venerdì 30 ottobre 2009

La settima edizione della Biennale Internazionale dell'Arte Contemporanea di Firenze


BIENNALE INTERNAZIONALE ARTE CONTEMPORANEA - CITTA' DI FIRENZE

inaugurazione 5 dicembre | ore 11.00 | fortezza da basso | firenze



La settima edizione della Biennale dell'Arte Contemporanea di Firenze sarà la Biennale del Dialogo tra le civiltà. L'edizione 2009 ribadisce con forza la partecipazione al programma delle Nazioni Unite "Dialogo fra le civiltà" secondo il pensiero espresso da Kofi Annan: "Io credo che il dialogo sia una opportunità per le persone provenienti da diverse culture e tradizioni di conoscersi meglio fra loro, sia che vivano negli estremi opposti del mondo sia che vivano nella stessa strada".

Dal 5 al 13 dicembre 2009 nello storico scenario della Fortezza da Basso 700 artisti provenienti da tutto il mondo esporranno più di 2.000 opere e saranno presenti alla mostra per uno straordinario incontro tra culture, linguaggi e stili diversi. Gli Artisti provenienti da 77 Paesi si incontreranno a Firenze per confrontare le loro tecniche espressive, rintracciare tematiche comuni, esporre le loro opere più recenti. Alcuni aspetti che maggiormente colpiscono gli artisti partecipanti alla Biennale sono la confluenza di tanti stili, linguaggi e esperienze artistiche diverse, l'apertura di un dialogo tra culture lontane tra loro e il semplice nascere di nuove amicizie che sapranno superare le grandi distanze dai Paesi di provenienza mentre le differenze linguistiche vengono integrate dal linguaggio universale dell'Arte.
La Biennale si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, il Patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze. Alle precedenti inaugurazioni hanno presenziato autorità e ambasciatori di diverse nazioni, accolte dal Corteo Storico Fiorentino in costumi d'epoca.

Importanti personaggi saranno ospiti della Biennale, insieme agli artisti illustri che riceveranno il premio "Lorenzo il Magnifico" alla carriera 2009: Marina Abramovic,e Shu Yong.

La Giuria Internazionale, che assegna i premi ed i riconoscimenti agli artisti vincitori della mostra, è costituita da: Elza Ajzenberg, coordinatrice del programma di storia dell'arte ed estetica dell'Università di San Paolo, Brasile; Dominique Edouard Bacheler, critico e storico dell'arte, Parigi, Francia; Pang Bang Ben, membro della Chinese Fine Arts Association, consulente del Chinese Oil Painting Artists Institute, professore emerito e artista, Cina; R.B. Bhaskaran, past-president della Lalit Kala, National Academy of Art, India; Francesco Buranelli, direttore generale della Commissione Pontificia per i beni della Chiesa, Stato del Vaticano; Pasquale Celona, Presidente della Biennale, Firenze, Italia; Piero Celona, direttore generale della Biennale, Firenze, Italia; Gregorio Luke, critico d'arte, esperto di arte dell'America Latina, Long Beach California, Stati Uniti; Bianca Laura Petretto, curatrice, giornalista, esperta di arte moderna e arte orientale, Italia; Matty Roca, curatrice, museografa, storica dell'arte, Cancun, Messico; Gerfried Stocker, direttore artistico Ars Electronica, Linz, Austria; Rosa Tejada educator del Metropolitan Museum, New York, Stati Uniti; Stefano Francolini, già direttore C3 Ministero dei Beni culturali, Italia, direttore artistico della Biennale 2009.

E' compito del Comitato Scientifico Internazionale della Biennale selezionare nelle varie edizioni della mostra gli artisti partecipanti nelle categorie di: pittura, scultura, grafica, mixed media, installazioni, fotografia e arte digitale. Gli artisti vengono scelti in base al loro talento, senza pregiudizi di stile o di corrente e non vengono inquadrati nell'ottica di rappresentare il proprio paese. Dalle testimonianze degli stessi artisti è emerso che la Biennale di Firenze è una delle mostre più democratiche, perché lascia agli artisti la scelta delle opere da esporre e ad ognuno assegna lo stesso spazio espositivo.

Tra gli artisti che hanno ricevuto nelle precedenti edizioni il Premio Lorenzo il Mgnifico possiamo ricordare David Hockney, Christo e Jeanne Claude, Richard Anuszkiewicz, Gilbert and George. Nell'edizione del 2001 il Principe Carlo ha esposto alcuni dei suoi acquerelli. Nel 2003 David Hockney ha tenuto una conferenza sugli strumenti ottici degli artisti del Rinascimento. Molte personalità hanno espresso il proprio apprezzamento per le opere esposte alla Biennale, da Carla Fracci a Mario Luzi, da Ferruccio Soleri a Marta Marzotto. Nel 2003 i Laboratori di Restauro dei Musei Vaticani hanno portato preziose testimonianze dei loro interventi di restauro sul patrimonio artistico mondiale. Nella stessa edizione è stata premiata, quale simbolo della creatività italiana nel mondo, la Ferrari, che ha portato splendidi esemplari delle auto più famose. La Biennale è sempre uscita dalle mura della Fortezza da Basso, sede dell'esposizione, coinvolgendo la città di Firenze e il suo comprensorio, con installazioni e sculture come quelle di Casagrande & Rintala, Fred Eversley, Robert Holmes, Mehves Demiren, Virginia Sé, Carole Feuerman, Karin Giusti, Sumio Inoue, Sietze Groenewold, Les Christensen, per citarne solo alcuni, nelle piazze, nei caffé, nelle chiese, nella stazione e nell'aeroporto di Firenze.

