Dopo il successo alla Kunsthalle di Lana (BZ) il percorso di Terenzio Eusebi approda a Milano con una mostra site specific che amplia e completa la sua ricerca. Attraverso i suoi lavori l’artista marchigiano rappresenta un mondo che solo in apparenza non prevede la presenza degli uomini. In effetti, riesce a costruire perfettamente uno spazio umano in cui la presenza antropologica lascia tracce non apparenti, ma fortissime. Luogo d’architetture, di forme che non hanno l’evidenza definitiva, il lavoro di Eusebi procede per similitudini, si sviluppa quasi organicamente come un progetto utopico. La sua poetica del Non-finito o in-infinito richiede un’attenzione particolare e un grande tempo di messa a punto delle opere soprattutto nella loro relazione tra forme e materia
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genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa
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Dopo il successo alla Kunsthalle di Lana (BZ) il percorso di Terenzio Eusebi approda a Milano con una mostra site specific che amplia e completa la sua ricerca. Attraverso i suoi lavori l’artista marchigiano rappresenta un mondo che solo in apparenza non prevede la presenza degli uomini. In effetti, riesce a costruire perfettamente uno spazio umano in cui la presenza antropologica lascia tracce non apparenti, ma fortissime. Luogo d’architetture, di forme che non hanno l’evidenza definitiva, il lavoro di Eusebi procede per similitudini, si sviluppa quasi organicamente come un progetto utopico. La sua poetica del Non-finito o in-infinito richiede un’attenzione particolare e un grande tempo di messa a punto delle opere soprattutto nella loro relazione tra forme e materia. Non vi sono valori costruttivi da esaltare, geometrie da saldare tra di loro alla ricerca di una perfezione strutturale, ma tutto si tiene assieme per una necessità intima, per una volontà delle forme di aderire ad un progetto. Le “Hidden forms” di Eusebi, le “Forme nascoste” del titolo di questa mostra, secondo step di questa sua ultima ricerca, sono appunto elementi che sembrano nascere dai materiali, dal caso, da qualcosa di spontaneo che può apparire distante dall’uomo. Invece, si tratta di forme che sono il risultato dell’esperienza artistica di secoli, prodotti della sensibilità dell’artista che cerca costantemente l’essenziale. Le forme, quindi, danno luogo a piccole sculture in materiali diversi, dal cartone, al gesso alla gomma, come se fossero germinazioni spontanei o prodotti del caso e della dimenticanza. L’artista diventa un ricercatore, colui che scopre direttamente la forma nella materia, la sua abilità sta quasi nel riuscire a farsi da parte, lasciando al minimalismo, al gesto essenziale, la capacità di parlare dell’uomo e della sua infinita capacità di creare oggetti nuovi e di portare al pubblico lo stupore della semplicità. In questa mostra presso Openspace di Lavinia Turra, fashion designer raffinatissima da sempre impegnata in un costante approccio concettuale tra le arti: la poesia, la pittura, la fotografia, il design (www.laviniaturra.it), Eusebi presenta per la prima volta una serie di lavori monocromatici legati al colore bianco e alle sue infinite interazioni con la luce. La sua ricerca è arrivata ad un punto di maturazione particolare e questa serie di ultimi lavori rappresenta la sintesi del suo percorso tra pittura e scultura. Terenzio Eusebi giunge ad un risultato in cui non soltanto la materializzazione dell’opera giunge ad un epilogo importante, ma il lavoro sulla nascita della forma, su cercare quel limite in cui la forma stessa diventa presenza, sembra arrivato ad un risultato decisivo. Il suo linguaggio minimalista, semplice, attento sempre a rispettare ed esaltare la poetica dei materiali, va al di là dei generi e delle tecniche, per giungere ad una poetica di grande lirismo e di contemplazione della nascita dell’arte. L’artista ci porta indietro nel tempo e nello spazio in un punto indefinito nel quale pochi elementi, materiali semplici, si aggregano in una ricercata spontaneità per far nascere forme continuativamente nuove, diverse, ma sempre semplici. Eusebi cerca le sorgenti dell’arte, gli elementi primordiali, di una logica ed emozionalità della forma che l’arte genera e aiuta a comprendere.
Terenzio Eusebi è nato a Montalto Marche (AP)
Vive e lavora in via del Labirinto, 1 Ascoli Piceno. Tra le recenti esposizioni personali: “Hidden forms 1”, Kunsthalle, Lana (BZ), 2012 “Due. Arte e parole”, con Antonella Mazzoni, San Benedetto del Tronto, (AP) “Non finito”, Galleria Spazia, Bologna 2010, “Dalla carta alla pietra”, Villa Picena, Ascoli. 2009 “Imprecisi confini”, Creative Council, Milano 2009 “Territorio e paesaggi nomadi”, Galleria Contemporaneo, Jesi (AN), 2009 |
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