lunedì 29 novembre 2010

Accademia Fine Art


























Vente – Dimanche 5 décembre 2010

Vente aux enchères à partir de 15h30 au :
Salon Beaumarchais-Bosio
Hôtel de Paris
Place du Casino
98000 Monaco

Exposition du jeudi 2 au samedi 4 décembre 2010 de 10h00 à 18h00


Accademia Fine Art
Joël Girardi
“Palais de la Plage”
37, avenue Princesse Grace
MC 98000 Monaco
T: +377 99 99 86 70
M: +33 (6) 09 53 22 56

http://www.accademiafineart.com






sabato 27 novembre 2010

Michele Calvano - Paesaggi dell’anima



















Vasto (CH) - dal 27 novembre al 23 dicembre 2010
Michele Calvano - Paesaggi dell’anima

GALLERIA ARTIBUS
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Via Messina 2 (66054)
info@laboratorioartibus.it
www.laboratorioartibus.it
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Eventi in corso nei dintorni

Alla Galleria ArtiBus la mostra fotografica di Michele Calvano dal titolo Paesaggi dell’anima.
orario: dal lunedì al venerdì ore 17-20
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 27 novembre 2010. ore 18.30
curatori: Daniela Madonna, Bruno Scafetta
autori: Michele Calvano
genere: fotografia, personale


Secondo appuntamento per la stagione autunno-inverno della galleria del Laboratorio ArtiBus di Vasto (CH), con la mostra fotografica di Michele Calvano intitolata Paesaggi dell’anima.
Caratterizzata da una costante attenzione per i luoghi del cuore e dello spirito, la ricerca dell’artista sfiora una tappa importante con questa esposizione intima che si apre allo sguardo degli osservatori con umiltà e fierezza profondamente connesse. Ebbri di colore e accesi da una poesia fatta di sfumature eloquenti, gli scatti di Calvano raccontano il rapporto di simbiosi con la propria terra, amata come una parte di sé e catturata nella bellezza dell’oggi per poter essere tramandata anche attraverso gli indistinti tratti del domani.



Sollecitazioni



























Avellino - dal 27 novembre all'undici dicembre 2010
Sollecitazioni

EX CARCERE BORBONICO
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Piazza D'Armi (83100)
+39 0825782171
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Eventi in corso nei dintorni

una mostra documentaria riguardante l'attività svolta negli ultimi 30 anni, con particolare riferimento al ruolo di tutela esercitato sul territorio di competenza.
orario: dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 27 novembre 2010. ore 17.30
genere: documentaria
email: sbap-sa.stampa@beniculturali.it
web: www.ambientesa.beniculturali.it



In occasione del trentennale del SISMA del 23 novembre 80 e a conclusione degli eventi commemorativi organizzati dagli Enti Territoriali delle Province di Salerno e Avellino, le Soprintendenze B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino hanno organizzato, presso l’ex Carcere Borbonico di Avellino, una mostra documentaria riguardante l'attività svolta negli ultimi 30 anni, con particolare riferimento al ruolo di tutela esercitato sul territorio di competenza. L’inaugurazione si terrà il 27 novembre alle ore 17,30.


L’iniziativa dal titolo "Sollecitazioni" vuole sottolineare come da un evento disastroso siano scaturite sollecitazioni per un’attività culturale che ha dato importanti risultati.

La manifestazione inaugurale (27 novembre ore 17.30) sarà anche un’occasione per i nuovi Soprintendenti: Gennaro Miccio e Maura Picciau, di incontrare i rappresentanti degli organi di stampa e la Città di Avellino per un saluto e una presentazione.

Interverranno: il sindaco di Avellino, il Presidente della Provincia di Avellino, il Vescovo della Diocesi, il Direttore Regionale della Campania del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e i Dirigenti che si sono avvicendati negli ultimi 30 anni alla guida della Soprintendenza di Salerno e Avellino.

La mostra, a cura dei funzionari delle Soprintendenze B.A.P. e B.S.A.E. di Salerno e Avellino, allestita nelle sale espositive dell'ex Carcere Borbonico di Avellino, resterà aperta al pubblico dal 28/11/10 al 11/12/10 con i seguenti orari: dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 . L’esposizione rappresenta solo l'anteprima di altre iniziative con le quali si intende ripercorrere, grazie a rassegne fotografiche, i momenti più significativi delle importanti emergenze architettoniche ed artistiche presenti sul territorio Irpino (info: 0825 279207 – 279206).



venerdì 26 novembre 2010

Stefania Sabatino - Reflexes


























Napoli - dal 27 novembre 2010 al 14 gennaio 2011
Stefania Sabatino - Reflexes

STUDIO D'ARTE LE MUSE
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Via Toledo 272 (80134)
+39 0816583303 , +39 3408222584
studiolemuse@gmail.com
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Eventi in corso nei dintorni

Una metamorfosi fisica e di identità per una ricerca orientata ad esplorare altri spazi della mente, capaci di capovolgere il principio cristiano del verbo che si fece carne in…carne che si fa verbo.
orario: dal lunedì al venerdì ore 17-20
(sabato, domenica e dal 22/12 al 7/1 solo su appuntamento)
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 27 novembre 2010. ore 18.30
catalogo: in galleria.
curatori: Maria Antonietta Roselli, Joanna Irena Wrobel
autori: Stefania Sabatino
note: presentazione di Maresa Galli
genere: arte contemporanea, personale
web: www.stefaniasabatino.it



Presentazione: Maresa Galli
Info: 081 6583303, 340 8222584, 347 6393776
e-mail: associazionelemuse@libero.it

La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe.
Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine,
credette di possedere l’ intera verità.
Mavlana Rumi, sec. XIII

