domenica 26 aprile 2009

MOSTRA IN CORSO // Claudio Verna


MOSTRA IN CORSO // Claudio Verna



INAUGURAZIONE
giovedì 16 aprile ore 18,30



Una mostra di Claudio Verna è un’occasione preziosa per chi ama la pittura. Verna è infatti considerato pittore tra i maggiori della sua generazione (è nato a Guardiagrele in Abruzzo nel 1937).

La rassegna ospitata da Emmeotto e Ricerca d’Arte consentirà di fare il punto sulla sua produzione degli ultimi sette anni, quelli del ritorno all’acrilico dopo un trentennio di fedeltà alla tecnica dell’olio. Spiega Verna di essere tornato ad utilizzare il colore acrilico “per dare un’accelerazione alla mia ricerca. Usando l’olio riuscivo a produrre in un anno non più di una quindicina di quadri, perché l’olio asciuga lentamente e mi mette nelle condizioni di poter tornare su un quadro per ultimarlo solo dopo diversi giorni. Con gli acrilici, che seccano in un’ora, il ritmo di lavoro è molto più veloce”.

Le opere in mostra - una quindicina di grande formato da Emmeotto ed altrettante di piccolo formato, oltre a diverse carte, da Ricerca d’Arte – confermano quella che, dalla fine degli anni ’50 ad oggi, è stata la linea unificante delle varie fasi della carriera di Verna: la passione, un’ossessione quasi, per il colore-luce.

Verna è in effetti un colorista puro e il suo colore tra i più belli che l’arte contemporanea italiana abbia saputo creare. Si parla naturalmente di un colore strutturante, capace di creare lo spazio senza il supporto del disegno. Nei suoi scritti teorici, una riflessione di rara lucidità sulle questioni del fare arte oggi, egli individua nel colore l’essenza stessa della pittura, argomentando come, poiché l’uomo percepisce la realtà con la vista e vede un mondo colorato, se la pittura è colore essa non potrà mai esaurire le sue potenzialità innovative. A patto, è ovvio, di non cadere nella ripetizione stanca dei vecchi codici. Porsi nella tradizione rimettendola continuamente in discussione, coniugare l’obbligatorio azzardo della novità con la continuità di una storia millenaria è anzi compito primario dell’artista-pittore.

Un compito che Verna, pittore degli equilibri oltre che della luce e del colore, si è dato sin dagli esordi.

TAMARA DE LEMPICKA

TAMARA DE LEMPICKA

PORTRAIT DE MADAME M.

Stima: 6.000.000 - 8.000.000 USD

Impressionist & Mondern Evening Sale

Christie’s - New York

6 Maggio 2009

venerdì 17 aprile 2009

Farmer's Apartments, nuova megatorre in Cina


E' in corso in Cina la costruzione del grattacielo, forse, più insolito e "particolare". Denominato "Farmer's Apartments", il progetto trova localizzazione nelle zone rurali della città di Huaxi, rientrante nei confini di Wuxi, ed è il frutto di un esperimento urbano del governo locale. Il piano prevede lo spostamento degli agricoltori locali nella super-torre per poi recuperare il terreno attualmente utilizzato per l'alloggio restituendolo al settore agricolo. Una volta completata, la torre si attesterà a 328 metri con 74 piani

Per la sua singolare posizione, il disegno della torre è un po' ardito: la base è completamente vetrata all'ingresso e la parte anteriore e posteriore del progetto sembra disegnare un petalo. Lungo tutta la parte centrale alle tre torri, un nucleo che accoglierà presumibilmente gli ascensori ed altri macchinari. Il nucleo sarà sormontato da una vetrata a sfera, che ospiterà un esclusivo ristorante girevole. Illuminato durante la notte potrebbe assomigliare alla più grande palla da discoteca.

Le torri dovrebbero fornire non solo nuovi alloggi per gli agricoltori, ma anche spazi per ufficio, una sala banchetti 1500 posti, uno spazio espositivo, skygardens ed i più importanti negozi.

Due negozi saranno dedicati ai prodotti italiani, non mancheranno vini di prestigio, quali il Taurasi DOCG dell'Irpinia.



