mercoledì 28 novembre 2012

Ugo Nespolo - 1,618 - Il Numero d’Oro


Torino - dal 28 novembre al 12 dicembre 2012
Ugo Nespolo - 1,618 - Il Numero d’Oro

PALAZZO LASCARIS
Via Vittorio Alfieri 15 (10121)
www.consiglioregionale.piemonte.it


Il Consiglio Regionale del Piemonte e la Casa Editrice UTET portano in anteprima a Torino nelle sale di Palazzo Lascaris la mostra “1,618 - Il Numero d’Oro” di Ugo Nespolo. Un lavoro frutto del connubio tutto torinese fra il Maestro e la casa editrice più antica d’Italia, concepito e sviluppato sotto la Mole dove ora ritorna dopo essere stato a Mosca, Milano, Roma e Cagliari.
orario: dal lunedì al venerdì ore 10/18, sabato ore 10/12,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

vernissage: 28 novembre 2012. ore 17,30
ufficio stampaSEC
autori: Ugo Nespolo
genere: arte contemporanea, personale

comunicato stampa 
“1,618 - IL NUMERO D’ORO” di Ugo Nespolo

mercoledì 28 novembre - ore 17,30
Torino, Consiglio Regionale del Piemonte
Palazzo Lascaris - via Alfieri, 15

Al fianco di Ugo Nespolo intervengono alla presentazione i matematici Piergiorgio Odifreddi e Federico Peiretti, insieme al direttore editoriale di UTET Enrico Cravetto

Con la partecipazione di Valerio Cattaneo, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte,
e dell’Amministratore Delegato di UTET, Marco Castelluzzo



Il Consiglio Regionale del Piemonte e la Casa Editrice UTET portano in anteprima a Torino nelle sale di Palazzo Lascaris la mostra “1,618 - Il Numero d’Oro” di Ugo Nespolo. Un lavoro frutto del connubio tutto torinese fra il Maestro e la casa editrice più antica d’Italia, concepito e sviluppato sotto la Mole dove ora ritorna dopo essere stato a Mosca, Milano, Roma e Cagliari.

Alle ore 17,30 di mercoledì 28 novembre, nella Sala Viglione della sede dell’Assemblea regionale in via Alfieri 15, si terrà l’evento inaugurale: una conferenza introduttiva che vedrà l’intervento, al fianco di Nespolo, dei matematici Piergiorgio Odifreddi e Federico Peiretti, insieme al direttore editoriale UTET Enrico Cravetto. Saranno inoltre presenti Valerio Cattaneo, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, e l’Amministratore Delegato di UTET, Marco Castelluzzo.

“1,618 - Il Numero d’Oro”, aperta al pubblico dal 29 novembre al 12 dicembre (orario dal lunedì al venerdì ore 10/18, sabato ore 10/12,30), propone le 20 opere realizzate da Ugo Nespolo per l’omonimo “libro d’artista” dedicato alla celebre e affascinante cifra a cui, fin dall’antichità, vengono attribuiti i segreti della bellezza e dell’armonia. Come i grandi artisti del passato anch’egli non è sfuggito al fascino della cosiddetta “proporzione aurea” o “divina”, dando vita a questo libro-opera d’arte edito da UTET che prosegue la tradizione di grandi pittori dell’800 e del ‘900 come Dalì, Matisse o Chagall.


Jimmie Durham - Streets of Rome and Other Stories


Roma - dal 28 novembre 2012 al 10 marzo 2013
Jimmie Durham - Streets of Rome and Other Stories

MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza 138 (00198)
+39 06671070400 , +39 068554090 (fax)
macro@comune.roma.it
www.macro.roma.museum


Il MACRO presenta la prima grande personale in un museo pubblico italiano dedicata a Jimmie Durham. La mostra – allestita presso la Sala Bianca – intende celebrare la lunga carriera di uno degli artisti più riconosciuti del panorama mondiale, offrendo al pubblico uno sguardo inedito e trasversale sull’universo poetico, formale e critico dell’artista
orario: 11.00—19.00 da martedì a domenica
(19.00—21.00 libero accesso agli spazi non espositivi) 11.00—22.00 sabato
(la biglietteria chiude un'ora prima)
chiuso lunedì; 1 gennaio; 1 maggio; 25 dicembre
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: intero € 12,50
ridotto € 10,50, per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (con documento che attesti la residenza) intero € 11,50, ridotto € 9,50
vernissage: 28 novembre 2012. ore 19
curatori: Bartolomeo Pietromarchi
autori: Jimmie Durham
genere: arte contemporanea, personale