La prima personale dell’artista Stefania Sabatino presso lo Studio d’ Arte LE MUSE di Napoli, si inaugurerà sabato 27 novembre 2010, ore 18.30, con la presentazione di Maresa Galli. La mostra sarà visitabile fino al 14 gennaio 2011.
Le opere pittoriche della Sabatino, dalle calde cromie e dall’ atmosfera onirica, si contrappongono in mostra, ad un ‘ installazione dove regna un’ aria rarefatta e disorientante.
Corpi dalle forme generose e rassicuranti dei dipinti, ignari delle mode e dei dettami sociali del mondo patinato, si fronteggiano con esseri acefali, ombre scomposte e sconnesse, immagini riflesse e deformate dei volti sfigurati dell’ installazione.
Il tutto rimanda il visitatore ad un mondo dicotomico dove l’anima e il CORPO, la spiritualità e l’IMMAGINE, l’invisibile e il VISIBILE, si scontrano di fronte ad uno SPECCHIO. L’ oggetto magico, assurto dalla società globale e narcisistica a strumento su cui proiettare il proprio IO, capace di un oblio tale per cui, l’uomo egoico non comprenda più di ESSERE.
Il corpo ostentato, strumento di lavoro e di conquista, diviso in pezzi da modificare e ridisegnare, moderne reliquie di una corsa macabra e scellerata. Il corpo costretto da una continua interazione con i nuovi media a farsi mutante, ibridato, smaterializzato, artificiale, tecnologico.
Ri - farsi, trans - formarsi, trans - figurarsi, ri - configurarsi, modificarsi in identità diverse dal genere di appartenenza, permettendosi di sondare un territorio dove il vero e il verosimile, il reale e l’apparente, il tutto e il nulla, convivono in un mistero trinitario.
Un corpo, che all’improvviso diventa oggetto privilegiato, il fulcro di una concezione che potrebbe fare sue le parole di Mefistofele a Faust: “ La vita è qui, è carne, sangue, ricchezze, gloria, fama, forza, la vita è il corpo”.
Una metamorfosi fisica e di identità per una ricerca orientata ad esplorare altri spazi della mente, capaci di capovolgere il principio cristiano del verbo che si fece carne in…carne che si fa verbo.
Nascono oggi, incessantemente e senza nessun limite, le fantasie di cesellare il proprio corpo, i tentativi continui di controllare gli stimoli fisici fino al loro annullamento, soggiogati dall’angoscia di autodistruzione che porta all’annientamento dell’ Anima.
Non si sussiste, se non attraverso la mediazione dello specchio, dove l’anima sbriciolata dalla moderna civiltà dell’immagine ci porta a credere in un unico dogma: SE NON APPARI, NON ESISTI !






Stefania Sabatino (1970), artista partenopea, pittrice, performer, illustratrice, scenografa e designer. Attualmente docente di Disegno e Storia dell’Arte, è stata allieva del Maestro Carmine Di Ruggiero presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove ha conseguito la Laurea in Pittura e la specializzazione in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo.
Dal 1995, ha esposto In Italia e all’estero in importanti sedi pubbliche e private tra cui: Castel dell’ Ovo ( NA ), Palazzo Crispi ( NA ), Albergo Palazzo Decumani ( NA ), Museo Mineralogico Campano di Vico Equense (NA), Villa Vannucchi e Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (NA), Villa Campolieto a Ercolano (NA ), Palazzo delle Esposizioni a Roma, Sala VIP Donatello dell’Aeroporto Atene – Spata ( Grecia ), Galleria Fischer - Kunst Forum International a Meisterschwanden (CH), Cenacolo Casorati ( TO ).
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.

Hanno scritto di lei e delle sue opere per vari articoli, libri e cataloghi: Angelo Calabrese, Antonio Carosella, Marco Di Mauro, Massimo Duranti, Mario Guaraldi, Mario Maiorino, Vittorio Sgarbi, Federico Orsini, Domenico Orsini, Serenella Volpe ed altri.


Reid Wood - Frontiera di carta



























Napoli - dal 26 novembre al 21 dicembre 2010
Reid Wood - Frontiera di carta

MUSEO MINIMO
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Via Detta San Vincenzo 3 (80125)
+39 081621170 , +39 081621170 (fax)
museominimo@virgilio.it
www.museominimo.it
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Eventi in corso nei dintorni

Una mostra che non è una semplice esposizione di opere ma un incontro di idee. Una sintesi tra la carta veicolo principe della diffusione culturale e la nuova frontiera del computer. Una frontiera ancora di carta.
orario: : lunedì, mercoledì ore 15-18 / martedì, giovedì e venerdì 9-12 / o appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 26 novembre 2010. ore 18,30
catalogo: in galleria.
curatori: Roberto Sanchez
autori: Reid Wood
genere: arte contemporanea, personale



“FRONTIERA DI CARTA”

Personale di Reid Wood

A cura di Roberto Sanchez
Presentazione di Giancarlo Da Lio



FRONTIERA DI CARTA


Da sempre gli Stati Uniti d’America hanno puntato il loro essere sul dinamismo e sul fare. Molte volte il mondo industriale ha preceduto il cambiamento artistico culturale. L’ inverso di ciò che è accaduto nella vecchia Europa dove i sogni degli artisti spesso sono stati considerati solo visioni. Quindi le due parti del mondo si rincorrono frequentemente su stereotipi che poco hanno a che fare con il buon senso. E l’avventura culturale umana di Reid Wood ce lo conferma. Una conferma che trova ampio spazio nella creativa grande provincia italiana. Per fortuna che gli uomini si muovono e il Museo Minimo sempre all’ avanguardia ospita una mostra che testimonia come i musei debbano essere centri di aggregazione e realtà dovute per prima cosa agli artisti stessi e non alle assurde regole del mercato. Se c’ è bisogno di etica nell’ economia secondo le teorie del Miglior Fabbro c’ è bisogno di coraggio in campo artistico. Una mostra che non è una semplice esposizione di opere ma un incontro di idee. Una sintesi tra la carta veicolo principe della diffusione culturale e la nuova frontiera del computer. Una frontiera ancora di carta.
Giancarlo DA LIO


Keith Haring - Omaggio


























Napoli - dal 26 novembre 2010 al 7 gennaio 2011
Keith Haring - Omaggio

DOMUS ARTIS GALLERY
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Via Vincenzo Cuoco 4 (80121)
+39 0816063111 , +39 0816063112 (fax)
gallery@domusartisonline.it
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Eventi in corso nei dintorni

Domus Artis Gallery è lieta di ospitare Omaggio a Keith Haring, una selezione di opere dell'artista statunitense a cura di Andrea Ingenito.
orario: dal lunedì al sabato ore 11,00 – 19,00
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 26 novembre 2010. ore 18,30
curatori: Andrea Ingenito
autori: Keith Haring
genere: arte contemporanea, personale, disegno e grafica