Continua alla Fondazione Stelline la grande mostra dedicata al padre del Futurismo


F.T. MARINETTI=FUTURISMO

fino al 7 giugno 2009 | fondazione stelline | milano


Grande riscontro di pubblico e critica per la qualità e il fascino dell'esposizione F. T. MARINETTI=FUTURISMO, in programma fino al 7 giugno alla Fondazione Stelline di Milano, interamente dedicata a FILIPPO TOMMASO MARINETTI, fondatore del Futurismo.

Vero gioiello tra le mostre dedicate al Futurismo, l'esposizione permette di approfondire e riscoprire la figura di Marinetti in tutta la sua ricchezza e complessità, da ideatore e promotore del Futurismo, a scrittore ed editore di testi futuristi, mettendo in rilievo la sua importanza internazionale come letterato e innovatore del linguaggio.

Il percorso espositivo propone numerosi ritratti e caricature di Marinetti e alcuni capolavori fondamentali presenti nell'originaria collezione dell'artista, o fatti acquisire da Marinetti al Comune di Milano, tra cui le opere di Umberto Boccioni Linea e forza di una bottiglia e Sotto il pergolato a Napoli, e quelle di Giacomo Balla Spazzolridente ed Espansione di primavera, dalle collezioni delle Civiche Raccolte di Milano.

Il nucleo inedito e importante della mostra presenta per la prima volta insieme 30 tavole parolibere, tra cui la Battaglia a 9 piani (1915, MART), la tavola Parole in libertà-Bombardamento sola igiene (1915, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna), la più grande tavola parolibera mai esposta prima Bombardement d'Andrinople (1913, University di Los Angeles), il volume parolibero Zang Tumb-Tumb (1914), vero incunabolo della moderna sperimentazione letteraria europea e Sudan-Parigi, importante esempio del tattilismo di Martinetti.
Inoltre un' ampia sezione documentaria arricchisce la mostra: manifesti futuristi; fotografie; lettere, come le famose lettere prestampate futuriste; cataloghi d'epoca; cartoline, come le cartoline del napoletano Francesco Cangiullo utilizzate da tutti i futuristi; alcuni numeri delle riviste come "Poesia"; "Vela Latina"; "L'Italia Futurista e importanti documenti: un manoscritto di Marinetti sulla fotografia, le lettere di Kandinskij a Martinetti, il Canto LXXII di Ezra Pound e le opere di Carlo Belloli della collezione Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo.

FUTURIAMO!!!
In occasione della grande mostra dedicata al padre del Futurismo è attivo ogni domenica alle ore 16 - in collaborazione con AD ARTEM - un laboratorio gratuito per i bambini fra i 6 e i 12 anni.
Dopo un percorso guidato in mostra i giovani visitatori vengono accompagnati nello spazio laboratorio e invitati a dar vita ad una composizione personale, accostando liberamente lettere, parole, segni grafici e immagini per creare la loro "inedita tavola parolibera".
Ogni domenica alle ore 16.00 (durata 90 minuti):
Aprile: domenica 19; domenica 26;
Maggio: domenica 3; domenica 10; domenica 17; domenica 24; domenica 31.
Il laboratorio è gratuito e il biglietto speciale! (prenotazione obbligatoria)
adulto e bambino sotto i 6 anni: € 6
adulto e bambino fra i 6 e i 12 anni: € 12

La Fondazione Stelline aderisce al progetto FuturisMI, il ricco cartellone di eventi dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.



F.T. MARINETTI=FUTURISMO
fino al 7 giugno 2009
Fondazione Stelline - Corso Magenta, 61 - Milano
Orario / martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso il lunedì)
www.stelline.it
Biglietti / intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3
Infoline e prevendita*/ +39 02 54278 / www.ticket.it/marinetti
(*diritto di prevendita € 1,50 a persona)
Il biglietto consente l'accesso ridotto (7.50 euro) alla mostra "Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione" in programma a Palazzo Reale a Milano fino al 7 giugno
Scuole, gruppi e visite guidate / Ad Artem
02 6597728 / info@adartem.it
www.adartem.it
Catalogo Federico Motta editore (€ 35 in mostra)

A Montevarchi si ripercorre la corrente della Poesia Visiva


PAROLE CONTRO. IL TEMPO DELLA POESIA VISIVA

inaugurazione 18 aprile | ore 11.00 | a cura di lucia fiaschi | la ginestra | montevarchi


Nella primavera del 1963, un gruppo di giovani intellettuali fondava a Firenze il Gruppo 70. Nello stesso anno, alcuni di loro danno vita a uno dei movimenti artistici più innovativi e originali della seconda metà Novecento, la POESIA VISIVA. Interessati alle moderne modalità di comunicazione di massa, questi artisti si proposero di trasformare la più pervasiva delle sue forme, la pubblicità, in poesia, con "l'utopia di cambiare il mondo".