Eloisa Gobbo - Pattern Addicted


Padova - dal 28 novembre 2012 al 19 gennaio 2013
Eloisa Gobbo - Pattern Addicted

SPAZIO TINDACI
Via Dante 17 (35139)
spaziotindaci@tindaci.com
www.tindaci.com


La nuova affascinante esposizione di Eloisa Gobbo da SPAZIOTINDACI.
orario: da lunedì a sabato ore 9.30-12.30 e 15.40-19.30
domenica e lunedì mattina chiuso

(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 28 novembre 2012. h 18.30
catalogo: in galleria.
autori: Eloisa Gobbo
genere: arte contemporanea, personale






comunicato stampa 
SPAZIOTINDACI presenta “Pattern Addicted”, la nuova accattivante personale di Eloisa Gobbo, artista padovana tra i fondatori dell’Italian Newbrow, scenario culturale delineatosi a partire dalla Biennale di Praga del 2009 che usa immagini e tratti distintivi della cultura popolare per creare, attraverso l’ironia, un’arte diretta ed immediata.

L’opera di Eloisa Gobbo racconta storie attraverso dei “pattern” (decorazioni o schemi esornativi) ripetuti e sovrapposti, che si avvalgono di immagini prese dall’architettura, dalla moda, dal design, dal mondo dei tatuaggi o dal web, creando delle trame esteticamente affascinanti. “Pattern Addicted” infatti significa letteralmente “dedito o dipendente all’ornamento”.

L’esposizione, oltre ad una selezione di acrilici su tela dai colori intensi ed accesi, propone su una serie di lavori realizzati in bianco e nero ed alcune opere scultoree.
L’esigenza del bianco e nero nasce per sottrazione del colore come elemento di disturbo e distrazione rispetto ai rapporti spaziali tra i vari piani del dipinto.

Per quanto riguarda le opere di scultura esposte il processo creativo è del tutto simile a quello dei lavori su tela: l’ipertesto pittorico diventa tridimensionale. Nelle opere “Matrioska” o “Petali di stelle” è come se uno o più pattern si fossero sollevati dalla tela in una metamorfosi tridimensionale e avessero dato vita a degli oggetti veri e propri. L’ipertesto si crea con i pieni e i vuoti, con la luce e le ombre.


*
Biografia
Eloisa Gobbo è nata a Padova nel 1969 e si è formata all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Utilizzando media diversi, la pittura, la scultura e l’installazione, nel corso degli anni ha sviluppato una propria personale ricerca artistica, che mira a rivalutare la decorazione come forma espressiva di contenuti personali e sociali.
Ha vinto alcuni concorsi per la realizzazione di opere d'arte pubbliche, come quello per il Museo Palafitticolo di Trento o per la scuola materna di Ravina e nel 2009 è stata selezionata per partecipare al prestigioso Premio Fabbri.
Ha tenuto numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, tra le sue mostre pubbliche più importanti vanno segnalate “Italian Newbrow”, Pinacoteca Civica Palazzo Volpi, Como (2012), “Arte italiana 1968-2007 Pittura” a Palazzo Reale a Milano (2007), la “Biennale di Praga 4”, Karlin Hall, Praga (2009).
Vive e lavora a Padova.


Mostre personali
2011
Suggestioni, Nur Gallery, Milano, a cura di Cristina Gilda Artese.

2009
Si può toccare, Endemica Arte Contemporanea, Roma.

Safe trip home, SpazioTindaci, Padova, a cura di Diletta Biondani e Daniele Capra.

2007
L’amore sfinito, Angel Art Gallery, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

L’ovvio e l’ottuso, Radar Arte Contemporanea, Mestre, a cura di Chiara Canali.

2006
Leggere attentamente l'istruzione interna, Galleria delle Battaglie, Brescia, a cura di Maurizio Sciaccaluga.

Difetti di comunicazione, Teatro Vittorio Emanuele, Messina, a cura di Lucio Barbera.

2005
Clandestine del sesso, Spazio Juliet, Trieste, a cura di Roberto Vidali

Hi and Bye, Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo, a cura di Ivan Quaroni.

2002
United we stand, No Stile, Sala Metallica, San Donà di Piave, Venezia, a cura di Boris Brollo

2000
Container for primitive feelings, Monopoli Arte Contemporanea, Pavia, a cura di Stefania Michelato.

The belly button connects us to life, Galleria Estro, Padova

1999
D'Adamo-Hill Fine Art Gallery, Seattle, WA, USA

1998
Bank Austria, Bratislava, Slovacchia

1997
Simone Art Gallery, Bratislava, Slovacchia







Principali mostre collettive
2012
Italian Newbrow, Pinacoteca Civica Palazzo Volpi, Como, a cura di Ivan Quaroni.