In mostra circa trenta lavori in cui le celebri figure danzanti, gli animali e il “radiant baby” di Haring si alternano e si rincorrono, in composizioni spesso ironiche e paradossali.
I suoi graffiti, tracciati inizialmente nelle stazioni della metropolitana newyorchese, sono stati trascritti ed utilizzati nei contesti e sui materiali più diversi, confluendo ben presto in un linguaggio visuale universalmente riconosciuto. Apparentemente disimpegnate, le sue opere affrontano invece temi universali come nascita, morte, sesso e guerra, promuovono messaggi di pace e fratellanza, denunciano le conseguenze disastrose del nucleare e dell'uso smodato della televisione, piegando la pubblicità a fini artistici e sociali. Nella sua breve ma intensa carriera (muore di AIDS il 16 febbraio del 1990 a soli trentuno anni) Haring ha partecipato ai più prestigiosi appuntamenti internazionali, da Documenta di Kassel alla Biennale di Venezia, passando per la mostra Terrae Mortus promossa da Lucio Amelio a seguito del terremoto dell'Irpinia, ha esposto nelle gallerie e nei musei più prestigiosi, ha realizzato murales in svariati paesi, ha lavorato con artisti e performer quali Madonna, Grace Jones, Bill T. Jones, William Burroughs, Timothy Leary, Jenny Holzer, Yoko Ono ed Andy Warhol. L'immediatezza e la vitalità del suo linguaggio, il suo impegno nella lotta contro la discriminazione e l'AIDS lo rendono un'icona universale del mondo contemporaneo.

Domus Artis Gallery
Domus Artis è una società che si occupa di intermediazione d'arte moderna e contemporanea su tutto il territorio nazionale. Nasce dalla solida e comprovata esperienza decennale del suo fondatore Andrea Ingenito. Osservazione del mercato dell'arte, analisi storico-finanziaria, qualità e collaborazione con i più grandi maestri dell'arte contemporanea hanno permesso a Domus Artis di porsi in una eccellente posizione di mercato, creando un elevato grado di soddisfazione della clientela. Mission della società è accostare all'emozione espressa da un'opera d'arte il potenziale presente sul mercato. In due parole: Emozione e Investimento Grazie ad importanti accordi stipulati con i principali istituti bancari internazionali, Domus Artis offre vantaggiose e innovative soluzioni finanziarie ai propri collezionisti. Inoltre lavora costantemente nell'ambito istituzionale per la realizzazione di mostre ed eventi e nell'ambito sociale, al fianco delle più importanti associazioni umanitarie internazionali, per la realizzazione di grandi progetti. Dall'esperienza di Domus Artis nasce Domus Artis Gallery, spazio espositivo moderno e dinamico che si propone come punto di riferimento dei talenti contemporanei che si affacciano sulla scena internazionale e dei nomi storici dell'arte moderna. Il concept della Domus Artis Gallery prevede l'alternarsi di mostre di artisti contemporanei con Omaggi, ovvero esposizioni di opere selezionate di maestri storicizzati.



sabato 20 novembre 2010

Giorgio Flis - Dalla figurazione all'informale




























Avigliana (TO) - dal 20 novembre al 19 dicembre 2010
Giorgio Flis - Dalla figurazione all'informale

ARTE PER VOI - DANTE SELVA OFFICINA D'ARTE
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Piazza Conte Rosso 1 (10051)
+39 3338710636 , +39 3392523791
lcastagna@artepervoi.it
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Eventi in corso nei dintorni

Dopo quattro anni il Maestro giavenese ritorna ad esporre i suoi dipinti ad Avigliana.
orario: venerdì, sabato e domenica ore 15-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 20 novembre 2010. ore 16.00
curatori: Luigi Castagna, Paolo Nesta
autori: Giorgio Flis
patrocini: Comune di Avigliana
genere: arte contemporanea, personale


“Che cos’è una vita raccontata, una bio-grafia? È la scelta, tra i fatti e gli innumerevoli avvenimenti che l’hanno caratterizzata, di alcuni episodi che formano un racconto .. Una volta trasformata in parole, questa esistenza cessa di appartenere a un essere in carne ed ossa e si avvicina a quella di un personaggio letterario; gli individui menzionati dallo storico sono paragonabili agli eroi di un romanzo. È questo che autorizza la nostra intrusione nell’intimità degli individui: parliamo di nomi scritti su un foglio”. Tzvetan Todorov, La bellezza salverà il mondo, Garzanti, Milano 2010.

La scelta voluta da Giorgio Flis - e assolutamente condivisa da me e da Luigi Castagna – di esporre nei nostri spazi e in quelli contigui, messici a disposizione per l’occasione dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Avigliana, una doppia selezione di sue opere, degli anni Settanta e Ottanta e dal 2005 ad oggi, deve essere colta come un evento assoluto.
Infatti, in questo modo “Le Stanze dell’Arte”, come ha voluto intitolare Giorgio Barberis un suo recentissimo saggio sul nostro Maestro, si svelano più apertamente, o quanto meno dischiudono all’indagine storico-artistica altri percorsi, altrettanto indispensabili per accostarci ancora più da vicino e con maggiore consapevolezza allo straordinario fascino creativo della pittura di Giorgio Flis.

Che in tutta la sua ricerca recente – dell’ultimo decennio, almeno – ogni suo dipinto, per quanto compiuto nella pienezza di quel singolo atto di esplorazione dell’estremo, celasse (e continui a celare) l’intima e inesauribile aspirazione a rinnovare la tensione verso l’assoluto, si doveva dare quasi per scontato. Rimaneva insoluta (e comunque tale resterà in grandissima parte, di fronte ad ogni pretesa di logica chiarificazione) la domanda sul significato di quel suo vissuto, capace di condensarsi come una illuminazione folgorante in ogni quadro e nello stesso tempo di animare in chi lo osserva la volontà di compiere una navigazione, una scorribanda fluttuante, composta nel suo percorso da inesauribili scoperte visive ed emozionali. L’intensità del vissuto equivaleva certo al lavorio della memoria, per lo meno quello innescato nell’osservatore, ma che insieme pareva indurre ad una segreta sintonia con l’intimo fare dell’artista.