Parole Contro. Il tempo della Poesia Visiva è il titolo della mostra che, per la prima volta, indaga gli anni cruciali della nascita e dello sviluppo di questa corrente artistica, il quinquennio dal 1963 al '68.
L'esposizione, curata da Lucia Fiaschi, è organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Montevarchi in collaborazione con l'Archivio Venturino Venturi, con il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo nell'ambito del progetto regionale "Una rete delle culture della contemporaneità"; sponsor della mostra Zucchetti Centro Sistemi e Estra. Realizzata nel complesso de La Ginestra di Montevarchi, un tempo convento poi opificio ed oggi Centro per le arti contemporanee di interesse regionale, la mostra presenta al pubblico 110 opere, per la maggior parte inedite, degli artisti del gruppo storico della Poesia Visiva: Ketty La Rocca, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti e Lamberto Pignotti. Esposti, inoltre, documenti originali, anche sonori, manifesti, locandine, depliant. Chiude il percorso, un film con interviste ad esponenti del movimento e al critico Sergio Salvi.
Le opere in mostra provengono da collezioni pubbliche, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e MART di Rovereto, e da prestigiose collezioni private tra cui quelle degli artisti.

In mostra una selezione di opere tra le più rappresentative degli anni 1963- 68, realizzate con la tecnica del collages. Opere di grande attualità e dal forte impatto come: "Sino in fondo" (1966) di Michele Perfetti, dove parole come sogni, amore, verità.. vengono risucchiate da un cesso che le espelle frantumate; "L'appetito vien mangiando" (1963) di Lucia Marcucci; "Catherine Spaak" (1964) di Luciano Ori; "Da Martin Luther King" (1968) di Roberto Malquori, dove una tipica pin up nuda, degli anni Sessanta,appare ricoperta di frasi del famoso uomo di pace; "Poesia trovata. La Nazione" (1967) di Eugenio Miccini; "Quel lunedì mattina" (1965) Lamberto Pignotti e "Top Secret" (1965) di Ketty la Rocca.

"Noi avevamo l'utopia di cambiare il mondo attraverso la poesia - dice Michele Perfetti nell'intervista in catalogo - [.] la poesia visiva costringe a guardare il mondo con occhi diversi. Ecco, da noi c'era questa utopia, contribuire a cambiare il mondo facendolo vedere con occhi diversi".
Nella primavera del 1963 e l'anno successivo, a Firenze, si tennero al Forte di Belvedere due convegni internazionali "Arte e Comunicazione" e "Arte e Tecnologia" che segnano la nascita del Gruppo 70. Fondato da artisti di diversa formazione, i poeti Lamberto Pignotti e Eugenio Miccini, i musicisti Sylvano Bussotti e Giuseppe Chiari, i pittori Loffredo, Antonio Bueno e Alberto Moretti, a cui si aggiunsero ben presto diversi pittori Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Ketty La Rocca, Michele Perfetti ed altri.
Nello stesso anno, alcuni di loro si uniscono per dar vita ad una nuova corrente artistica, che Pignotti e Miccini chiameranno Poesia Visiva: ".si chiama così perché nasce dalla poesia - come sostiene Lamberto Pignotti nell'intervista in catalogo - in fondo è quel tipo di poesia che, stanca di stare nei libri e nella bocca di chi la vuol dire, si sente a mal partito e quindi trova rifugio nel quadro, nella performance, anche se ancora non si chiamava così, nella poesia spettacolo". Un movimento, certamente originale, nonostante i dichiarati 'debiti' con la cultura più avanzata di quegli anni (Nouveaux Réalisme, New-Dada , gli happening di Kaprow e le esperienze musicali di John Cage).
Per lo più fiorentini, ma in contatto con le punte più avanzate della cultura internazionale, gli artisti della Poesia Visiva segnarono uno dei momenti di maggior vivacità della cultura fiorentina del secondo dopoguerra, in cui affondano le radici di molti linguaggi della contemporaneità. Fin dall'inizio, la Poesia Visiva, instaura un rapporto stretto con i mezzi di comunicazione di massa, ne assume i modelli e il linguaggio, ma ne stravolge il senso, denunciandone il ruolo negativo nel contesto sociale. Quella che poi Eugenio Miccini definirà una vera e propria "guerriglia semiologica".
"Noi siamo dei fuggiaschi - scriveva Miccini - o degli evasi dalla letteratura e dalla storia dell'arte, abbiamo cercato di vedere quali erano i linguaggi reali che sono effettivamente parlati dalla società. [.] il nostro scopo era di parlare veramente, di vomitare contro i padroni della parola e quelli dell'immagine".
Come la Pop Art, seppure con una posizione più marcatamente concettuale ed ideologica in opposizione al sistema, il movimento della Poesia Visiva si pose quindi in posizione critica nei confronti della massificazione culturale operata dai media, con l'intenzione di attivare nel pubblico la capacità di critica.
La mostra è accompagnata da un programma di Iniziative collaterali: visite guidate, conferenze, concerti e performances. Il catalogo, edito da Carlo Cambi Editore, contiene le interviste agli artisti.