Eventi collaterali, conferenze e performances animano i giorni della Biennale, che richiamano migliaia di visitatori da tutto il mondo.



Biennale Internazionale Arte Contemporanea. Città di Firenze
Dal 5 al 13 dicembre 2009
Fortezza da Basso, viale Strozzi 1
Orario : dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Ingresso: intero 10. euro - ridotto 8 euro
Ente Organizzatore : Arte Studio srl - viale Belfiore n. 54 - 50144 - Firenze
INFORMAZIONI - TEL. 055 - 3249173 - FAX - 055 - 333540
UFFICIO STAMPA - TEL. 055-292082
www.florencebiennale.org
info@artestudio.net
Immagine: Chinese Myth - 2008 - 3x3 mt, Olio su tela. Shu Yong - Cortesia dell'Artista


giovedì 22 ottobre 2009

Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea


Salerno - dal 22 ottobre al 4 novembre 2009

CHIESA DELL'ADDOLORATA
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Largo Abate Conforti (84121)
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Una mostra che presenta attraverso l’opera di otto artisti internazionali di recente generazione l’attualità della linea analitica dell’arte moderna, di cui Menna è stato strenuo difensore, facendosi portavoce delle istanze più innovatrici che si esprimevano nell’arte del secondo Novecento.
vernissage: 22 ottobre 2009.
curatori: Stefania Zuliani
autori: Meris Angioletti, Filippo Centenari, Sabine Delafon, Luca Francesconi, Mariangela Levita, Domenico Antonio Mancini, Luisa Rabbia, Ciro Vitale
patrocini: Dottorato in Metodi e Metodologie della Ricerca Archeologica e Storico Artistica
note: In occasione del convegno Filiberto Menna. Il progetto moderno dell’arte. Contributi curatoriali di Alessandro Demma, Maria Giovanna Mancini, Antonello Tolve, Eugenio Viola
genere: arte contemporanea, collettiva

A vent’anni dalla prematura scomparsa di Filiberto Menna, la Fondazione a lui dedicata, intende, con un Convegno – Filiberto Menna. Il progetto moderno dell’arte, a cura di Achille Bonito Oliva e di Angelo Trimarco – e una mostra –Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea, a cura di Stefania Zuliani – ricordarne il lavoro teorico e critico e, insieme, il magistero di docente di Storia dell’Arte Contemporanea nell’Ateneo salernitano.

Si tratta di un lavoro teorico complesso e di una decisa esperienza critica che il convegno e la mostra, promossi dalla Fondazione Filiberto Menna e dall’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Beni culturali con il sostegno del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, della Regione Campania e della Fondazione Carisal, riattraverseranno grazie al contributo di importanti studiosi internazionali.

Sarà inoltre chiamata a misurarsi con il pensiero e la lezione di Menna una giovane generazione di artisti e curatori, protagonisti di una mostra che trae spunto dalle riflessioni raccolte nel saggio La linea analitica dell’arte moderna, fra i testi più significativi della produzione teorica del critico salernitano.



martedì 20 ottobre 2009

Gianni Dorigo. Il pianeta delle Tempeste Frammenti d’immagini dal cinema dell’URSS

23 Ottobre 2009 - 6 Gennaio 2010


Giovedì 22 ottobre alle ore 18.00 apre a Firenze il nuovo spazio Sangallo ART Station con la mostra personale di Gianni Dorigo, Il Pianeta delle tempeste.

Il titolo della mostra è tratto dall’omonimo film, tradotto in italiano come “I sette navigatori dello spazio”, un piccolo cult girato nel 1962 da Klushantsev, è la prima pellicola di fantascienza russa giunta in Italia. Un titolo che manifesta una precisa intenzione: in questa come in altre precedenti occasioni espositive, infatti, Gianni Dorigo si è ispirato al cinema per realizzare 30 nuove opere dedicate alle pietre miliari dell’avanguardia russa e sovietica, dalla Corazzata Potemkin a Ivan il Terribile.