Ora, la scelta di Flis di aprire “Le Stanze” di uno dei primi capitoli della sua pluridecennale vicenda artistica – in parte già raramente socchiuse ad altri spettatori in alcune lontane esposizioni tra il 1977 e i primi anni Novanta – ci autorizza ad intrometterci e ad esaminare “senza pudore” qualcuno dei suoi segreti. In realtà, in questo mio ruolo di mediatore culturale qualche cosa mi era già noto da alcuni anni, soprattutto quando tra il 2005 e il 2008, insieme a Giorgio lavorammo alla ricomposizione del catalogo delle opere, ancora reperibili in Italia, del suo maestro Giulio Cesare Gennai.
Gennai dal 1953 aveva preso a risiedere permanentemente a Montmartre - e qui era conosciuto come “César Gennay” - dove presto aveva cominciato a frequentare l’ultimo grande esponente dell’Ecole de Paris, Gen (Eugène) Paul, di cui era divenuto allievo preferito. Ora, così formalmente autorizzato da Flis, mi sento più libero di agire, ma nello stesso tempo vincolato al dovere morale e intellettuale di provare a fornire una ulteriore chiave di lettura delle sue opere, a partire dagli esordi, o quasi. Niente di più e senza alcuna pretesa di illusorie scoperte o aspettative di effetti sorprendenti.
Di ritorno in Italia, a Giaveno, intorno al 1968-9, Gennai porta con sé da Parigi un bagaglio di esperienze artistiche di prim’ordine, che riversa senza limiti e preclusioni di sorta sul giovane allievo. Se ripercorriamo le pagine del catalogo delle opere di Gennai e lo confrontiamo con la piccola selezione di opere di Flis, qui proposta e datata per la maggior parte delle tele entro gli anni Settanta, possiamo essere superficialmente sopraffatti dalla contiguità o, se vogliamo addirittura dalla coincidenza tematica dei soggetti: suonatori di strumenti musicali, ritratti, nudi e maternità, paesaggi.
Gennai, anche attraverso la sua collezione di opere - riportate da Parigi e putroppo in gran parte perdute nell’incendio della sua casa-studio nel 1978, alla Sala di Giaveno – non poteva che quasi assediare, sommergere con la sua personalità il giovane Giorgio, sotto la pressione della massa dei suoi modelli, del suo straordinario mestiere, delle sue memorie e del suo insormontabile patrimonio culturale, che gli derivava dalla conoscenza personale, tramite Gen Paul, di Braque, Picasso e dell’intero mondo artistico di Montmartre.
Per chi, come Giorgio, aveva iniziato a dipingere “realisticamente” fin dal 1963, il confronto con la sintetica tecnica pittorica di Gennai doveva costituire, già di per sé, una occasione stupefacente di apprendimento. A sua volta la scuola di Gennai si proponeva come valida mediatrice della fulminante abilità visionaria di Gen Paul, tesa ad afferrare l’essenza espressiva, l’istante più intensamente comunicativo, colto nel fluire continuo dell’esperienza percettiva, inesorabilmente dinamica, della realtà in cui siamo immersi.

Il giovane Flis veniva perciò messo di fronte alla necessità di porre immediatamente in secondo piano, anzi, di rinunciare al valore “realistico” dei tradizionali soggetti pittorici, fino a quel momento prediletti.
La scioccante lezione di Gennai e, accanto a lui, direttamente e indirettamente, degli ultimi esiti dell’Ecole de Paris e della ricerca figurativa montmartriana viene allora prontamente assimilata dall’allievo, che apprende a elaborare con assoluta libertà compositiva e di tecnica pittorica i modelli figurativi – il “paesaggio”, il “ritratto”, la “natura morta”, la “figura” – ampiamente codificati dalla tradizione figurativa otto-novecentesca e continuamente riplasmati e trasformati dai maestri e dai movimenti artistici della prima metà del XX secolo, fino a consumarne le ultime sopravvivenze “realistiche”.
E con la conquista di questo passaggio – di fronte al quale invece Gennai si ferma, purtroppo trattenuto nei possibili sviluppi da drammatici eventi esistenziali – Giorgio Flis è ormai pronto a confrontarsi con le diverse suggestioni e prospettive d’indagine, offerte dalla lezione dell’informale.

(Estratto dalla monografia dedicata a Giorgio Flis, in preparazione)

Paolo Nesta


mercoledì 17 novembre 2010

Angelo Casciello - Spazi del mio gesto. Opere 1979-2009

Scafati (SA) - dal 17 novembre 2010 al 30 ottobre 2011
Angelo Casciello - Spazi del mio gesto. Opere 1979-2009

EX REAL POLVERIFICIO BORBONICO
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Via Pasquale Vitiello (84018)
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Eventi in corso nei dintorni

Nelle venti sale poste al primo piano del complesso e nel cortile del complesso, i curatori, Giuseppe Zampino e Massimo Bignardi, hanno disegnato un percorso espositivo che, attraverso circa centodieci opere tra sculture, dipinti, disegni, grafiche e maquettes, raccontano la straordinaria esperienza di un artista tra i principali interpreti della scultura italiana contemporanea.
orario: Martedì, ore 9.30-12.30 / 15.30-18.30 Mercoledì, Giovedì e Venerdì, ore 9.30-12.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

vernissage: 17 novembre 2010. ore 18
catalogo: in mostra
editore: PAPARO
curatori: Massimo Bignardi, Giuseppe Zampino
autori: Angelo Casciello
telefono evento: +39 0818571120
genere: arte contemporanea, inaugurazione, personale, disegno e grafica
email: camillalagna@virgilio.it