2011

Milano da bere, Galleria Federica Ghizzoni, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Suggestioni, Boutique Mila Schon, Milano, a cura di Cristina Gilda Artese.

Contemporary mix, Galleria delle Battaglie, Brescia.

Quelqu'uns, Endemica Arte Contemporanea, Roma.

2010
Like a bowl full of jelly, Centro Michon, Livorno, a cura di Ivan Quaroni.
Reality Pop, Gestalt Gallery e Palazzo Guiscardo, Pietrasanta Lucca, a cura di Virginia Bertani.

Alfabeti 2010, Museo Archeologico, Nocera Inferiore, Salerno, a cura di Boris Brollo.

Look my book, Studio D’arte Marco Fioretti, Bergamo.

L'oggetto ritrovato, ex Area Ansaldo, Milano, a cura di Annalisa Rosso.

La rotatoria di Trento Sud, Fondazione Galleria Civica di Trento, Trento.

Message out of bottle, Spazioinmostra, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Italian newbrow,Galleria Area B, Milano, a cura di Ivan Quaroni.
2009
Premio Internazionale Lìmen Arte, Palazzo Comunale E. Gagliardi, Vibo Valentia, a cura di Giorgio Di Genova.

Wake up, The white gallery, Milano.

Premio Fabbri terza edizione, Villa delle Rose, Bologna a cura di Marina Mojana.

Italian newbrow,Galleria Carini-Donatini, San Giovanni Valdarno, a cura di Ivan Quaroni.

On board, Galleria Spazioinmostra, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Effimero, Piazza San Lorenzo, Vicenza, a cura di Alberto Zanchetta.

Biennale di Praga 4, Karlin Hall, Praga, a cura di Giancarlo Politi ed Helena Kontova.

Art Happens Now, Smartarea, Verona, a cura di Fabiola Naldi e Mario Gerosa.

Sweet home, Tube Gallery, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Lentissimamente fino allo zero, Mya Lurgo Gallery, Lugano, a cura di Anna Caterina Bellati

2008
40x40, Studio D’arte Marco Fioretti, Bergamo, a cura di Ivan Quaroni.

Maestri di Brera, Liu Haisu Museum, Hongqiao lu, Shangai

Trick or treat, Spazioinmostra, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Artâthlos, XXIX Giochi Olimpici, Haidian Exhibition Center, Pechino, a cura di Piero Addis.

Hyperorganic, Triennale di Milano, Milano, a cura di Jaqueline Ceresoli.

Patterns, Sala Radio, Meda, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Gimme five, Novato Arte Contemporanea, Fano, a cura di Ivan Quaroni.

2007
La nuova figurazione italiana. To be continued…, Fabbrica Borroni, Bollate, Milano, a cura di Chiara Canali.

Eterofilie, Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo, Modena, a cura di Ivan Quaroni.

Arte italiana 1968-2007 Pittura, Palazzo Reale, Milano, a cura di Vittorio Sgarbi e Maurizio Sciaccaluga.

Senza titolo, quando il titolo non fa l’opera, però l’aiuta, Spazioinmostra, Milano, a cura di Cecilia Antolini.

Il presente è un segreto, Allegretti Arte contemporanea, Torino, a cura di Massimo Sgroi

2006
Christmas carol, Kgallery Arte Contemporanea, Legnano, Milano, a cura di Ivan Quaroni

Lost in a Supermarket, Studio D’arte Marco Fioretti, Bergamo, a cura di Ivan Quaroni.

K to your heart, Kgallery Arte Contemporanea, Legnano, Milano, a cura di Ivan Quaroni.

Set Afrique, Ex conceria Lamarque, Lecce, Giusy Caroppo.

Anthologhia machon, Galleria delle Battaglie, Brescia, a cura di Chiara Canali.

Allarmi 2 – Il cambio della guardia, Caserma De Cristoforis, Como, a cura di Ivan Quaroni.

Alessandro Trabucco, Norma Mangione, Cecilia Antolini.

2005
10° di figurazione, A&A Arte Contemporanea, Gattinara, Vercelli, a cura di Ivan Quaroni.

Immagine presente, Centro Fieristico Culturale le Ciminiere, Catania, a cura di Lucio Barbera.
2004
La nostra casa non è un’automobile, Parco Foundation, Casier, Treviso, a cura di Roberto Vidali.

