Cifre da kolossal e titolo futuribile. È Ritorno al Barocco, la mostra più attesa dell’anno a Napoli, ultimo cadeau dell’ex soprintendente Nicola Spinosa, confezionato prima di cedere le chiavi del regno partenopeo a Lorenza Mochi Onori, da settembre scorso nuovo responsabile per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico.
Sono sei i musei coinvolti, con trecentocinquanta opere in esposizione, ventisette itinerari a Napoli e sedici nella regione, per testimoniare i progressi conoscitivi compiuti negli ultimi trent’anni di attività. Un impegno che pone il museo di Capodimonte come fulcro di un pacchetto sul Barocco, dove entrano in gioco numerosi artisti, suddivisi cronologicamente e nei “generi” di soggetto storico, sacro e profano.
La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, centro gravitazionale e starting point delle novità naturalistiche a Napoli dal 1606, è in mostra insieme a Battistello Caracciolo – il primo seguace -, Massimo Stanzione e Andrea Vaccaro, più classici nelle loro scelte, per passare poi alla fioritura barocca diMattia Preti e Luca Giordano, fino al settecentesco Francesco Solimena. Le soluzioni adottate dal Rococò saranno poi testimoniate da Domenico Antonio Vaccaro e Francesco De Mura in pittura, daSolimena e Corrado Giaquinto nei disegni.
Con una sola fermata di funicolare, invece, si potranno timbrare ben tre ingressi: a Castel Sant’Elmo, dove saranno esposti dipinti e oggetti provenienti da chiese e musei freschi di restauro, insieme alle fotografie di Luciano Pedicini (autore di numerosissimi scatti apparsi nei cataloghi negli ultimi anni); e alla Certosa e Museo di San Martino, gioiello in marmi policromi dove, osservando le vedute di Didier Barra, Gaspar van Wittel e Antonio Joli, se da un lato si rimpiangerà la skyline ormai deturpata da un’edilizia a tutto tondo, dall’altro si respirerà un’inaspettata calma nel chiostro disegnato da Cosimo Fanzago.
Sono sei i musei coinvolti, con trecentocinquanta opere in esposizione, ventisette itinerari a Napoli e sedici nella regione, per testimoniare i progressi conoscitivi compiuti negli ultimi trent’anni di attività. Un impegno che pone il museo di Capodimonte come fulcro di un pacchetto sul Barocco, dove entrano in gioco numerosi artisti, suddivisi cronologicamente e nei “generi” di soggetto storico, sacro e profano.
La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, centro gravitazionale e starting point delle novità naturalistiche a Napoli dal 1606, è in mostra insieme a Battistello Caracciolo – il primo seguace -, Massimo Stanzione e Andrea Vaccaro, più classici nelle loro scelte, per passare poi alla fioritura barocca diMattia Preti e Luca Giordano, fino al settecentesco Francesco Solimena. Le soluzioni adottate dal Rococò saranno poi testimoniate da Domenico Antonio Vaccaro e Francesco De Mura in pittura, daSolimena e Corrado Giaquinto nei disegni.
Con una sola fermata di funicolare, invece, si potranno timbrare ben tre ingressi: a Castel Sant’Elmo, dove saranno esposti dipinti e oggetti provenienti da chiese e musei freschi di restauro, insieme alle fotografie di Luciano Pedicini (autore di numerosissimi scatti apparsi nei cataloghi negli ultimi anni); e alla Certosa e Museo di San Martino, gioiello in marmi policromi dove, osservando le vedute di Didier Barra, Gaspar van Wittel e Antonio Joli, se da un lato si rimpiangerà la skyline ormai deturpata da un’edilizia a tutto tondo, dall’altro si respirerà un’inaspettata calma nel chiostro disegnato da Cosimo Fanzago.
All’interno del bellissimo parco della Floridiana c’è il museo della ceramica Duca di Martina, dove saranno allestiti quattro tipi di interni di dimore nobili e alto borghesi, con tanto di arredi e oggetti decorativi. L’itinerario del Ritorno conduce poi a Villa Pignatelli, spazio sul mare di Chiaja dove dipinti inediti esploreranno il genere della natura morta, dai primi esperimenti nel solco della linea caravaggesca di Luca Forte a Giovan Battista Recco. Sarà infine a Palazzo Reale che si chiuderà il cerchio, con uno scivolamento nel Barocco più diluito, giunto fino al 1759, quando Carlo III di Borbone partì per la Spagna e lasciò una “villetta di campagna” come la reggia di Caserta, progettata da Luigi Vanvitelli in diretta competizione con Versailles.
I palazzi dei nobili, dalle alte mura, che fungono da recinti di cortili ricchi di vegetazione, le scale “a tenaglia” di Ferdinando Fuga e Ferdinando Sanfelice, accompagneranno all’ultimo snodo della mostra, verso le chiese, le quadrerie e i teatri che ospiteranno spettacoli, concerti, mostre d’arte contemporanea. Per un inverno di fasti barocchi che arriverà fino ai primi raggi di primavera…
I palazzi dei nobili, dalle alte mura, che fungono da recinti di cortili ricchi di vegetazione, le scale “a tenaglia” di Ferdinando Fuga e Ferdinando Sanfelice, accompagneranno all’ultimo snodo della mostra, verso le chiese, le quadrerie e i teatri che ospiteranno spettacoli, concerti, mostre d’arte contemporanea. Per un inverno di fasti barocchi che arriverà fino ai primi raggi di primavera…
RITORNO AL BAROCCO.
DA CARAVAGGIO A VANVITELLI
MUSEO DI CAPODIMONTE Via di Miano, 2
CERTOSA E MUSEO DI SAN MARTINO Largo San Martino, 5
CASTEL SANT’ELMO Via Tito Angelini, 20 (zona San Martino)
MUSEO DUCA DI MARTINA Villa Floridiana – via Cimarosa 77
MUSEO PIGNATELLI Via Riviera di Chiaia, 200
PALAZZO REALE Piazza del Plebiscito, 1
NAPOLI
tel. 0815808111
sbappsae-na@beniculturali.it
Catalogo: Arte’m
DAL 12 DICEMBRE 2009 ALL’11 APRILE 2010
DA CARAVAGGIO A VANVITELLI
MUSEO DI CAPODIMONTE Via di Miano, 2
CERTOSA E MUSEO DI SAN MARTINO Largo San Martino, 5
CASTEL SANT’ELMO Via Tito Angelini, 20 (zona San Martino)
MUSEO DUCA DI MARTINA Villa Floridiana – via Cimarosa 77
MUSEO PIGNATELLI Via Riviera di Chiaia, 200
PALAZZO REALE Piazza del Plebiscito, 1
NAPOLI
tel. 0815808111
sbappsae-na@beniculturali.it
Catalogo: Arte’m
DAL 12 DICEMBRE 2009 ALL’11 APRILE 2010
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