L’atteggiamento dell’artista nei confronti del cinema è vorace ma enciclopedico: il suo lavoro si può ben definire una traduzione delle sequenze cinematografiche concentrate nell’atto unico, lentissimo ma istantaneo, della pittura. Traduzione che però, come l’etimologia insegna, è anche tradimento: Dorigo non è un pubblicitario, anche se conosce a fondo i meccanismi della comunicazione di massa, e non è un grafico anche se insegna grafica. È un artista “totale” che usa la pittura, la scrittura, il colore, la fotocopia, l’immagine moltiplicata con tutta la sete bruciante di strumenti che può concedersi soltanto chi è in possesso di uno stile abbastanza forte da non scomporsi e non confondersi di fronte a qualunque avventura di linguaggio. Dorigo ha trovato la sua strada orientando la pittura in direzione della comunicazione di massa con le sue forme e i suoi codici; ma ha sempre ricompreso le immagini medianiche, di qualunque natura esse fossero, nelle forme e nei limiti propri della pittura. Un compito niente affatto facile che implica lo sforzo costante di rivolgere lo sguardo in più direzioni contemporaneamente: uno sforzo di leggerezza, di auto-ironia, di immancabile presenza al mondo.

Gianni Dorigo è nato a Ferrara il 30 settembre del 1953. vive e lavora a Firenze. Al suo attivo ha più di 30 mostre personali; la prima, nel 1974, è stata presentata da Antonio Bueno. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Lara Vinca Masini, Eugenio Miccini, Tommaso Paloscia, Claudio Cerritelli, Omar Calabrese, Luca Beatrice. Nel 1995 il Comune di Certaldo ha voluto dedicargli un’importante mostra antologica allestita a Palazzo Pretorio.

Mostra a cura di Martina Corgnati.

Catalogo trilingue (italiano, inglese, russo) in galleria, Cambi Editore.
Testi in catalogo di Martina Corgnati, Claudio Carabba, Andrej A. Tarkovskij e Andrea Ulivi (Istituto Internazionale Andrej A. Tarkovskij, Firenze) e un racconto di Marco Innocenti.

Inaugurazione giovedì 22 ottobre 2009 ore 18.00

Orari: Martedì – Sabato 10.00 – 13.00; 15.30 – 19.30; o su appuntamento
Chiuso Domenica e Lunedì

sabato 17 ottobre 2009

fino al 15.XI.2009 Candida Höfer Napoli, Museo di Capodimonte



Attenzione alla luce, potrebbe abbagliare. In un mix di colori forti, si apre un invito alla riflessione. Una scoperta alla visita. Per guardare con occhi nuovi quello che esisteva già...





Una sensibile differenza ha dimostrato Candida Höfer (Eberswalde, 1944; vive a Colonia) in questa nuova serie di sedici fotografie appena realizzate a Napoli, nell'osservare i luoghi di culto sacro e profano. Ambienti speciali come possono essere le chiese, ma anche gli archivi, le biblioteche e i teatri, sedi di devozione particolare da parte di un pubblico che di quei luoghi è spesso abitante.
Höfer guarda la città campana senza lasciarsi sedurre dai vicoli brulicanti di persone, dai grandi spazi urbani affollati, ma entra in silenzio negli ambienti, svuotandoli eccezionalmente dalla presenza umana. La scoperta che ne fa è sensazionale. Architetture in cui si percepisce chiaramente la maestosità regale del passato nella Reggia di Portici, edificata per volere di Carlo III di Borbone, dove l'attenzione al giusto equilibrio delle parti fotografate è dato dal sentirsi catapultati in quell'imbuto prospettico determinato dagli affreschi piuttosto che dallo spazio reale.
Accompagnata solo dal silenzio, che ha spento il brusio di fondo, Höfer ha colto ogni dettaglio del sistema di tavoli, balconate e scaffalature dove sono posti i volumi antichi della Biblioteca Oratoriana Statale del complesso nazionale dei Girolamini, dell'Archivio di Stato - dall'insieme bicromo di bianco e marrone di documenti e librerie, compensato dalla tavolozza di colori affrescati nel soffitto - e della Biblioteca Nazionale.
Miniere ricche di atti e libri d'arte, come il Fondo Lucchesi Palli, immortalato nella sua assoluta simmetria, dettata dalle lampade pendenti dal soffitto. Quel senso di grandiosità diventa così attuale, sebbene anche per il conoscitore di Napoli alcuni di questi luoghi rimangano alle volte difficili da visitare, come il Salone dei Busti di Castel Capuano.
Candida Höfer - Biblioteca Oratoriana Statale, annessa al monumento Nazionale dei Girolamini - 2009 - fotografia - cm 200x246,5
Spazzate via le persone perché "sono una distrazione alla visione dello spazio", come afferma la fotografa tedesca, la luce, rigorosamente naturale, domina gli ambienti. Occupa i tre quarti dell'interno della chiesa di San Francesco di Paola, dove la neoclassica volta a riquadri, decorati con dentelli e fioroni, risulta impressa con la forza sottile di un tratto grafico.
Assenza di presenze umane anche nel luogo per eccellenza frequentato da visitatori, come il Museo di Capodimonte, che ospita la serie degli Arazzi con la battaglia di Pavia, o la chiesa della Certosa di San Martino, sfavillante nel bianco dei marmi enfatizzato dalla luce zenitale che invade la navata.
L'impostazione prospettica dell'assolutezza architettonica appresa alla scuola di Bernd e Hilla Becher è elemento fondante della poetica di Höfer, ma il salto qualitativo appare come una capovolta verso il passato rinascimentale - di tradizione italiana - che fonda le regole matematiche per la costruzione dello spazio.
Candida Höfer - Reggia di Portici, proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Napoli - 2009 - fotografia - cm 200x240,5
Negli scatti meditati di Höfer, la luce che segna i dettagli riempie lo spazio ma invita allo stesso tempo a entrare, a percorrere i lunghi corridoi del Lazzaretto di Santa Maria della Pace e a sedersi sui palchi del Teatro San Carlo. Per godersi uno spettacolo, quello dell'architettura.

