venerdì 14 dicembre 2012

Matteo Campulla - LikeScars


Assemini (CA) - dal 14 al 21 dicembre 2012
Matteo Campulla - LikeScars

TEATRO ARKA
Via Tevere 47 (09032)
+39 070946057 , +39 070946057 (fax)
arkamax@tiscali.it
web.tiscali.it/spazioarka/


In bilico tra pittura e videoarte. Due modi e due medium diversi per indagare l'animo umano attraverso il caos e l'oracolo, alla ricerca infinita e ossessiva di una epifania contaminante
orario: dalle 17:00 alle 19:00 - chiuso domenica e lunedì
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 14 dicembre 2012. h 17
curatori: Paola Cao
autori: Matteo Campulla
genere: arte contemporanea, personale
email: matteocampulla@oscurantista.com




comunicato stampa 
Dal 14 al 21 dicembre (ore 17:00/19:00), presso il Centro Culturale Intermediale SPAZIO ARKA di Assemini/Cagliari, via Tevere 47, si tiene la prima personale di Matteo Campulla, poliartista che opera appunto su più fronti: dalla pittura al video, al linguaggio in genere - sia esso visivo che sonoro.

Matteo Campulla (Iglesias, 1982) La sua ricerca si sviluppa e si articola attraverso l'uomo e l'esperienza - protagonista nei dipinti come spettatore in prima persona nei video. Modi e medium differenti per indagare l'animo umano attraverso il caos e l'oracolo alla ricerca infinita e ossessiva di un'epifania contaminante. Nel maggio del 2009, insieme a Diego Dall'Ara e Davide Ligas, forma il Movimento Oscurantista - collettivo di pittori dai toni scuri apertamente schierati contro l'arte contemporanea. È invece nei primi mesi del 2012 che nasce SCARS, un progetto di videoarte che si manifesta per la prima volta nell'ambito del XXV Festival Internazionale di Performing Arts "InterAzioni" del Teatro Arka.

In progress.

matteocampulla@oscurantista.com



Scars [Video Project] è una rassegna di video brevi. Di poche parole.



Frames come cicatrici.



Frammenti.



Scars è bassa fedeltà, ripetizione, tradimento alle tecniche di montaggio predefinite. Dislessia.

Scars è un'attitudine. In un contemporaneo fatto di sole eccellenze, è un inno al basso profilo - alla ricerca fine a se stessa.

Scars è l'oracolo, a cui affidarsi a mani basse.

Scars è melodia. L'immagine come prolungamento del suono naturale si compone in brevi fraseggi, in un frenetico ripetersi. Quasi una terapia.

Scars è sporco, in progress.

Scars è una vita che vorrebbe raccontarsi. In poche parole, che non riesce a dire.



“LikeScars” unisce le Sperimentazioni Video alle Ricerche Pittoriche in una mostra quasi antitetica e idealmente divisa in due, sia nei modi di operare con i vari linguaggi che negli allestimenti dello spazio, in cui lo sguardo viene rivolto di volta in volta a sé o a ciò che ci circonda in un percorso di autocoscienza. Una ricerca sull'uomo - protagonista nei dipinti e spettatore nei video. Due modi e due medium diversi per indagare l'animo umano attraverso il caos e l'oracolo, alla ricerca infinita e ossessiva di una rivelazione contaminante.



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