ANGELO CASCIELLO
Spazi del mio gesto


Mercoledì 17 novembre 2010, alle ore 18,00, nel Cortile d’Onore dell’Ex Real Polverificio Borbonico di Scafati, sarà inaugurata la mostra ANGELO CASCIELLO. SPAZI DEL MIO GESTO, momento centrale delle manifestazioni promosse ed organizzate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Salerno ed Avellino e dal Comune di Scafati per l’apertura al pubblico dell’importante complesso architettonico dopo anni di attento restauro.
Nelle venti sale poste al primo piano del complesso e nel cortile del complesso, i curatori, Giuseppe Zampino e Massimo Bignardi, hanno disegnato un percorso espositivo che, attraverso circa centodieci opere tra sculture, dipinti, disegni, grafiche e maquettes, raccontano la straordinaria esperienza di un artista tra i principali interpreti della scultura italiana contemporanea. “Spazi del mio gesto” riassume il viaggio attraverso le materie, i segni, i corpi e i luoghi che di volta in volta hanno sollecitato l’attenzione di Casciello, segnalando nell’arco temporale che dal 1979 , data della sua prima personale alla galleria Lucio Amelio di Napoli, giunge al 2009 con la realizzazione di sculture-architetture ideate dall’artista nativo di Scafati, per la Stazione di Mugnano della Metropolitana Napoli Nord-Est.
L’allestimento scandisce i tempi della ricerca segnati da sculture poste a confronto con grandi dipinti, alcuni esposti per la prima volta, unitamente ad un repertorio di disegni: sculture e dipinti cifrati da segni che esprimono la vitalità di una creatività propria del bacino archetipico mediterraneo.
“La capacità di Casciello – rileva Giuseppe Zampino – è stata, sin dalle prime esperienze condotte nell’ambiente della sua comunità, quella di calibrare il segno e far si che esso racchiudesse lo spazio. Insomma il suo lavoro si è posto sempre come necessità di dialogo con l’ambiente sociale per farsi portatore di un linguaggio costruttivo, disposto a riflettere a fianco e in complicità con l’architettura le scelte che quest’ultima è andata nel tempo suggerendo alla città. È una necessità che negli equilibri che calibravano lo spazio della galleria di Lucio Amelio, nella personale del 1979, si è fatta urgenza di un dialogo serrato, evidenziando con maggiore insistenza negli anni, la necessità di approdare ad un’unità tra l’idea, il progetto e le manualità: ciò significa un calarsi nel patrimonio della cultura artigiana, tessendo una strategia orientata verso un nuovo umanesimo.”
Casciello ha posto come dettato del suo lavoro – mai silenzioso anzi vistosamente partecipe del dibatto culturale degli ultimi trent’anni – il confronto e il dialogo con l’ambiente, che plasma “anche quando – scrive Massimo Bignardi in catalogo – il disegno delle sue forme si fa più scarno, inciso, quando taglia i piani, netti, cercando di annullare la loro valenza attraverso false ombre che amalgamano le immagini e i corpi plastici. È la stessa che muoveva Le stanze sognate, il ciclo di dipinti (poi distrutti, così è stato anche per le pitture realizzate nella Reggia a Caserta nel 2007) eseguiti, nel 1990, sulle pareti di quello che un tempo fu la cistercense abbazia di Santa Maria di Realvalle: un luogo appartato, riparato dalla iterata quotidianità, ove sono nate tante sculture, tra queste La fiorita, del 1989 che, nella luminosità degli ‘appartamenti’ della Reggia in occasione della mostra allestita nel 2007, intrecciava il suo caldo corpo di legno coronato da rami di ferro, ai decori rococò delle volte.[…] È la stessa tensione che impronterà le opere dei primi anni del Duemila e che conducono verso lo spazio pubblico, con il quale l’artista è tornato a misurarsi con l’ambiente sociale, costruendo un effettivo rapporto con esso: gli esempi sono tanti ai quali si aggiunge, oggi, a coronamento di un’esperienza che sin dagli albori guardava in questa direzione, la stazione di Mugnano, opera che maggiormente esplicita la felicità, l’inventiva, la forza di una maturata idea creativa e, al tempo stesso, la capacità di rapportarsi ai grandi spazi della vita, ove scorre la quotidianità con le sue dinamiche, le sue inquietudini, le speranze.”
La mostra sarà accompagnata da una sezione fotografica documentativa dal titolo: “Il fotografo complice-Angelo Casciello e le sue opere viste con gli occhi di Enrico Grieco”.

Il catalogo, pubblicato da Paparo Editore, contiene saggi di Giuseppe Zampino, Massimo Bignardi e Concetta Restaino, Un’antologia di scritti critici, interviste all’artista di Paolo Campiglio e Stefania Santoro che ha curato anche l’apparato biografico e bibliografico.

Angelo Casciello, scultore e pittore, nasce a Scafati (Salerno) nel 1957. All’età di 11 anni entra nello studio dell’architetto, poeta e pittore calabrese Francesco Totino. Successivamente, all’Istituto Statale d’Arte di Torre del Greco (Napoli), ha avuto fra gli altri, quale docente, il maestro Renato Barisani. Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo del pittore Domenico Spinosa. Nel 1980 viene segnalato al Catalogo Bolaffi della Scultura, n.4, Torino, nell’estate del 1980 partecipa agli Incontri Internazionali d’Arte di Anacapri (Napoli), frequentando il corso di Scultura diretto da Arnaldo Pomodoro e le lezioni degli artisti Enrico Baj, Jo Tilson, Gianni Pisani. Nel 1984 viene segnalato nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, n.20, G. Mondadori, Milano. Nel dicembre del 1986 è promotore insieme agli artisti Luigi Vollaro, Franco Cipriano, Gerardo Vangone, Luigi Pagano e dal critico d’arte Massimo Bignardi della mostra L’Officina di Scafati, sempre nel 1986 viene segnalato nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, n.22, G. Mondadori, Milano. Nel 1990 / 1991 / 1992 è segnalato come uno dei migliori artisti dell’anno dalla rivista “Arte”, di G. Mondadori, Milano. Nel 1993 vince il Premio Suzzara, nel 1999 viene segnalato come uno dei migliori 100 artisti degli ultimi quarant’anni dalla rivista Flash Art, n.215 – G. Politi Editore, Milano. Nel 2002 gli viene conferito a Macerata il Premio Scipione / all’attività, nell’inverno - primavera del 2003 la Città di Napoli e la Regione Campania organizzano una grande mostra antologica dal titolo “ Casciello. Percorsi 1973 / 2003”, presso il Castel dell’Ovo. Nel 2006 in occasione della IV Convegno Ecclesiale Nazionale a Verona gli è stato reso omaggio con una mostra personale, dove viene esposta una personalissima interpretazione della Via Crucis realizzata dall’Artista per Il Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea San Gabriele – Isola del Gran Sasso (Teramo). Nel 2007 la Conferenza Episcopale Italiana lo invita a illustrare alcune tavole per il Nuovo Lezionario, nell’estate dello stesso anno inaugura negli Appartamenti Storici della Reggia di Caserta la mostra “ Casciello. Apparizioni Regali”. Negli anni 2005 / 2009 lavora alla realizzazione dell’intervento plastico-pittorico- decorativo per la Stazione di Mugnano – linea Napoli / Giugliano / Aversa - della Metro Campania NordEst, progettata dall’Architetto Riccardo Freda. Nel mese di settembre del 2009, Papa Benedetto XVI lo Nomina Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon, nell’estate del 2010 vince il 61 Premio Michetti.