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mostra visitata il 2 ottobre 2009


dal 2 ottobre al 15 novembre 2009
Candida Höfer - Napoli
a cura di Angela Tecce
Museo di Capodimonte
Via di Miano, 2 - 80131 Napoli
Orario: da giovedì a martedì ore 8.30-19.30
Ingresso: € 7,50
Catalogo Electa
Info: tel. +39 0817499111; fax +39 0812294498; sspm-na@arti.beniculturali.it; www.museo-capodimonte.it

fino al 31.XII.2010 La pittura pompeiana Napoli, Mann


La Bibbia della pittura antica vulgata nelle sale dell’ex Palazzo agli Studi. Interessate da un restauro sobrio e volutamente non spettacolare. Per ricomporre i contesti secondo un principio: guardando s’impara...






Parola d’ordine: semplicità. Del resto, come e perché stravolgere un glorioso edificio storico? Perché inseguire i prodigi dell’architettura, quando si possiedono i miracoli dell’archeologia? Infine, perché investire su uno show a enne zeri, quando si annaspa per l’ordinaria amministrazione? Il Museo Archeologico è, da anni, un cantiere. Oggi tocca a una sezione, domani a un’altra (bronzi e marmi di Villa dei Papiri sono ormai allocati, in autunno toccherà alla Collezione Farnese). Spesso però ci s’imbatte nell’amara sorpresa di sale chiuse per lavori in corso, o per annosa carenza di personale. Come dire: le preoccupazioni vere qui sono altre.
Perciò non bisogna perdere di vista le finalità più urgenti. In primis, risistemare la collezione di affreschi vesuviani. Obiettivo raggiunto grazie a un imponente lavoro scientifico, che ha fruttato un monumentale volume e un nuovo allestimento per le pitture pompeiane (appellativo che “riassume” altresì i pezzi provenienti dagli scavi di Ercolano, Stabiae e Boscoreale).
Tesori da maneggiare con cautela e che ponevano, oltre agli ovvi problemi di conservazione, quelli dell’esposizione a un grande pubblico di non specialisti. Perseo e Andromeda - da Pompei - 62-79 d.C. - cm 128x106 - Museo Archeologico Nazionale, Napoli - photo Luigi SpinaQuestioni risolte innanzitutto con una prima sala interamente dedicata alle tecniche e ai materiali e poi, lungo tutto il percorso, con pannelli didascalici generosi d’informazioni: chi vuol legger lieto sia, anche se si può esser già paghi di guardare le figure.
E che figure. Vien subito da chiedersi dove fosse finito il corpo nei secoli bui, come avesse fatto a rimanere stecchita per centinaia di anni quell’anatomia umana qui così morbidamente e naturalmente delineata, accarezzata da panneggi e definita da volumetrie. Idem per la prospettiva che, sebbene prevalentemente prestata all’ornamento, riesce comunque a colpire e sfondare, talvolta con soluzioni audaci.
Le “scoperte” si susseguono, tra gli ambienti e i cubicoli che si propongono soprattutto di offrire dei reperti una ricomposizione ricondotta al proprio contesto: arte non come piacere d’élite, ma parte integrante del quotidiano, dalle decorazioni architettoniche alle scenette piccanti, dalla mitologia ai ritratti, alle nature morte.
Va da sé che - come onestamente premesso dai curatori - non sono tutti capolavori, essendo i pittori romani perlopiù “esecutori”, copisti di modelli greci; ma è indubbio che tra questi documenti, pietre miliari per la codificazione degli stili nella pittura classica, allignino la bellezza e la creatività, trasparenti negli abbinamenti cromatici.
Corte ellenistica (particolare) - da Boscoreale - 60 a.C. ca. - cm 200x325 - Museo Archeologico Nazionale, Napoli - photo Luigi Spina
Fronte sul quale arrivano non poche sorprese. Dici Pompei e, automaticamente, vedi rosso: igneo, voluttuoso, profondamente “campano”. Ma, accanto, l’inaspettata freschezza dei verdi e degli azzurri irrompe dalla dominante ocra, intonata alle pareti, che regala alla “passeggiata” un impatto omogeneo e coerente.
Un restyling spartano, dunque, per filologia e pragmatismo. Una lectio magistralis umile e utile.

