genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa |
| “Nuovo atlante delle arti” è un progetto-festival appositamente ideato per Borgo Cardigliano nel Salento, nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Esso vive nobilmente sulle arti che riprogrammano il mondo, si campiona ad essere uno spettacolare archivio decentralizzato ove le diverse discipline si nutrono di arte-mondo, mira a rappresentare come si abita la cultura globale, ovvero l’altramodernità, che altro non è che una sorta di costellazione, una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero, ma lo specchio di un’arte postproduttiva e frontaliera, mobile, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere un'Europa Creativa Festival e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi nel clima di abitare stili e forme storicizzate, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Con “Nuovo atlante delle arti” si porgono sette mostre personali di sette artisti taluni giovani emergenti,altri di chiara fama (Beatrice Zapponi, Daniele Amico, Giuseppe Alessio, Valeria Mariotti, Francesca Scalisi, Giuseppe Amadio, Marco Santolisier).
Scrive Carlo Franza nel testo: “ La vicenda pittorica di questo giovane artista salentino, Daniele Amico, si snoda tutta attraverso la cultura accademica che lo ha sottilmente catturato, tanto da lasciare segnali profondi di realismo espressionista che segmentano non solo il primo capitolo di questo itinerario in crescendo, quanto lo svolgimento di questa mostra che offre spunti più sicuri, più maturi, più coinvolgenti sia nello stile, che nella luce e nella materia che stordiscono lussuriosamente tutti i soggetti rappresentati dall’artista salentino, specie il paesaggio, lo stesso del Capo di Leuca che fece scrivere al poeta Girolamo Comi versi di inconfondibile simbolicità e magia o al pittore Vincenzo Ciardo la grammatura del rappresentato. Ora Daniele Amico affronta la sua prima vera prova nell’arte, prova non solo tecnica, che ciò non basta, quanto la verifica se tale poetica abbia visualità rispetto a prove europee e soprattutto se riesce a comunicare sufficientemente amore e passione per l’arte, visioni e speranze, idealità e creatività. Certo i segnali di avvio ci sono in questo giovane salentino, varrà per lui la costante dell’iconicità salvata sempre attraverso mistiche materie di colore che nel paesaggio terrestre e celeste rasentano significative riflessioni sulla transavanguardia italiana, l’ultima scuola che ha significato l’anima dell’immagine. Così Daniele Amico affronta le sue scelte e il suo percorso con grande coraggio e con grande passionalità, e i lavori presenti in mostra, piccoli e grandi, mirano a coinvolgere con stupore lo spettatore e il collezionista, a certificare linguaggi nuovi e antichi, a far vivere corpo e anima dei dipinti”.
Biografia dell’artista Daniele Amico è nato a Gagliano del Capo nel 1984, vive e lavora ad Alessano (Le). Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Lecce nel 2012. Partecipazioni varie in mostre collettive e una personale nel 2011 a Palazzo Legari in Alessano. Conosciuto dall’illustre Critico Prof. Carlo Franza è stato dallo stesso invitato a tenere una personale sia a Borgo Cardigliano (Specchia) nel Progetto “Nuovo Atlante delle Arti” (estate 2012) dal titolo “Il sigillo espressionista” che al Plus Florence di Firenze (autunno 2012). Del suo lavoro ha scritto l'illustre Storico dell'Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza
Biografia del curatore Carlo Franza, nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
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