apertura al pubblico dal 24 febbraio 2010 | un progetto a cura di luigi cavadini, bruno corà, giacinto di pietrantonio | sedi varie
Una grande mostra per descrivere e interpretare quarant'anni di storia italiana. Avendo nell'arte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale economico di decenni rivelatisi cruciali per l'Italia: quelli dal 1947 al 1989, dall'immediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Sono stati gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato "miracolo italiano", gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è l'Italia di oggi, nell'economia, nella politica e, a suo modo, anche nell'arte.
Per la prima volta in modo organico una grande mostra cerca di fare il punto su quel periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra l'altro di verificare come nel corso di quei quarant'anni, l'arte abbia influenzato la società.
Emblematico il titolo della rassegna: "Il Grande Gioco. Forme d'arte in Italia 1947 - 1989", dove il "grande gioco" evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dell'arte non possano essere affrontate per comparti, ma debba essere letto nelle interazioni e nelle rispettive e reciproche influenze.
Per realizzare una così importante rassegna tre realtà hanno unito gli sforzi: Il Comune di Lissone con il suo Museo d'arte contemporanea, il Comune di Bergamo con la GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea e il Comune di Milano - Cultura, con i suoi spazi della Rotonda di via Besana, strettamente affiancate dall'Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia. L'ideazione del progetto e la cura delle mostre sono di Luigi Cavadini, Bruno Corà e Giacinto Di Pietrantonio.
"Il Grande Gioco. Forme d'arte in Italia 1947-1989 - scrivono i curatori - fa il punto sulla ricchezza di ricerche ed esiti conseguiti nel quarantennio corrispondente al periodo ormai universalmente definito della Guerra fredda mediante la sperimentazione di nuovi mezzi e di nuovi territori estetici da parte dell'arte e le relazioni, le confluenze e/o influenze instauratesi in molti casi con architettura, cinema, design, editoria economia/industria, fotografia e fotogiornalismo, società, teatro, televisione.. Si tratta di una trasversalità che recupera, ravvivandola a partire dal secondo dopoguerra, la ricchezza dell'esperienza futurista, che intendeva entrare nei vari campi espressivi e sociali della realtà.
Negli anni dell'immediato dopoguerra gli artisti cercano di riprendere percorsi spesso interrotti dalla loro partecipazione al conflitto o, comunque, di ravvivare la propria ricerca e di dare ad essa una nuova visibilità. Dei due percorsi figurazione-astrazione il filone figurativo, stando agli effetti prodottisi nei decenni successivi al dopoguerra, non sembra avere sbocchi fecondi nella società alla quale peraltro ambiva, mentre la ricerca astratta si va espandendo e ramificando in vari filoni. Proprio su questa "storia" si soffermano le mostre, per la sua diversificata evoluzione, per le conseguenze decisamente ampie che avrà sulla ricerca dei decenni successivi e per le relazioni che si instaurano con i vari aspetti della cultura e della società e dell'economia dell'epoca. Le forme dell'arte e delle neoavanguardie si diffondono nella realtà, diventano vita, anche se la maggior parte delle persone non ha consapevolezza da dove quelle forme provengano".
La mostra si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale che assegna al Museo d'arte contemporanea di Lissone le opere degli anni dell'immediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano le opere del periodo 1959-1972 e alla GAMeC di Bergamo quelle degli anni più recenti, dal 1973 al 1989.
Si annuncia intanto che una formula compendiaria della mostra si terrà a partire dal 3 luglio fino al 26 settembre 2010 presso la sede del Museo d'Arte della città di Lugano.
Il Grande Gioco. Forme d'arte in Italia 1947-1989
Inaugurazioni:
domenica 21 febbraio ore 11,00 Museo d'Arte Contemporanea, Lissone
lunedì 22 febbraio ore 18,30 Rotonda di Via Besana, Milano
martedì 23 febbraio ore 18,30 Gamec (Galleria d'Arte Moderna e Contempornea), Bergamo
Catalogo edito da Silvana Editoriale
www.grandegioco.it
info@ilgrandegioco.it
Prezzi Biglietti:
Intero: 8,00 € singolo / 10.50 € abbonamento 3 sedi
Ridotto *: 6,00 € singolo / 9,00 € abbonamento 3 sedi
Scuole: 3,00 € singolo / 6,00 € abbonamento 3 sedi
Orari di apertura
Museo d'arte contemporanea, Lissone:
Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato, Domenica
dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso. Giovedì dalle 10 alle 23
Rotonda di Via Besana, Milano:
Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato, Domenica dalle 9.30 alle 19.30. Lunedì dalle 14.30 alle 19.30. Giovedì dalle 9.30 alle 22.30
GAMeC (Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea), Bergamo:
Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato, Domenica dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso. Giovedì dalle 10 alle 22
Le biglietterie terminano il servizio un'ora prima della chiusura delle mostre
Biglietteria on-line
I biglietti sono acquistabili on-line su: www.ticket.it e www.ticketone.it
Info-line e prenotazioni singoli e gruppi: tel. 02-54913
(informazioni 24 ore su 24, prenotazioni con operatore dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00)
Prenotazione e prevendita con carta di credito: tel. 02-54913
(prenotazioni e prevendita con operatore dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00)
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Tel: 049 663499, info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Produzione e organizzazione:
Solares Fondazione delle Arti
Largo Otto Marzo, 9/a
43100 Parma
Tel: 0521-967088/4803; Fax: 0521-925669, produzione@solaresdellearti.it
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Immagine: Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1951 Milano, Fondazione Fontana
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