Parole Contro. Il tempo della Poesia Visiva
18 aprile - 21 giugno 2009
La Ginestra, Montevarchi (Arezzo)
Orari: Sabato e Domenica, dalle ore 10.00 alle 19.00 Venerdì, 16.00-19.00 Dal Lunedì al Giovedì, solo su prenotazione, per scuole e gruppi minimo 15 persone
Biglietto: Ingresso 3 euro, gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65 anni
Informazioni: Ufficio Relazioni con il pubblico 055- 9108247/8/9
Ufficio Cultura tel. 055-9108230/314
www.comune.montevarchi.ar.it
www.cantierilaginestra.org

giovedì 9 aprile 2009

Milano, la Fondazione Pomodoro apre "Space to experience": ecco la mostra della scultrice polacca Abakanowicz

La Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, dà inizio alla stagione espositiva 2009 con manifestazione “Space to experience”, una personale prestigiosa della scultrice polacca Magdalena Abakanowicz.

La mostra si comporrà di numerose opere che consentiranno una lettura esauriente dell’attività artistica di questa artista, lungo un notevole arco di tempo, circa cinquant’anni, per raggiungere questo importantissimo traguardo, le opere della Abakanowicz sono state accuratamente selezionate fra le più significative nel mostrare l’idea artistico realizzativa dai contenuti, non solo artistici, ma anche di ispirazione soffusa da un intimismo complesso, una sfida alla comprensione del fruitore dell’opera sottoposto ad una tensione analitica priva di facili teorizzazioni.

Le opere dell’artista polacca non rappresentano scontate rappresentazioni della realtà, posseggono un “nocciolo”, quel qualcosa di sfuggente che pure anima il significato dell’opera stessa. Sapendola penetrare visceralmente si scoprono contenuti filosofici, conseguentemente, antropologici.

Come interpretare altrimenti le opere realizzate con l’utilizzo di cordame, intrecciato e dipinto di nero e alcune volte in rosso o arancione. L’involucro grezzo spiacevole al tatto che dovrebbe respingere con naturale senso di ripulsa, come incanto, attrae, costringe a soffermarsi ad osservare quelle strane forme tondeggianti; crisalidi, bozzoli setosi dal segreto contenuto di esseri sublimi prossimi a liberarsi dalla pesante coltre che li opprime, per librarsi in voli fantastici, quanto repentini nel rinserrarsi nell’anonimato della morte.

Le opere di Magdalena Abakanowicz, un’artista che si esprime, forse unica al mondo, liberata dalle capziose pastoie dell’appartenenza schematica non sono vincolate a stili, a tendenze, la sua ispirazione si muove in assoluta libertà affrontando a “suo modo” tutte le manifestazioni di una umanità in perenne orgasmo che non genera appagamento, ma apatico sfinimento, consapevolezza di un atto surrogato.