2003
Alfabeti alternativi, Villa Carrara, Salerno, a cura di Boris Brollo.

I colori della misoginia, San Donà di Piave, Venezia, a cura di Vittoria Surian.

2002
Postcards from the Edge, Sperone Westwater, New York, USA

New York: 11 settembre. Le immagini e il tempo, Museo Civico Eremitani, Padova

2001
Postcards from the Edge, Sara Meltzer Gallery, New York, USA

PopVital, Pescheria vecchia, Este, Padova, a cura di M. L. Trevisan

Arte Oggetto xyz, Centro Culturale di Buja, Udine a cura di M. L. Trevisan.

Contatto-Contagi, Isola del Lazzaretto Nuovo, Venezia, a cura di M. L. Trevisan.

2000
Anatomie del paesaggio, Pescheria vecchia, Este, Padova, a cura di M. L. Trevisan.

Oggetti, corpi e organi, Accademia d’Ungheria, Palazzo Falconieri, Roma, a cura di Raffaele Gavarro.

Segnali all’orizzonte, Reggia dei Carraresi, Padova, a cura di Guido Bartorelli.

1999
Seattle Center for Arts, Seattle, Washington, USA.

1998
Giorni d’Europa, Simone Art Gallery, Bratislava, Slovacchia.









SPAZIOTINDACI
SPAZIOTINDACI nasce nel maggio 2006 come piattaforma dedicata all’arte e al design all’interno del concept-store LARINASCITATINDACI, storica pelletteria nel centro di Padova, che attraverso la sua filosofia, improntata verso l'instancabile ricerca di prodotti e brand, innovativi e di eccellenza, si fa interprete dei continui cambiamenti della società e del costume.
I cubi luminosi e le grandi vetrine che si affacciano su via Dante, una delle più importanti ed antiche della città, creano un luogo estremamente originale e piacevole.
Organizzato su tre livelli, SPAZIOTINDACI si reinventa di continuo in modo dinamico, esplorando le nuove tendenze dell'estetica e della ricerca. Propone regolarmente mostre di eccellente livello culturale, accostando ai grandi maestri dell’arte contemporanea come Picasso, Campos-Pons, Delano, Rotella, John ‘Crash’ Matos..., giovani artisti promettenti e talentuosi come Kenny Random, Blue and Joy, Eloisa Gobbo. Inoltre attraverso eventi dedicati e personalizzati SPAZIOTINDACI ha creato e crea sinergie e collaborazioni esclusive con le più prestigiose aziende italiane e non solo: Carmina Campus, Tumi, Samsonite, Alviero Martini...




Foto Marvellini: Primo Archivio

Foto Marvellini, Ritratto di Signora Flagello, Milano 2012, Stampa ai sali d'argento in camera oscura su carta Baritata e Viraggio Marvellini. Ed. 1/3. In cornice del XIX secolo.

Milano - dal 28 novembre al 21 dicembre 2012
Foto Marvellini: Primo Archivio

RBCONTEMPORARY
Foro Buonaparte 46 (20121)
+39 02 875785 , +39 02 72014378 (fax)
info@rbfineart.it
www.rbfineart.it


Mercoledì 28 novembre dalle ore 18 alle 21 apre la prima mostra personale di Foto Marvellini presso la galleria RBcontemporary di Foro Buonaparte, Milano. Ritratti perturbanti tra l'Ottocento e il Contemporaneo.
orario: Da lunedì a venerdì 10-12.30 / 14-18
Sabato su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 28 novembre 2012. ore 18.00
catalogo: in galleria.
autori: Foto Marvellini
genere: fotografia, arte contemporanea, personale

comunicato stampa 
RBcontemporary presenta dal 29 novembre al 21 dicembre 2012 in Foro Buonaparte 46 a Milano, FOTO MARVELLINI – PRIMO ARCHIVIO, la prima personale con i più “antichi” ritratti in maschera firmati Marvellini.

Della mitica Foto Marvellini è accertato solo che fu fondata negli anni in cui nacque la fotografia. Un’antica pubblicità della Ditta, situata nel quartiere Bovisa, recitava: Dai Fratelli Marvellini ritratti per tutti. Anche per chi non vuole essere ritratto. Con le successive generazioni l’archivio Marvellini crebbe fino a diventare una vasta galleria di personaggi fantomatici.
La preziosa collezione, sempre tenuta celata, viene ora divulgata per volontà degli ultimi eredi.