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anita pepe
mostra visitata il 30 aprile 2009


dal 29 aprile 2009 al 31 dicembre 2010
La pittura pompeiana
a cura di Mariarosaria Borriello e Valeria Sampaolo
MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo Nazionale, 19 - 80135 Napoli
Orario: da mercoledì a lunedì ore 9-19.30
Ingresso: intero € 10; ridotto € 6,75
Catalogo Electa
Info: tel. +39 081440166; fax +39 081440013; www.archeona.arti.beniculturali.it

Il contemporaneo a Lucca? È esplosivo, come una... P 38


Nasce come spazio di produzione artistica, ma anche come luogo di relazione, aperto a progetti e a collaborazioni con artisti e istituzioni internazionali. Lucca si conferma fra le realtà toscane più aperte al contemporaneo - prossima l'apertura del Lucca Digital Photo Fest - con l'inaugurazione, in pieno centro storico, del nuovo spazio P 38, che debutta con la mostra collettiva Setting for production.
Sette artisti, nati fra gli anni settanta e ottanta e provenienti da diverse parti d'Europa - Rabea Eipperle, Jan Haubelt, Helena Hladilova, Filippo Manzini, Gian Andrea Poletta, Namsal Siedlecki, Filip Smetana - sono stati invitati a lavorare per gli spazi del nuovo project sull'idea di “set” nella sua più vasta accezione di apparato di disposizione e di esposizione di persone o di cose, materiali e immateriali.


Inaugurazione: sabato 17 ottobre 2009 - ore 18.00
Via del Battistero 38 - Lucca
Info: 0583491104 -
info@p38.it
Web: www.p38.it

venerdì 16 ottobre 2009

IL REALISMO SURREALE DI EDWARD HOPPER

"Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo" era solito dire Edward Hopper, il piu' popolare e noto artista americano del XX secolo. Per la prima volta l'Italia gli rende omaggio con una rassegna antologica: oltre 160 opere (in gran parte provenienti dal Whitney Museum of American Art di New York), tra cui celebri capolavori come "Summer interior", "Morning Sun" e "A woman in the sun", ma anche diversi quadri mai esposti saranno in mostra da questa sera fino al 31 gennaio a Milano, a Palazzo Reale, per poi approdare nella capitale, al museo della Fondazione Roma, dal 16 febbraio al 13 giugno prossimi. Un uomo dall'aspetto anonimo e dalla biografia ordinaria che, come sottolinea la studiosa Carol Troyen, "ha saputo dare vita a immagini indimenticabili di luoghi comuni, dalle tavole calde aperte tutta la notte alle anonime facciate dei negozi, dalle sale di cinema dal fascino pomposo ai bungalow di Cape Code immersi nel sole di fine estate". Immagini a prima vista semplici e ordinarie, tratte dalla vita del ceto medio cui lui stesso apparteneva, ma allo stesso tempo cosi' particolari da rendere la sua estetica una delle piu' riconoscibili e incisive del tempo. Era particolarmente taciturno Edward Hopper, convinto che ogni opera non andasse mai spiegata a parole, cosi' pensava e parlava disegnando. Lo ha fatto per oltre sessant'anni, attraversando avanguardie e correnti pittoriche senza modificare il proprio stile, restando tenacemente realista. Ma di un realismo tutto suo, sempre portatore di qualche elemento surreale, di punti di vista insoliti, di una luce magica e penetrante.

Il percorso della mostra attraversa tutta la produzione di Hopper, ed e' suddiviso in sette sezioni seguendo un ordine tematico e cronologico, dalla formazione accademica degli anni in cui studiava a Parigi, fino al periodo "classico" e piu' noto degli anni '30, '40 e '50, per concludere con le grandi e intense immagini degli ultimi anni. Una mostra che, ha voluto sottolineare l'assessore milanese alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, "ci fa vedere Hopper mentre crea". E infatti, dopo le prime sezioni dedicate ad "Autoritratti", "Formazione e prime opere", "Hopper a Parigi" e incisioni, giunge "L'elaborazione di Hopper: dal disegno alla tela", che celebra la sua straordinaria mano di disegnatore e il suo metodo di lavoro. Se l'innovazione e la poesia di questo artista risiedono nel suo modo di presentare le evocazioni astratte e atmosferiche di tempo, luogo e memoria, e' proprio attraverso i disegni che si puo' capire l'infinito lavoro che compiva per raggiungere quel risultato, dal particolare al generale.