Ha partecipato ad alcune delle più importanti esposizioni nazionali ed internazionali:

1979, Rassegna della Nuova Creatività nel Mezzogiorno, Galleria Lucio Amelio, Napoli; XXXIII Premio Michetti, Francavilla a Mare (Chieti); 1980, Interno Urbano, Lavatoio Contumaciale, Roma; 1982, Arteder82, Muestra International de Obra Grafica Seccion Dibujo, Bilbao(Spagna); 1983, Confronto in Scultura, Antichi Arsenali, Amalfi (Salerno); 1984, Scultura disegnata, il disegno degli scultori in Italia, Eur, Roma; 1985, Giovani Creatori del Mediterraneo, Sedi varie, Marsiglia (Francia); 1986, XI Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma, Roma; XLII Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia, Venezia, Art Contact- Salon International d’Art Contemporain, Losanna (Svizzera); 1987, Biennale del Sud, Accademia di Belle Arti, Napoli; Tendenze dell’Arte Italiana negli anni’90, Museo d’Arte Moderna, Zagabria (Croazia); XXVII Biennale Internazionale di Gravure, Ljubliana (Serbia), Arco, Madrid (Spagna), Art Chicago, Chicago (U.S.A.); 1988, Under 35, Arte Fiera, Bologna, III Biennale d’Arte Sacra, Archivio di Stato, Pescara; Ucronos, 29 artistes européen a Metz, Musée d’Art et d’Histoire Cave Saint, Metz (Francia), Ucrronia, 13 artisti italiani, Kunstverein, Ludwigshafen am Rheim ev ( Germania), Trasport, Ville Charité, Marsiglia (Francia); 1989, Saturne, Museo Pablo Gargallo, Saragozza (Spagna), African Dream Village, Malindi (Kenja); 1990, Premio Marche- Biennale d’Arte Contemporanea, Ancona;1991, Etica all’Arte!, Palazzo dei Consoli, Gubbio / Cittadella dei Musei, Cagliari; 1992, XXXII Premio Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara (Mantova), Biennale di Barcellona, Barcellona (Spagna); 1993, XXXIII Premio Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara (Mantova); 1994, VI Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, San Gabriele /Isola del Gran Sasso (Teramo), Que bien resistes, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Arezzo; 1995, XVI Biennale Internazionale del Bronzetto piccola scultura, Palazzo della Ragione, Padova; 1996, Premio Marche, Mole Vanvitelliana, Ancona; 1997, Artinceramica. Artisti contemporanei nelle faenzere di Vietri sul Mare, Scuderie di Palazzo Reale, Napoli; Arte più Critica, Sala dei Templari, Molfetta (Bari) – Pinacoteca Provinciale, Bari – Palazzo della Permanente, Milano; 1998, XI Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara, Carrara; Arie Mediterranee, Medalhaus – Museet, Stoccolma (Svezia); 1999, Il Bosco Sacro dell’Arte, Parco di Capodimonte, Napoli; 2000, IX Biennale d’Arte Sacra d’Arte Contemporane, San Gabriele /Isola del Gran Sasso (Teramo), 2001, Architettura, arte, città, Palazzo delle Esposizioni, Roma; 2002, XXXV Premio Vasto, Palazzo Davalos, Vasto (Chieti); III Premio Internazionale di Scultura Regione Piemonte, Galleria Filippo Neri, Torino; 2003, III Triennale d’Arte Sacra, Palazzo Arcivescovile, Lecce; 2004, Corrpi & Materie, Scultura in Campania negli ultimi ventanni, Frac Baronissi (Salerno); Raccolta – Artisti a Napoli 1950 / 2000, Istituto Statale d’Arte Palizzi, Napoli; 2005, Scultura italiana del XX secolo, Fondazione Pomodoro, Milano, Art y Naturaleza, Madrid; 2006, Scultura Internazionale 2006, Castello Ducale e Parco di Agliè, Agliè (Torino); Biennale di Venezia, 10 Mostra Internazionale dell’Architettura, Venezia; 2007, Metro - Polis / La sfida del trasporto su ferro a Napoli e in Campania,Castel dell’Ovo, Napoli; Arte italiana a Shanghai, Shanghai (Cina); 2008, XIII Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, San Gabriele, Isola del Gran Sasso (Teramo); 2009, GC Den Egger, Scherpnheuvel Zichem, Belgio.

L’opera di Casciello è considerata in:

1986, E. Crispolti, Tendenze dell’Arte Contemporanea, in Ulisse. Enciclopedia delle ricerche e della scoperta, supplemento 1, Editori Riuniti, Roma;1987, M. Bignardi, Cronache. Attraverso l’Arte contemporanea nel Mezzogiorno, ed. Asir, Salerno; 1988, P. Balmas, Roma arte oggi, prefazione di F. Menna, Giancarlo Politi Editori, Milano; 1990, E. Crispolti, M. Pratesi, L’arte del disegno nel Novecento italiano, Laterza, Bari/Roma; V. Sgarbi (a cura), La scultura del Novecento in Italia, in Enciclopedia Universale dell’Arte, Mondadori editore, Milano;1991, AA.VV., Fuori dall’Ombra, Elio De Rosa Editore, Napoli;1993, AA.VV., Disegno italiano del Novecento, Electa, Milano; M. Bignardi, Napoli e il Meridione, in La Pittura in Italia. Novecento/2, II vol., Electa, Milano; 1994, E. Crispolti, La Pittura in Italia- Il Novecento/3. Le ultime ricerche, Electa, Milano;
C. Chenis, L’arte per il culto nel contesto postconciliare, I lo spazio, Ed. Stauros, Colledara (Te); 1994, A Tecce, Modernità e tradizione nell’Arte del XX secolo in Campania, in Storia e civiltà della Campania. Il Novecento, Electa Napoli, Napoli; C. Chenis, L’Arte per il culto nel contesto Postconciliare, II – L’Iconografia, ed. Stauros, Colledara (Te); 1999, G. Dorfles, Ultime tendenze nell’arte oggi, sedicesima edizione aggiornata, Feltrinelli, Milano; A. Trimarco, Napoli ad Arte. 1985/2000, Editoriale Modo, Milano; 2000, F. Gualdoni, Arte in Italia 1943/1999, ed. Neri Pozza, Vicenza; 2001, AA.VV., Segni del Novecento, Architettura e arti per la liturgia in Italia, ed. Uff. Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della C.E.I., Roma; 2002, A Trimarco, Napoli un racconto d’arte 1954 /2000, Editori Riuniti, Roma; V. Corbi, Quale Avanguardia? L’Arte a Napoli nella seconda metà del Novecento, Paparo Edizioni, Napoli; 2003, M. Bignardi, La Pittura contemporanea nell’Italia meridionale 1945 / 1990, Electa Napoli, Napoli; C. Spadoni, Arte e Artisti nel mondo della ceramica. La raccolta internazionale d’arte ceramica contemporanea di Castelli, Andromeda Edizioni, Colledara (Te); 2005, M. Meneguzzo (a cura), La Scultura italiana del XX secolo, Edizioni Skira, Milano /Ginevra; 2008, E. Crispolti (a cura), Inchiesta sull’arte - quattro domande a cinque generazioni di artisti italiani, Electa, Milano.


martedì 16 novembre 2010

Arianna Bonamore - La chioma di Berenice



























Avellino - dal 15 novembre al 15 dicembre 2010
Arianna Bonamore - La chioma di Berenice

