La Fondazione Angelo Bozzola presenta, dal 14 settembre al 15 ottobre 2012, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino la mostra antologica del maestro galliatese, una delle figure di spicco dell’Arte Contemporanea italiana del Secondo Novecento, riconosciuta a livello europeo. Saranno esposte circa 100 opere, fra dipinti, disegni, progetti, sculture, mobiles, lavori in ferro, pietra, bronzo, plexiglas, lastre e superfici “spazio-tempo”. Per l’occasione alcune opere finite saranno esposte accanto ai progetti che l’artista predisponeva spesso, anticipando, con assoluta intelligenza formale, in pochi, nitidi segni l’esito finale di una forma complessa. Negli ampi spazi della crociera superiore del Museo Regionale di Scienze Naturali, si potranno ammirare le opere realizzate da Angelo Bozzola sempre ispirate alla natura e alla specifica modalità generativa e autogenerativa della vita organica che, dal singolo gene, attraverso combinazioni e ricombinazioni diverse, portano allo sviluppo di una molteplicità potenzialmente infinita di organismi; proprio come il modulo elementare, ricavato tagliando e piegando una superficie di forma ovale, porta a una potenzialmente infinita varietà di combinazioni e di forme. Il visitatore sarà guidato attraverso un percorso a tappe per scoprire tutto l’itinerario creativo dell’artista, coerente e mai ripetitivo, fino alle opere polimateriche e policrome degli anni Novanta. Saranno esposte anche alcune carte e progetti inediti e specialmente significativi per illustrare il modo di procedere e la straordinaria sicurezza formale dell’artista, che letteralmente “pensava per forme”. Conclude la rassegna, una sezione dedicata al rapporto intercorso fra Angelo Bozzola e Michel Tapié negli anni dell’International Center for Aesthetic Research, polo fondamentale della vita culturale torinese negli anni delle neo-avanguardie, vera e propria finestra sul mondo. Ad aprire il percorso, nell’atrio della crociera superiore, sarà esposto il grande Polittico realizzato nel 1967 e presentato da Michel Tapié. L’accadimento più importante nella storia artistica e umana di Bozzola, dagli anni Sessanta in poi, è proprio rappresentato dall’incontro con il brillante e carismatico critico francese, inventore del termine “informel”, che nel 1960 si era trasferito a Torino, base operativa per la scoperta di nuovi talenti. A proposito del rapporto tra Bozzola e Tapié scrive, nel saggio introduttivo del catalogo della mostra, la curatrice Martina Corgnati “Con Bozzola è amore a prima vista: sarà reciproco, profondo, duraturo. Di Bozzola, a Tapié piace l’audacia, l’insistenza e la forza dinamica che lo porta a sospingere un principio di base molto semplice, come quello della ripetizione, fino a conseguenze così estreme che sfidano la “norma” tridimensionale in una vertigine di apertura, di ignoto, di infinito – un “algoritmo” intuitivo, incantato, “essenzialmente artistico” che finisce per produrre una morfologia autre. (…) L’entusiasmo con cui il critico francese accoglie la prassi, per così dire, auto-generativa della sua opera, incoraggia Bozzola a intensificarla ulteriormente, realizzando nel 1967 quel capolavoro che è il Polittico, seguito quattro anni dopo da un altro progetto chiave, il libro Tecnoscultura operazionabile, vero e proprio prototipo d’arte cinetica, interattiva e programmata. La mostra è organizzata dalla Fondazione Angelo Bozzola e curata dalla storica dell’arte Martina Corgnati che ha conosciuto personalmente l’artista, collaborando con lui in occasione della grande rassegna MAC e dintorni nel 1997 al Palazzo Sertoli di Sondrio e nel 1999 al Palazzo delle Stelline di Milano.
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