Quelle forme morbide e nel contempo dalle superfici ruvide hanno dato vita all’opera “Embriology” esposta alla Biennale di Venezia, composta, originariamente, da ottocento “forme”, duecento delle quali sono scomparse, probabilmente sottratte dai visitatori; amanti dell’arte o comuni imbecilli?

E proprio questa opera ci trasporta nel segreto universo femminile, dall’erotismo al fantastico crearsi della vita. Come notato dalla grande sensibilità di Angela Vettese, curatrice della mostra, se si possiede il dono non comune di superare la dura scorza del bozzolo, si ritroverà in una dimensione “prenatale”; potrà osservare il nascere della vita che dalla merula fecondata esplode in rapido riprodursi, un caos che tornato all’ordine, genera nuova vita, il disordine primigenio torna ancora una volta a ricordarci le nostre antichissime, misteriose origini.

La scultrice polacca protrae la sua “idea” artistica per molti anni e solo nel 1985 il suo interesse contempla anche la scultura realizzata comunemente con materiali solidi come il bronzo, l’acciaio corte’n , poi l’acciaio inossidabile e l’alluminio, per giungere in fine al laterizio misto all’alluminio fuso, con questo materiale realizza l’opera “Standing Figure with Wheel”.

Le opere della Abakanowicz si diffondono in varie parti del mondo, avendo riconosciuto in questa artista uno spirito innovativo che non è alla ricerca di effimera visibilità, ma che ha dei contenuti di grande valore artistico- filosofico- idealistico.

Magdalena nasce in Polonia nel 1930 da una famiglia benestante di antica nobiltà terriera. L’avvento disastroso del secondo conflitto mondiale causa il suo trasferimento a Varsavia, in questa città ha inizio il suo percorso artistico. Al rivelarsi, le opere di Magdalena non vengono accolte con favore dal regime che impera, in quel periodo nel suo Paese, l’arte in Polonia, come in tutti i Paesi sottoposti a dittature attentissime ad ogni “segno” scaturito dal mondo dell’intellighenzia, osserva con sospetto ogni espressione artistica che non rispecchi i dettami cari alle comuni ideologie che imponevano rappresentazioni ben definite dalle varie caratteristiche “eroiche” di una società dominata dall’apparenza, una illusione dai risvolti drammatici.

Magdalena Abakanowicz sarà costretta ad operare in semi clandestinità, una atmosfera certamente non giovevole ad una libera espressività.

Al ristabilirsi tardivo, di un clima democratico, questa geniale artista verrà accolta e celebrata per quel che merita, anche in Patria, nel resto del mondo era già da tempo considerata una delle artiste più importanti del variegato mondo della scultura internazionale.

La personale dell’artista Magdalena Abakanowicz verrà inaugurata venerdì 10 aprile e si protrarrà fino al 26 giugno 2009 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Via Andrea Solari, 35 Milano – orario: mercoledì – domenica 11 – 18; giovedì 11 – 22.

Claudio Alessandri

Le opere dell'artista cubano Alfredo Sosabravo in mostra a Palazzo Bentivoglio di Gaultieri (Reggio Emilia)

Il 4 aprile a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (Reggio Emilia), è stata inaugurata la mostra "Senza paura del colore" dedicata all'arttista cubano Alfredo Sosabravo (Sagua La Grande, Cuba, 25 ottobre 1930).


L'esposizione presenta una selezione dell'opera recente del pittore: 32 dipinti su tela, realizzati con una tecnica particolare che combina l'olio e il collage, e 10 sculture, in bronzo e in vetro.
Da alcuni anni Sosabravo lavora per lunghi periodi in Italia, a Murano per le opere in vetro e ad Albissola per le ceramiche.