In mostra saranno presentati in esclusiva i ritratti Foto Marvellini Fineart.
Le stampe, in tiratura limitatissima ed esemplari unici, sono realizzate in camera oscura stampando con le tecniche tradizionali ai sali d’argento su carte baritate rese uniche per l’originale tecnica, a base di acido tannico, nota come Viraggio Marvellini.
Le fotografie sono montate in cornici antiche, parti integranti delle opere. Si crea così un unicum indivisibile che rende ogni lavoro originale e irripetibile.

Tra le opere esposte spicca una serie di ritratti femminili realizzati dallo storico studio Foto Marvellini databili, sempre secondo una mitica esegesi, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Sono perturbanti signore di un tempo indefinito, eroine combattute tra il preservare il proprio anonimato e il cedere alla voglia di posare per una fotografia d’autore.

Quella che superficialmente potrebbe essere letto come uno “scherzo” è in realtà un serissimo tributo alla storia della fotografia.

Alighiero e Boetti


Milano - dal 28 novembre 2012 al 22 marzo 2013
Alighiero e Boetti

STUDIO GIANGALEAZZO VISCONTI
Corso Monforte 23 (20122)
+39 02795251 , +39 0276023238 (fax)
info@studiovisconti.net
www.studiovisconti.net


Dal 28 novembre 2012 al 22 marzo 2013, lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano ospita una personale di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), uno dei maestri italiani più importanti del secondo Novecento, il cui lavoro ha influenzato, più di qualsiasi altro, quello degli artisti più giovani che hanno iniziato a operare tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta e che è stato recentemente celebrato da un’importante retrospettiva tenuta al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al MoMA di New York.
orario: da lunedì a venerdì 11:00 - 19:00
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 28 novembre 2012.
catalogo: in galleria.
ufficio stampaCLP
autori: Alighiero Boetti
genere: arte contemporanea, personale



comunicato stampa 
Dal 28 novembre 2012 al 22 marzo 2013, lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano ospita una personale di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), uno dei maestri italiani più importanti del secondo Novecento, il cui lavoro ha influenzato, più di qualsiasi altro, quello degli artisti più giovani che hanno iniziato a operare tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta e che è stato recentemente celebrato da un’importante retrospettiva tenuta al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al MoMA di New York.



L’esposizione presenta 25 opere realizzate negli ultimi trent’anni di attività, nel quale il tratto, il disegno e il colore sono diventati la materia essenziale della sua ricerca e che spaziano tra una pluralità di tecniche e di materiali che vanno dai disegni ai ricami, dai collage e le matite su carta, ai grandi acquerelli del Cielo, dai lavori postali a quelli con le penne biro, agli arazzi che rappresentano la sua icona più riconoscibile.



Personaggio versatile, in grado di sviluppare una poetica singolare e ancora attuale, grazie ai temi affrontati, Boetti ha saputo cogliere la complessità del mondo contemporaneo, superando anche quelle barriere di un universo culturale che oggi sembra chiuso da confini insormontabili, come quello dell’Afghanistan, dove Boetti ha vissuto e ha commissionato molti dei suoi lavori.



L’ecletticità dell’artista è anche testimoniata dall’appellativo col quale era solito firmare le sue creazioni, Alighiero e Boetti - da cui il titolo della mostra - che anticipava, a distanza di anni, il dibattito tra identità e alterità. “Alighiero - affermava lo stesso Boetti - è la parte più infantile, più estrema, che domina le cose familiari, Alighiero è il modo in cui mi chiamano e mi nominano le persone che conosco, Boetti è più astratto, appunto, perché il cognome rientra nella categoria, mentre il nome è unico il cognome è già una categoria, una classifica. Questa è una cosa che riguarda tutti. Il nome dà certe sensazioni di familiarità, di conoscenza, di intimità. Boetti, per il solo fatto di essere un cognome, è già un’astrazione, è già un concetto”.



Il percorso espositivo comprende alcune opere storiche come la tela col disegno mimetico del 1967, o un Postale degli anni Settanta, una serie di buste affrancate e timbrate messe le une accanto alle altre, o ancora quelle realizzate in penna biro con la quale creava una complessa e fitta texture, ovvero “un sistema di trasposizione delle parole in immagini, con la segreta speranza che un giorno troverò quella che disegnerà se stessa”.