Per esempio, da un gruppo significativo di bozzetti preparatori per "Morning sun" e per il precedente "New York movie", si puo' vedere chiaramente come prenda forma la figura femminile: all'inizio quasi un ritratto della moglie Jo, sua unica modella, per poi giungere all "maschera" del cinema assorta nei suoi pensieri e bella come una diva. Concludono l'esposizione le sale dedicate a "L'erotismo di Hopper" e "L'essenza dell'artista. Luogo tempo e memoria", tutto arricchito da un importante apparato fotografico, biografico e storico, in cui viene ripercorsa la storia americana dagli anni '20 agli anni '60 del XX secolo. Novita' nella novita' l'installazione multimediale e interattiva di Gustav Deutsch, film-maker e artista austriaco, che fara' entrare fisicamente i visitatori nel mondo di Hopper grazie alla ricostruzione della scenografia raffigurata nel dipinto "Morning sun". Tutti potranno diventare protagonisti del quadro, entrando sul "set" come attori di brevi rappresentazioni, filmate da una telecamera e proiettate su uno schermo.

Il Bauhaus di scena. A Palazzo Ducale vasta retrospettiva su Otto Hofmann


OTTO HOFMANN

fino al 14 febbraio 2010 | appartamento del doge | palazzo ducale | venezia

Genova ricorda i 90 anni dalla nascita del Bauhaus con un'ampia retrospettiva su Otto Hofmann (1907-1996), artista tedesco tra i più interessanti del gruppo che condivise quell'esperienza nella celebre scuola a Dessau.

Sono esposte quattrocento opere - molte inedite - tra dipinti, disegni, fotografie, ceramiche, xilografie, documenti d'epoca e, vera rarità, i quaderni illustrati da Hofmann delle lezioni tenute da Kandinskij e Klee tra il 1928 e il 1930.

La mostra, ideata e curata da Giovanni Battista Martini, oltre a fornire un'occasione di approfondimento sugli aspetti interdisciplinari che caratterizzano il Bauhaus e le avanguardie artistiche nel secolo scorso, propone un percorso nel quale si intrecciano gli eventi personali dell'artista e quelli storici del Novecento: dalla nascita del nazionalsocialismo all'invasione della Russia, dalla divisione delle due Germanie alla costruzione del Muro.

Hofmann ha fatto proprio il linguaggio della pittura astratta e ne ha contemporaneamente rifiutato i dogmi a favore di una costante ricerca di libertà d'espressione dall'alto valore poetico e spirituale. Nella prima delle cinque sezioni si documenta la permanenza di Hofmann al Bauhaus dove tiene la sua prima mostra personale negli anni '30.

Un'apposita sala vede poi riunite le lettere, correlate da piccoli acquerelli di un'intensa e struggente bellezza, inviate dal fronte russo alla moglie e ad alcuni amici dal 1941 al 1946.

Ci sono quindi i lavori dell'immediato dopoguerra, realizzati al suo ritorno in Turingia, in un clima di sofferenza per le crescenti divergenze con la nuova classe dirigente comunista, a quelli del 1950-51 a Berlino Ovest, molti dei quali andati dispersi a causa della fuga dell'artista e ritrovati dopo la caduta del Muro.

In mostra anche le opere eseguite durante i lunghi soggiorni tra Parigi, Bruxelles, Cagnes, Berlino e quelle di Pompeiana, piccolo borgo della Riviera Ligure, dove trascorse gli ultimi vent'anni della sua vita, attratto dalla luce e dai colori del Mediterraneo.

In mostra anche una rassegna con 50 fotografie originali di molti artisti Bauhaus: László Moholy-Nagy, Lucia Moholy, Florence Henri, Walter Peterhans, Lux Feininger, Piet Zwart, Franz Roh, Greta Stern e naturalmente Hofmann. Per questi artisti c'è l'esigenza di definire la fotografia come un elemento autonomo, sia rispetto alla pittura, sia a un uso descrittivo e documentaristico. László Moholy-Nagy è il precursore e la figura chiave di questa nuova ricerca. Gli artisti Bauhaus elaborano l'immagine fotografica, creano rospettive inusuali, tagli insoliti, e ci restituiscono un'interpretazione del mondo circostante e della vita quotidiana collegata a nuovi codici visivi.



OTTO HOFMANN
La Poetica del Bauhaus
Dal 16 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010
Appartamento del Doge, Palazzo Ducale, Genova
Orari: dalle 9.00 alle 19.00, Lunedì chiuso
Biglietti: 9 euro intero - 6 euro ridotto - 3 euro scuole
Mercoledì ingresso a prezzo speciale 3 euro
Prenotazioni biglietteria di Palazzo Ducale: tel. 010 5574065
www.palazzoducale.genova.it
Ufficio Stampa Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
Camilla Talfani - Massimo Sorci - Isabella Bernardin
Tel. 010.5574012 - 74826 - 74071
press@palazzoducale.genova.it


