
Rovagnate (LC) - dal 26 maggio al 16 giugno 2012
Franco Rognoni - Il diario del mondo
PARCO DI MONTEVECCHIA
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Via Spiazzo 50b (23888) |
Spiazzo |
+39 3396203389 |
mesopicacontemporanea@gmail.com |
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Franco Rognoni ha dipinto il diario del mondo. Osservando l'insieme delle sue opere viene in mente un grande libro della vita in cui l’artista, con quella immediatezza lontana dalla letteratura che hanno appunto i diari, ha scritto la cronaca dei giorni, esplorando la complessità dei linguaggi. Pochi pittori come lui hanno saputo toccare tanti registri, modulare tanti accenti, alternando i toni lirici a quelli sarcastici, i temi erotici a quelli visionari, le descrizioni elegiache e commosse a quelle ilari e festose. Solo il tono solenne gli è estraneo: non per impossibilità linguistica ma per rifiuto filosofico, perchè Rognoni sa, con Nietzsche e Palazzeschi, ma anche con Chagall, de Pisis e Licini, che "nulla di ciò che è umano è degno di essere preso troppo sul serio".
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orario: su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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vernissage: 26 maggio 2012. h 16.30 |
curatori: Elena Pontiggia |
autori: Franco Rognoni |
genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa  |
| Franco Rognoni ha dipinto il diario del mondo. Osservando l'insieme delle sue opere viene in mente un grande libro della vita in cui l’artista, con quella immediatezza lontana dalla letteratura che hanno appunto i diari, ha scritto la cronaca dei giorni, esplorando la complessità dei linguaggi. Pochi pittori come lui hanno saputo toccare tanti registri, modulare tanti accenti, alternando i toni lirici a quelli sarcastici, i temi erotici a quelli visionari, le descrizioni elegiache e commosse a quelle ilari e festose. Solo il tono solenne gli è estraneo: non per impossibilità linguistica ma per rifiuto filosofico, perchè Rognoni sa, con Nietzsche e Palazzeschi, ma anche con Chagall, de Pisis e Licini, che "nulla di ciò che è umano è degno di essere preso troppo sul serio". Con la sua grafia lieve e corsiva, con la sua scrittura volatile e retrattile tessuta in una trama luminosa, Rognoni dipinge tutta l’esistenza, capitolo per capitolo. Questa antologica, organizzata con passione da Claudio Pestalozza, esplora la sua dimensione più lirica, ma le mostre potrebbero moltiplicarsi senza esaurire la personalità espressiva di questo artista enciclopedico. Anche se la sua, si intende, non è un'enciclopedia illuminista e razionale, ma un'enciclopedia de li vizi umani e de li errori, e insieme un repertorio della fantasia, un catalogo dei sogni. Nei quadri di Rognoni incontriamo città che hanno la leggerezza dei nidi di rondine e sembrano nate da un intreccio di paglie e fili d'erba; ritratti in cui la linea si annoda, si impenna, stride e irride, e alla fine cattura l'anima di volti e corpi; spazi cosmici attraversati da pentagrammi e note musicali scritte nel firmamento. E, ancora, lune e violini, bambine e ninfe, demoni ed enigmi, nature morte senza peso e nature vive senza tempo. Oppure viaggi al termine della notte e, all’opposto, viaggi nell’aurora, voli nei labirinti della psiche, incursioni nell'oltre e nell'altrove. Tutte queste cose e mille altre si rivelano nei suoi quadri: in pochi centimetri che diventano illimitati o in stesure gigantesche che vanno osservate millimetro per millimetro. Amatissimo da coloro che lo conoscono, Rognoni è un artista che non è ancora conosciuto come dovrebbe. Ma forse è il destino degli artisti che hanno compreso tanto, quello di essere compresi a fatica. Elena Pontiggia
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