La mostra resterà aperta fino al 12 luglio, con i seguenti orari di visita: sabato, domenica e festivi, dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:30.
Accompagna la mostra un catalogo di 80 pagine, con la riproduzione delle opere in mostra e un testo critico di Luciano Caprile.
Alfredo Sosabravo è nato nel 1930 a Sagua La Grande a Cuba.
Nel corso della sua carriera artistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti, sia a Cuba sia a livello internazionale, fra i quali, nel 1976, la medaglia d’oro conquistata nella ventiquattresima competizione internazionale per la ceramica artistica a Faenza.
Una sua scultura in bronzo, Ercole vecchio è stata collocata nella passeggiata a mare “Eugenio Montale” di Albisola Superiore.
La fusione di quest'opera è stata effettuata nella Fonderia Artistica Bonvicini di Caselle di Sommacampagna, in provincia di Verona, specializzata nella fusione in bronzo o in altre leghe di opere di artisti sia italiani che stranieri.
Fonte: Ufficio stampa Palazzo Magnani

Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani



Si apre a Salerno la quattordicesima edizione di Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani



CINEMA, MUSICA, PERFORMING ART, SCRITTURA E ARTI VISIVE

Dal 14 al 19 aprile 2009 Salerno ospita la quattordicesima edizione di Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani, occasione di incontro/confronto tra persone, luoghi, esperienze, che rendono Salerno una meta ormai consolidata della creatività giovanile.

Il tema forza dell'edizione 2009 è il "Caos" o la catastrofe, la rottura improvvisa di un ordine sociale, politico, culturale che è tipico del sistema complesso in cui viviamo.
Questa traccia attraversa le quattro sezioni dell'evento.

CINEMA Sei lungometraggi e ventidue cortometraggi, opere prime o seconde di giovani autori europei. Un workshop sulla stop-motion animation con Giuseppe Maurizio Laganà.
Si sa che cinema e caos sono un connubio ricorrente: ce ne parlano Laura Bazzicalupo, Massimo De Carolis, Marcello Frixione e Roberto Miraglia.
E ancora Valentina Lodovini, Michele Riondino e Massimo Venier ricevono i premi del Festival, mentre Fabio De Luigi e Davide Ferrario incontrano il pubblico.
E infine per i fanatici delle nuove proposte, il Festival propone "Beket" di Davide Manuli, e, per tutti quelli che di film non ne hanno mai abbastanza, c'è La Notte delle Catastrofi, fantasiosa maratona notturna di sette proiezioni, con premio finale.

MUSICA Teresa De Sio si esibisce nell'incontro Tra musica e parole, attraverso la sapiente guida di Enrico De Angelis. Per gli amanti della musica elettronica ci sono le performance allo spazio del Social Network con i DJ e gli artisti emergenti del panorama musicale internazionale come Alessio Bertallot, Jahcoozi, Akufen e Lucio Luongo, Kangding Ray + band.
A chiudere il Festival domenica 19 aprile ci pensa KAOSKONCERTO un progetto speciale di Enzo Avitabile & Bottari di Portico, con special guest Manu Dibango + Pole.

PERFORMING ART Due spettacoli indoor: NEL di e con Alessandro Bergonzoni e CHAOS dal Libro Primo de Le Metamorfosi di Ovidio di Lenz Rifrazioni. Ad animare le vie del centro storico di Salerno ci sono, invece, le iniziative outdoor: la Contrabbanda di Luciano Russo e lo spettacolo Parata Immagini di Teatro Potlach.

SCRITTURA E ARTI VISIVE La Galleria d'Arte di Paola Verrengia presenta il Caffè Letterario di Virella Granese, dedicato alla nota intellettuale salernitana recentemente scomparsa. L'omaggio a lei e il ricordo del suo lavoro, trova una naturale collocazione all'interno della Galleria che, in collaborazione con il Centro Museale Plart di Napoli, dedica una mostra all'artista Alessandro Ciffo. Sempre negli spazi della Galleria i reading curati da Diego De Silva con Hamid Ziarati e Rosaria Capacchione.
Infine, per chi vuole rileggere la teoria del Caos da diverse angolazioni, c'è l'incontro Caos: tra scienza, arte e filosofia con Achille Bonito Oliva, Umberto Curi e Tito Tonietti.

Il Festival è organizzato dal Comune di Salerno, co-finanziato dall'Unione Europea (POR FESR CAMPANIA 2007-2013 Asse 1 ob.op.1.12) e dalla Regione Campania (che lo ha inserito nel circuito dei 6viaggi), dalla Provincia di Salerno, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione per il Cinema, dalla Camera di Commercio di Salerno e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana. Radio ufficiale: KissKiss Italia.


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