Il piatto forte della mostra è rappresentato dagli arazzi degli anni Ottanta, che Boetti faceva realizzare in Afghanistan, ricchi di colori e di frasi che sceglieva personalmente, per poi farle tessere. “Scrivere - era solito affermare - è disegnare. Le mie scritture sono tutte fatte con la sinistra, una mano che non sa scrivere, mostrano quindi anche una punta di sofferenza fisica, ma scrivere è un gran piacere. Ci sono parole che uccidono, parole che fanno un male tremendo, parole come sassi, parole leggerissime, parole reali come in numeri. Ma se vuoi veramente qualcosa mettilo per iscritto”.



ALIGHIERO BOETTI (Torino 1940 – Roma 1994)

Alighiero Boetti, uno degli artisti più influenti del secondo dopoguerra, è oggi considerato di estrema attualità. I temi toccati, infatti, - i confini e il loro superamento, il caos, la complessità, la mescolanza di linguaggi e culture - sono riflessioni attuali sulle quali la società moderna si dibatte. Boetti affronta questi temi senza mai riferirsi ad un movimenti specifico. Dal punto di vista artistico Boetti esordisce nella seconda metà degli anni Sessanta con una personale alla Galleria Christian Stein di Torino nel 1967 dove presenta opere scultoree costruite per accostamenti elementari di materiali industriali. Autodidatta, dopo aver abbandonato gli studi di Economia, si interessa alla cultura orientale e a diverse discipline, quali la filosofia e l’alchimia. Attraverso il lavoro sui concetti di serialità e ripetitività pone in discussione il ruolo tradizionale dell’artista sviluppando il problema del doppio; con il lavoro Gemelli dal 1968, l’artista presenta un fotomontaggio che ritrae se stesso che tiene per mano un altro se stesso. Queste riflessioni lo spingeranno, tra la fine del 1972 e il 1973, a firmarsi Alighiero e Boetti. Dal 1971 al 1980 è ossessionato dalla serialità e dall’ordine delle cose, vuole codificare tutto: fiumi, bandiere, segni. Nel 1971 iniziano i suoi viaggi periodici in Afghanistan che inaugurano il ciclo dei ricami coloratissimi realizzati da donne afgane. Il lavoro sul tema del doppio corrisponde alla realizzazione di opere che coinvolgono la collettività e riguardano il linguaggio e la comunicabilità: tra il 1972 e il 1973 realizza il ciclo lavori a biro. Agli anni Settanta appartengono anche i ricalchi delle copertine dei periodici di informazione.

Negli anni Novanta realizza un arazzo di grandi dimensioni denominato Tutto dove appaiono in silhouette un grande numero di immagini che ne ricoprono interamente la superficie. Nel 1993 dà vita a un’opera collettiva che coinvolge le Accademie d’Arte francesi, Alternando da uno a cento e viceversa, poi tessuto da mani afgane. Allo stesso anno appartiene l’opera considerata di commiato, una statua in bronzo dell’artista nell’atto di innaffiarsi il capo.



Jan Fabre - Art is a medusa

Jan Fabre
Art is a medusa (1988)
Penna a sfera Bic su carta
29,7 x 21 cm
Ph. Pat Verbruggen
Collezione privata
Courtesy Angelos bvba


Barletta (BA) - dal 28 novembre 2012 al 28 gennaio 2013
Jan Fabre - Art is a medusa

PALAZZO DELLA MARRA - PINACOTECA GIUSEPPE DE NITTIS
Via Enrico Cialdini 74 (70051)
+39 0883578613
pinacoteca.segreteria@comune.barletta.ba.it


Eclettica_Cultura dell'Arte annuncia l’opening - il 28 novembre 2012 - di “Art is a medusa”, del grande maestro fiammingo Jan Fabre al Museo Pinacoteca Giuseppe de Nittis - Palazzo della Marra di Barletta, per la prima volta aperto al contemporaneo con una mostra dedicata al blu, nell’ambito del progetto europeo INTRAMOENIA EXTRA ART/WATERSHED.

vernissage: 28 novembre 2012.
autori: Jan Fabre
genere: arte contemporanea, personale
web: www.intramoeniaextrart.it/watershed