Immagine: Otto Hofmann, Komposition, 1932, olio su tela, Städtische Museen Jena, Kunstsammlung


lunedì 12 ottobre 2009

Più vero del vero. Cadaveri a Zurigo per la mostra blockbuster…


Ma quali Picasso, Van Gogh, o Leonardo da Vinci. Per fare una mostra di successo, basta esporre… un uomo. O meglio, un ex-uomo, un cadavere. Le prove? Sono più di 28 milioni le persone che in tutto il mondo hanno visitato la mostra Körperwelten negli ultimi anni.
Veri corpi umani disseccati, grazie all'invenzione spettacolare di Gunther von Hagens, la cosiddetta plastinazione - una tecnica di conservazione che gli permette di ottenere corpi plastinati durevoli e fedeli alla natura mediante un'impregnazione sotto vuoto. I corpi plastinati di von Hagens convincono non solo per la preparazione precisissima e scientificamente fondata, ma anche per la forma di presentazione creativa-estetica e spesso anche insolita.
Ora l'esposizione anatomica ritorna in Svizzera, per riprendere il grande successo che ha avuto a Basilea precisamente dieci anni fa, dove la mostra ha attirato oltre 600mila visitatori. Per la presentazione a Zurigo il dottor Gunther von Hagens e la dottoressa Angelina Whalley hanno ideato un concetto di mostra completamente nuovo: Körperwelten & il ciclo della vita. Illustrato con dei cadaveri…

Fino al 28 febbraio 2010
Körperwelten Zurich
Giessereistrasse 18 - CH-8005 Zurich
Web:
www.koerperwelten.de


Nuovo corso all'Istituto Luigi Sturzo a Roma


PROGRAMMAZIONE, FINANZIAMENTI E PROGETTAZIONE CULTURALE TRA CREATIVITA' E INNOVAZIONE



3-4-5-6 novembre 2009 | palazzo baldassini, via delle coppelle 35 | roma


Dal 3 al 6 novembre l'Istituto Luigi Sturzo propone la XVI edizione del corso "Programmazione, Finanziamenti e Progettazione culturale tra creatività e innovazione", proposta formativa nata dall'esperienza maturata dall'ente nel settore della progettazione e del management culturale.

Il corso si inserisce nell'ambito del progetto formativo "Strumenti per la Cultura" che prosegue con successo dal 2003 con iniziative di formazione specialistica rivolte a operatori del settore culturale e a tutti coloro che intendono operare nella cultura.

Durante le quattro giornate non saranno trasferite solo conoscenze teoriche generali riguardo specifiche linee di finanziamento ma, attraverso esercitazioni pratiche individuali e di gruppo, si forniranno ai corsisti gli strumenti fondamentali per la presentazione di proposte strutturalmente complete e conformi ai parametri normalmente richiesti dalla Commissione europea. Tra gli altri saranno presi in considerazione, in particolare, il Programma Quadro Cultura e il Lifelong Learning Programme.

Al termine del percorso formativo i corsisti saranno in grado di identificare e utilizzare gli strumenti finanziari a disposizione per il settore culturale trasformando idee progettuali in proposte operative creative e innovative.

Il costo del corso dal 2003 permane a 400 euro, nonostante la costante crescita qualitativa dell'iniziativa legata all'importante contributo dato da professionisti del settore, alla specificità dei materiali didattici messi a disposizione e alla efficacia della metodologia didattica adottata.

Il numero massimo di partecipanti ammissibili è 24. Le iscrizioni scadono il 2 novembre 2009. Il programma è scaricabile dal sito www.sturzo.it

Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 06.6840421, oppure scrivere a corsi@sturzo.it

sabato 10 ottobre 2009

OMAR GALLIANI - Dep Art Milano 16 ottobre ore 18.00


Newsletter editorialeNewsletter editoriale
OMAR GALLIANI
"Apri gli occhi... chiudi gli occhi"
sarà presente l'artista

Inaugurazione venerdi 16 ottobre 2009
Ore 18,00


catalogo con testo di Flavio Arensi
Le immagini delle opere saranno disponibili al seguente link a partire da mercoledi 14 ottobre

Newsletter editoriale
Dep Art
Via Mario Giuriati, 9 (22 marzo-v.le campania)
Milano 20129
Tel. 02 36536520 / 335 1998212
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orario: da martedi a sabato 15-19
Mattine e festivi su appuntamento


Si apre Lu.Be.C. 2009, rassegna delle soluzioni ICT per la valorizzazione dei beni culturali e del turismo