BANCA SELLA SUD ARDITI GALATI
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Corso Europa 8g (83100)
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Eventi in corso nei dintorni

Dopo più di un anno torna ad Avellino l’arte di Arianna Bonamore con una serie di opere, realizzate unicamente per il pubblico campano, che mettono in luce i passaggi del suo percorso artistico fortemente indirizzato verso l’indagine della chioma femminile, simbolo di un universo affascinante quanto intricante.
orario: Lunedì al venerdì 8:30/13:30; 14:45/15:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 15 novembre 2010.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Arianna Bonamore
telefono evento: +39 3204571690
genere: arte contemporanea, personale
email: monnalisa.salvati@tiscali.it
web: www.associazionestudio7.it


Dopo più di un anno torna ad Avellino l’arte di Arianna Bonamore con una serie di opere, realizzate unicamente per il pubblico campano, che mettono in luce i passaggi del suo percorso artistico fortemente indirizzato verso l’indagine della chioma femminile, simbolo di un universo affascinante quanto intricante.
Donne enigmatiche si mostrano in tutta la loro unicità all’occhio di un arguto spettatore con un atteggiamento di sfrontata spavalderia, per nulla incuranti del giudizio altrui, consapevoli della propria originalità e unicità si mostrano anche nelle loro fragilità e forze.
I capelli, forza viscerale e ancestrale, non appaiono più costretti da acconciature e cappelli, metafora dell’imbavagliamento tipico di una società ipocrita, ma cercano di assecondare il loro naturale percorso.


Ingresso libero

Info evento cell.320.4571690

Ufficio Stampa Studio7.it www.associazionestudio7.it

Curatore MonnaLisa Salvati

Artista Arianna Bonamore


Biografia
Arianna Bonamore è nata a Roma nel 1977.
Dopo essersi diplomata presso il Liceo artistico A.Caravillani di Roma si dedica all’apprendimento delle tecniche decorative. L’esperienza londinese segna l’evoluzione nel suo lavoro. Apre un laboratorio di creazione e interpretazione nel campo della pittura, con varie esperienze di restauro in collaborazione con altri studi.
Molte le sue presenze a manifestazioni di vario genere: in occasione della giornata dei diversamente abili realizza una tela fuori misura che sarà usata come scenografia per uno spettacolo di beneficenza trasmesso su Rai Uno; partecipa alla performance nello spettacolo teatrale "La Barbiera"; per Emergecy realizza una tela dal vivo durante un concerto di piazza; per il film “ Il sole di Nina “ dipinge nove tele.
Partecipa al concorso di pittura "Arte visiva 2007" vincendo il premio per il simbolismo.
Molte sono le personali e le collettive al suo attivo.
Nelle personali annoveriamo: “ Soffro e godo” libreria Odradek di Roma, “ Tra rami e capelli “ saloni Contestarockhair di Roma, “ Un’anima allo specchio “ Banca Arditi Galati di Nola, “ Alter ego “ Gran Caffè Raia Ottaviano (Na), “Olimpo” Libreria Moderna Rieti, Galleria Minima Roma,
Nelle collettive : "Volo a tela " presso Palazzo Marco Tulli di Rieti, "Nine" Convento di Santa Croce S. Anatolia di Narco (Pg), “ Femmes” presso country house I cerri Caserta, Kips Gallery Contemporary World Artists in New York, “Laudato sie” spazio Banca Arditi Galati Avellino e Torre medievale di Vitorchiano (Vt), “Isolina e le altre” Ravenna, “I love” S.Anatolia di Narco (PG).


Mariarosaria Stigliano - Overland



















Cava De' Tirreni (SA) - dal 16 novembre al 16 dicembre 2010
Mariarosaria Stigliano - Overland

BANCA SELLA SUD ARDITI GALATI
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Corso Giuseppe Mazzini (84013)
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“Overland” ossia viaggiare per via terra, questa è l’opportunità che la Stigliano offre allo spettatore che desidera confrontarsi con ciò che gli appare.
orario: Lunedì al venerdì 8:30/13:30; 14:45/15:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 16 novembre 2010.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Mariarosaria Stigliano
telefono evento: +39 3204571690
note: Organizzazione: Studio7.it
genere: arte contemporanea, personale
email: monnalisa.salvati@tiscali.it
web: www.associazionestudio7.it

“Overland” ossia viaggiare per via terra, questa è l’opportunità che la Stigliano offre allo spettatore che desidera confrontarsi con ciò che gli appare.
Condotto per mano in scenari estremamente concreti e quotidiani, quali stazioni ferroviarie, metropolitane, l’osservatore si rende da subito conto che è in realtà immerso in una dimensione onirica, immaginaria dove il contingente si smaterializza grazie all’utilizzo incisivo del segno che caratterizza l'immagine incisa o dipinta.

Esaustive sono le parole del critico Simone Fappanni che recentemente ha recensito le opere della Stgliano: «Una vibrazione onirica, soffusa e nascente è quella che caratterizza i quadri di Mariarosaria Stigliano. In essi si agita una umanità talvolta indistinta nei tratti somatici, ma sempre e comunque estremamente pulsante di vita. Si tratta perlopiù di uomini e donne che percorrono ambienti che si allungano come fossero il riflesso speculare delle loro ombre, diventando essi stessi una sorta di ombra. In questa sorta di metamorfosi, dove sogno e realtà trovano un inaspettato legame, si attua un approccio al quotidiano dove il luogo non assume la connotazione di semplice contenitore ma di prolungamento sensibile, cioè di elemento che contribuisce, in maniera determinante, a creare la multiformità del reale. Ed è per questo che i lavori sono per l’autrice tarantina il veicolo ideale per tratteggiare, anche mediante intensi fasci luminosi, il procedere del tempo. Si chiedeva giustamente Cesare Pavese: ‘A che serve passare dei giorni se non si ricordano?’ ».