comunicato stampa 
an Fabre giunge a Barletta, in Puglia, nella cornice di uno dei più bei musei italiani: il Museo Pinacoteca Giuseppe De Nittis - Palazzo della Marra. Gioiello di architettura barocca e votato all’arte dell’‘Ottocento, ospita da alcuni anni la ricca collezione permanente della donazione De Nittis.
Il grande maestro fiammingo Jan Fabre, legato alla Puglia - dove è stato ospitato, dapprima a Trani, poi a Monte Sant’Angelo per Intramoenia Extra Art - e insignito del Premio Pino Pascali nel 2008 a Polignano a Mare dalla Fondazione omonima, rimarca in questa occasione la scelta di occupare spazi votati all’arte antica e moderna e di rivitalizzarli con la sua arte. Questa, pur essendo di impostazione classicista, è costruita su tematiche attuali e universali, spesso sovversive: l’apoteosi è del 2008, con la mostra monografica “L’Ange de la métamorphose”, la prima esposizione dedicata dal Museo del Louvre di Parigi ad un artista contemporaneo, nella quale, in quaranta sale, declinò gran parte della sua produzione, costituita da disegni, imponenti installazioni, film in dialogo con i padri fiamminghi.
Per le sale dedicate alle esposizioni temporanee del Palazzo della Marra di Barletta, Jan Fabre snoderà un percorso costruito nell’equilibrato alternarsi di film storici da lui diretti, cibachrome e disegni per lo più realizzati tra il 1986 e il 1992, provenienti da varie collezioni, realizzati usando la penna a sfera blu.
“Art is a medusa”, il titolo della mostra, è emblematico dell’essere stesso dell’arte e simbolo dell’insidiosa incursione che l'arte contemporanea farà nello storico Palazzo della Marra.
Una mostra che racchiuderà soprattutto l’anticipazione di un grande progetto “partecipato”, studiato da Jan Fabre per uno dei castelli pugliesi e che verrà presentato in esclusiva il 28 novembre 2012 durante il gallery talk al Palazzo della Marra.
Jan Fabre, è partner di “Watershed” con Troubleyn: il teatro laboratorio dedicato alla “performing art” di Anversa ha infatti ospitato in residenza “La Compagnia delle Formiche” diretta da Giampiero Borgia, gruppo di teatro-danza che è entrato nelle pieghe di uno dei testi teatrali di Jan Fabre, “L'histoire des larmes”, per una rivisitazione che verrà presentata durante il vernissage.
Progetto complesso, incentrato sul delicato tema dell’acqua, INTRAMOENIA EXTRA ART / WATERSHED mette in rete la Puglia e il Nord Europa (Belgio, Paesi Bassi e Svezia) mediante i linguaggi del teatro-danza, architettura, arti visive, video art, dibattiti virtuali, residenze d’artista, attrattività paesaggistica e monumentale.
Classificatosi primo nel Programma Cultura dell’UE per il 2012, è ideato e curato da Giusy Caroppo, art director dell’associazione Eclettica_Cultura dell’Arte, che lo ha prodotto e si avvale del contributo del project manager Aldo Torre; è realizzato in collaborazione con Troubleyn/Jan Fabre e Stichting Highbrow, fondazione diretta dall’architetto Maurice Nio; è cofinanziato dalla Commissione Europea, dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, con il contributo della Provincia BAT e del Comune di Barletta.
Nell’ambito di WATERSHED - identificato dall’immagine coordinata a cura di QB e L-Able, in cui il logo si declina volta per volta prendendo spunto dalla peculiarità delle azioni messe in campo - sono state sino ad oggi realizzate la mostra “Dark Matter” di Maurice Nio, al Castello di Barletta; l’installazione galleggiante “Volver sin volver” di Guillermina De Gennaro nel Porto di Rotterdam; le residenze di Bigert & Bergström nelle Saline di Margherita di Savoia, della Compagnia delle Formiche ad Anversa e di Luigi Presicce nel Gotiand, in Svezia.
Per approfondimenti sul progetto: http://www.intramoeniaextrart.it/watershed

INTRAMOENIA EXTRA ART / WATERSHED
Italia, Paesi Bassi, Belgio e Svezia – Paesi dell’Unione Europea caratterizzati dalla presenza di bacini d’acqua - fanno network, per una proficua osmosi tra artisti del Nord e “alter-ego” del Sud. Jan Fabre, NIO architecten, Bigert & Bergström, Guillermina De Gennaro, Luigi Presicce, Sarah Ciracì, Compagnia delle Formiche//Teatro dei Borgia: teatro-danza, architettura, scultura, arti visive, video art, performance art, dibattiti virtuali, residenze d’artista, attrattività paesaggistica e monumentale. Una differente dimensione culturale, geografica e sociale, fusa nella metafora fluida di Watershed e nel modello vincente di museo temporaneo diffuso di Intramoenia Extra Art.


martedì 27 novembre 2012

Gaetano Fracassio - Un giro di giostra


Milano - dal 27 novembre 2012 al 15 marzo 2013
Gaetano Fracassio - Un giro di giostra