Lu.Be.C. 2009

22 e 23 ottobre 2009 | real collegio | lucca


L'investimento nei beni culturali tra sostenibilità gestionale ed effetti sull'indotto, comunicazione digitale per la promozione turistica, beni culturali come leva per la promozione del made in Italy, volontariato, allestimenti innovativi e museografia contemporanea: questi e molti altri i temi di Lu.Be.C 2009.
Lu.Be.C., giunto quest'anno alla quinta edizione, sarà incentrato sul tema dello sviluppo economico territoriale attraverso la valorizzazione dei beni culturali. L'incontro promuove e approfondisce la conoscenza dello scenario complessivo del settore, sia sotto il profilo dell'innovazione tecnologica e gestionale, sia sotto quello dell'integrazione tra le diverse tipologie di risorse turistico - culturali, inscindibilmente legate agli strumenti dell'economia, del marketing, della comunicazione.
In un giorno e mezzo di lavori, PA centrale e locale, operatori dell'ICT, imprese, musei, biblioteche, archivi, siti archeologici, soggetti pubblici e privati, consapevoli della necessità di una riforma nelle procedure tradizionali e di un aggiornamento continuo delle professionalità, si incontreranno tra i desk espositivi e le sessioni convegnisti che di Lu.Be.C., occasione proficua di incontro per costruire nuove strategie e rispondere alle pressanti esigenze di tutti gli operatori coinvolti nella filiera beni culturali - turismo - tecnologia.
Il coinvolgimento di un ospite d'eccezione quale la Cina è in linea con l'internazionalizzazione dell'edizione 2009: il Direttore Generale dell'Ente Nazionale del Turismo Cinese presenterà il suo punto di vista sul nostro Paese e potrà conoscere contemporaneamente il mondo delle PMI che ruotano intorno alla filiera.
In questo quadro gli espositori potranno incontrare professionisti ed operatori del settore provenienti dalla Pubblica Amministrazione, da centri di ricerca, musei, università e associazioni e scoprire l'applicazione di nuove tecnologie agli ambienti virtuali, alla comunicazione, fruizione e conservazione del patrimonio culturale.
Hanno confermato la loro partecipazione ai dibattiti e alla rassegna: Ministero per i beni e le attività culturali, Marco Cammelli, Mario Resca, Provincia dell'Aquila, Fiorenzo Alferi, Paco Lanciano, Museo Italiano del Fumetto e dell'Immagine, UVAL -DPS, Ministero dello Sviluppo Economico, Paolo Cocchi, Microsoft, Umberto Croppi, Regione Toscana, Andrea Marcucci, Fabio Pammolli, Maddalena Ragni, Alberto Versace, Sincro Consulting, Stefania Pezzopane, A&G Soluzioni Digitali, Giampiero Marchesi, Paola Verdinelli De Cesare, MAV - Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, Benedetta Stratta, Infologic, Paolo Di Nola, Scuola Normale Superiore di Pisa, Massimo Bressan, Stefano De Caro, Cesvot, Francesca Leon, Francesco Palumbo, Claudio Rosati, Sun Microsystems, CESVOT, Franco Ricca, Giuliana Ericani, Cattid RFID Lab "La Sapienza", Stefano Filipponi, Fondazione Campus Studi del Mediterraneo, Caterina Rapetti, Comune di Lucca, Stefania Vola, Patrizio Petrucci, Asteria Multimedia, Gian Bruno Ravenni, MACO Olografa, Renzo Razzano, Ente Nazionale del Turismo Cinese, Maria Pia Bertolucci,Vilau, Antonia d'Aniello, Ermanno Bonomi, Confcultura, Michele Vianello, Lucense, Benedetto Benedetti, Camera di Commercio di Lucca, Massimo Rovelli, Paolo Lanari, Carlo Musacchio, Shxiong Shanhua, Luigi Maria Di Corato, M.E.T.A., Maria Adriana Giusti, Marilena Pasquali, Centrica, Alberto Bellelli, ArtCò Multimedia, Antonio Calicchia, Liberologico, Luca Sbrilli, Art Mall, Massimo Maisto, Nicola e Cristina Mattera, Serena Ferrari, Gavino Sini, Pubblidada, Moreno Bruni, Patrizia Asproni, Provincia di Roma, Carlo Sangalli, Giuseppe Pizza, Mario Lolli Ghetti, Provincia di Lucca, Percorsi di Luce, Cristina Rapisarda Sassoon, APT Lucca, Vezio De Lucia, Antonia Recchia, APT Versilia, Mario Dal Co', Luigi Covatta, Claudio Ricci, Luigi Perissich, Emil Abirascid, Alferi Voltan, Marco Cappellini,Comune di Carpi, Studio Azzurro e molti altri ancora..
Lu.Be.C. 2009 si svolge
Sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica
Con il patrocinio di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per il Turismo, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero degli Affari Esteri, Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, ANCI, UPI. Con il sostegno ed il contributo di
Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Regione Toscana, Camera di Commercio di Lucca, Fondazione Banca del Monte, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
In collaborazione con Confcultura, Ministero per i Beni e le Attività Cultura



Lu.Be.C. 2009
22 e 23 ottobre 2009
Lucca, Real Collegio
www.lubec.it
Scarica il Programma preliminare
La partecipazione ai convegni è gratuita, l'iscrizione necessaria. Iscriviti
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Informazioni
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Segreteria Organizzativa Convegni

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Ufficio Stampa
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