Orari di apertura Lun/Ven. 8:30/13:30 – 14:30/15:30

Ingresso libero

Info evento cell.320.4571690

Ufficio Stampa Studio7.it www.associazionestudio7.it

Curatore MonnaLisa Salvati

Artista Mariarosaria Stigliano


Biografia
Mariarosaria Stigliano nasce a Taranto nel 1973. Si Laurea in Legge presso l’Università La Sapienza di Roma ed il seguito consegue le seconda Laurea in Pittura nell’Accademia di Belle Arti di Roma. Espone in diverse sedi in italia ed all'estero. Vince nel 2007 il Premio Internazionale MassenzioArte (Roma). Nel 2009 in occasione della personale Urban Passengers, presso la galleria The New Ars Italica (Milano), sue opere vengono scelte dalle Ferrovie Nord di Milano come alcune tra le proprie immagini più rappresentative. Nel 2010 è selezionata a prendere parte a tre importanti Premi: In Opera, a cura di Antonio Paolucci (Direttore dei musei Vaticani), il Premio Vasto, a cura di Daniela Madonna ed il Premio Sulmona, presieduto da Vittorio Sgarbi.

domenica 14 novembre 2010

Mario Colonna - Tra segno e volume



















Terlizzi (BA) - dal 14 novembre al 7 dicembre 2010
Mario Colonna - Tra segno e volume

ADSUM ARTECONTEMPORANEA
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Via Guglielmo Marconi 5 (70038)
+39 3476502478 +39 3396382081
adsum.arte@libero.it
www.retearte.it
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Eventi in corso nei dintorni

Già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari, MARIO COLONNA è uno degli artisti più noti del panorama artistico pugliese e si presenta oggi al pubblico terlizzese con quest'antologia di opere e sguardi sulla contemporaneità.
orario: dal lunedì al sabato dalle ore 10.00-12.30 18.00- 20.30, chiusura giovedì pomeriggio e festivi
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 14 novembre 2010. ore 18,30
curatori: Luigi Dello Russo
autori: Mario Colonna
genere: arte contemporanea, personale


“TRA SEGNO E VOLUME: LA DOTTA ARTE DI MARIO COLONNA”
E' reduce da “Per luoghi e paesi”, una molto coinvolgente, nonché apprezzatissima, mostra a Monopoli: un percorso eretico ed eversivo rispetto al tradizionale quanto consumato e consumistico mito della 'Mediterraneità'. Ora Mario Colonna, figura storica – come il padre – dell' arte pugliese ( pugliese solo in quanto nativo e non per limitazioni geografico-culturali) ribalta la scelta precedente e si presenta qui, nella Galleria Adsum, con 'altre' scelte, con 'altre' forme: scultura-materia e pittura-segno.
E' che l'autore è artista sperimentale senza fossilizzazioni di generi e di tecniche. Perizia e ricerca che gli pervengono dal suo apprendistato originariamente di bottega: quindi non solo pittura, ma anche scultura ed inoltre disegno e mosaico...e nello specifico della plastica ancora varietà di materiali: alluminio e terracotta, bronzo e gesso, legno e pietra.
Pur in una discontinuità di tematiche la scultura si presenta – come nella sua pittura più riconosciuta – magma sofferto: contratto od espanso fino alla dissoluzione trasparente per cui le singole opere sono trasfigurazioni spirituali di una materia dolorante che volge alla macerazione se non alla decomposizione e alla dissoluzione.
Su una piccola stele traforata che fa intravedere una luce filtrata s'impone un'arcaica maschera funebre: la morte e un possibile al di là. Altro impatto religioso-metafisico impongono 'La piramide umana' e 'La nave dei folli' in cui figurine di uomini affannati si agitano drammaticamente , ma inutilmente, in una ricerca prometeica di potere o di titanica velleitaria aspirazione divina .Meglio rimanere sulla povera terra, come fa 'Luca, il diverso' che cerca con le braccia protese comunicazione ed affetti.
Una seconda sezione dell'esposizione è dedicata ai disegni pastellati mai usciti, come anche i lavori della terza sezione, dallo studio-grotta pieno di tesori di creatività. Il disegno, così sottovalutato se non disprezzato dalle nuove generazioni di artisti o di velleitari sedicenti tali. Non esiste in natura, né si offre alla percezione del vero, bensì traduce in conoscenza intellettuale la nozione sensoriale della realtà, opera cioè un processo di astrazione e ideazione...non a caso Heghel lo definiva come idea “ incarnata in forme sensibili” pertanto strumento principe intellettuale e concettuale perchè se – a dire di Winckelmann - “ la bellezza è percepita dai sensi, ma è la mente che la riconosce come tale e la comprende”. Sono nature morte, ma vivificate da una luce più o meno presente tra i neri profondi, le infinite variazioni di grigi e i piccoli vuoti di chiari: una oscurità che nasconde perchè poi illumini di più. Si rinnova così l'antica poesia della quotidianeità, da Chardin a Morandi, privilegiando però il farsi e il disfarsi della materia-vita sotto la luce del divenire trasfigurante e mutante.
Infine l'ultima sezione, la più complessa e proprio perciò la più enigmatica: vedute della realtà che diventano metafore visive o fantasie inconsce come visioni reali. Il Prospero della shakespeariana “Tempesta” afferma: “Siamo fatti della stessa materia dei sogni”...e viceversa - freudianamente - I sogni sono fatti della stessa materia di noi. Qui non si sfrena solo la 'terra straniera' che è in noi ma anche la cultura immagazzinata e sedimentata nella memoria secondaria fino all'amigdala. In una società, carnefice e vittima di mass-media visivi appiattiti sul presente, il passato iconico, nello specifico delle singole individualità non massificate, ritorna come elemento dissonante, scompigliante ed eversivo. Aveva ragione Warburg quando sosteneva che la storia dell'arte si fa con i fantasmi e gli anacronismi!
Qui una spiaggia di giovani irrequieti e mossi visti a 'volo di uccello' che si aggrovigliano a gruppi come in un inferno dantesco alla Doré, là un classico baccanale romano tra maschere veneziane e grottesche rinascimentali in un 'festino' memore del kubrickiano 'Eyes wide shut' o una fredda e surrealistica scenografia alla Clerici vivificata e sconvolta da corpi e volti deformati tra Bosch ed Ensor...ed altro ancora. Qui la tecnica è mista, perché 'mista' è la vita del nostro io interiore: una linea disegnativa che ora è geometrico-analitica per architetture fantastiche ora è serpentinata e sregolata in deformazioni espressionistiche per corpi e volti mescolando così Bauhaus e Manierismo. Il tutto macchiato e imbevuto di colori pastello dai toni acidi ed elettronici, che corrodono ironicamente o sarcasticamente le invenzioni fantastiche, surreali ed orgiastiche in cui si mescolano mito e realtà. La Realtà di sempre che diviene Mito, Mito che si ripresenta come Realtà. Mutamenti di entropia della vita naturale, che è il tema di fondo dell'arte del Colonna: la bellezza della vita che si trasforma in violenza e degenera in morte.
Dal “Dialogo della natura e di un islandese” di Giacomo Leopardi: “...trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra..e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile..”. E' questa bellezza e terribilità della natura che Mario Colonna ci mostra!


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