STUDIO GUIDO DELLI PONTI
Via Luigi Vitali 1 (20122)
+39 02798500


In mostra un’accurata selezione delle opere che ne hanno determinato il percorso artistico, dove l’ironia e l’immaginazione danno vita a giochi solitari che… si trasformano in sculture, quadri e fotografie
orario: da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 18.30 (escluso mercoledì)
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 27 novembre 2012. ore 18
curatori: Stefano Bianchi
autori: Gaetano Fracassio
genere: arte contemporanea, personale
email: pressmedia@coolmag.it



comunicato stampa 
La stagione espositiva di Ponti x l’Arte prosegue con la retrospettiva dell’artista Gaetano Fracassio, autentico giocoliere dell’arte contemporanea. In mostra, un’accurata selezione delle opere che ne hanno determinato il percorso artistico, dove l’ironia e l’immaginazione danno vita a giochi solitari che… si trasformano in sculture, quadri e fotografie.

Gaetano Fracassio è nato nel 1962 a Bitonto (BA), vive e lavora a Milano. Fin da giovane scopre l’arte come “esigenza psicofisica di sopravvivenza”. La sua ricerca, dopo aver esercitato la professione di regista e autore collaborando con importanti network, prosegue tra pittura, scultura, fotografia e comunicazione audiovisiva.

È un funambolo dell’arte, Gaetano Fracassio. Un giocoliere della pittura, scultura, fotografia, installazione. Che tutte insieme, appassionatamente, prendono a contaminarsi, fondersi e sovrapporsi utilizzando carte e cartoni, diluendo acquerelli e acrilici, assemblando legni e bronzi. Materiali che Fracassio plasma, lavora e manipola con l’abilità di un prestigiatore/illusionista sciorinando di volta in volta giochi, ricordi, memorie, sentimenti. In questa retrospettiva/happening da godere e meditare, che abbraccia ecletticamente 30 anni di carriera, ci sono le debuttanti Cosmogonie informali che si fanno via via più materiche, pittoriche, collose, fino ad accennare figurazioni liriche; gli Ipertesti graficamente concepiti come pagine di Internet che concentrano in un sol colpo pittura, calligrafia, fotografia e digitalizzazione; i Legami Stretti, capaci di sprigionare struggenti nostalgie sottoforma di bauletti graffiati dal tempo e strizzati da cordini di spago come vecchi compagni di viaggio che hanno attraversato le meraviglie/intemperie della vita. E ancora ombre dipinte ai margini del sogno, intime casette-rifugio appese al soffitto e oggetti “ready-made” che depistano e divertono nella loro cabarettistica imprevedibilità: il raccoglitore di sms di mezzo secolo fa, architettato “à la” Marcel Duchamp; il buco della serratura che svela pruriginosamente un’altra Origine del mondo... “E lasciatemi divertire!”, declamava il ribelle poeta futurista Aldo Palazzeschi. Lasciamolo dunque divertire, l’indomabile istrione Fracassio che sgomita e scalcia nell’arte trasformista fino a ritrarsi, retrodatandosi, alla maniera dei fiamminghi e a immedesimarsi in dandy decaduto e seppiato. Divertiamoci anche noi, con lui. Pazzamente. Smisuratamente. In questo giro di giostra. Fino al prossimo “coup de théâtre“. Stefano Bianchi

Ponti x l’Arte è ideato e realizzato con la consulenza di Eleonora Tarantino (giornalista e consulente d’arte contemporanea) e Stefano Bianchi (giornalista e critico d’arte). Si tratta di una serie di appuntamenti culturali riservati a chi desidera conoscere e collezionare l’arte emergente e non: in una location inconsueta, nei momenti più imprevisti. Le mostre seguiranno lo scorrere delle stagioni, la percezione muterà coi ritmi della natura e l’occhio critico potrà catturare l’essenza delle opere proposte

Il progetto (no-profit) nasce dall’intuizione del Dr. Guido delli Ponti e Chiara Minoli, che hanno voluto mettere a disposizione degli artisti la sala d’attesa dello studio medico ubicato in un prestigioso palazzo degli Anni ‘30. Recarsi dal dentista, d’ora in poi, sarà per i pazienti meno fastidioso: oltre a dare uno sguardo ai protagonisti dell’arte contemporanea, potranno approfondire i più moderni orientamenti terapeutici nelle varie branche dell’odontoiatria: non ultima, la possibilità d’intercettare le apnee e il russamento durante il sonno.

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