sabato 30 gennaio 2010

A Rovigo la grande mostra del 2010 di Palazzo Roverella

BORTOLONI PIAZZETTA TIEPOLO: IL '700 VENETO

dal 30 gennaio 2010 | a cura di alessia vedova | pinacoteca di palazzo roverella | rovigo


Finalmente una grande mostra "svela" Mattia Bortoloni ponendolo a confronto con Piazzetta, Tiepolo, Balestra, Ricci e gli altri grandi del Settecento Veneto.

Alcuni lo conoscono solamente per un'opera da Guiness: il più esteso affresco unitario di tutti i tempi e luoghi: 5500 metri quadri di finissima pittura per l'enorme cupola ellittica (anch'essa da primato, essendo la più grande al mondo) del Santuario di Vicoforte, in Piemonte. Un'opera colossale, più o meno delle dimensioni di un intero campo da calcio, considerata il capolavoro del barocco piemontese, affrescata per celebrare la Beata Vergine e, insieme, la gloria di Casa Savoia.

Mattia Bortoloni (Canda di Rovigo, 1696 - Bergamo, 1750), famoso, e molto richiesto in vita, è passato poi nel dimenticatoio, considerato "solo" come uno dei migliori aiuti di Giovan Battista Tiepolo, al punto che in non pochi capolavori del grande maestro è ancora oggi difficile distinguere ciò che si deve al pennello dell'uno o dell'altro.

Negli ultimi 20 anni, studi più approfonditi hanno gradualmente portato a riscoprire la grandezza del tutto autonoma di Bortoloni. Oggi è possibile dire, senza remore, che egli fu artista straordinario, originalissimo, "soffocato" in vita e nella fama dall'aver operato con i titani dell'arte veneta del Settecento, dal veronese Balestra (di cui fu allievo) ai Tiepolo.

La mostra, curata da Alessia Vedova, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dall'Accademia dei Concordi, e dal Comune di Rovigo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, con il patrocinio e la collaborazione della Regione del Veneto e della Provincia di Rovigo.

La grande esposizione propone una selezione di capolavori del Bortoloni vis à vis con una trentina e più di opere straordinarie dei Tiepolo, del Piazzetta, del Ricci, i "titani" del Settecento Veneto.

Tra i capolavori esposti, vanno segnalate fondamentali opere giovanili del Tiepolo come la "Gloria di San Domenico" e le "Tentazioni di Sant'Antonio", accanto a prove di soggetto mitologico quali "Diana e Atteone" e "Il Giudizio di Mida" concesse dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Del Piazzetta sarà in mostra una struggente pala raffigurante l' "Estasi di San Francesco" proveniente dal Museo Civico di Vicenza, accanto ad una prova giovanile di Sebastiano Ricci raffigurante "Ercole al Bivio", proveniente dalla storico Palazzo Fulcis di Belluno. Di Giambattista Pittoni saranno messe a confronto due tele, la prima ispirata ai temi di Torquato Tasso che raffigura "Olindo e Sofronia", ancora di impaginazione seicentesca, la seconda, "Diana e le ninfe" che è già di gusto rocailles.
Del maestro del Bortoloni, Antonio Balestra, saranno presenti in mostra una inedita "Natività" e due straordinarie tele, provenienti dal monastero benedettino di San Paolo d'Argon, recuperate dopo un lungo intervento di restauro.
La mostra sarà arricchita da una preziosa sezione di bozzetti dei più grandi frescanti del Settecento: oltre ai Tiepolo (Giambattista e Giandomenico), Piazzetta ed allo stesso Bortoloni, anche Diziani, Crosato, Fontebasso, Guarana che di quest'arte furono gli ultimi grandi epigoni.
A completare, per la prima volta, una fotografia di gruppo della quale, per troppo tempo, era stato dimenticato uno dei protagonisti: quel Mattia Bortoloni che di questa grande mostra è il fulcro.
Bortoloni fu artista tanto apprezzato da ottenere, a soli 20 anni, un incarico ambitissimo come quello di affrescare gli interni di Villa Cornaro a Piombino Dese, capolavoro del Palladio. Un'impresa in cui egli, giovanissimo, seppe anticipare il rococò che il suo futuro compagno di strada e di lavoro, Gianbattista Tiepolo, seppe poi declinare in modo magnifico.

Luci e ombre accompagnano la sua lunga carriera che, insieme ad altri ma molto spesso da solo, lo ha visto impegnato in una attività ciclopica anche per quei tempi, in grandi lavori a Venezia, nel Veneto, Lombardia, Piemonte.
Tra i suoi capolavori i cicli affrescati per il Duomo di Monza, per il Santuario della Consolata e per Palazzo Barolo a Torino, per Palazzo Clerici e Palazzo Dugnani a Milano, Villa Vendramin Calergi a Fiesso Umbertiano, Villa Albrizzi a Preganziol, Villa Raimondi a Birago di Lentate e Visconti-Citterio a Brignano d'Adda, le Chiese veneziane dei Santi Giovanni e Paolo e di San Nicolò ai Tolentini, Ca' Sceriman e Ca' Rezzonico, sempre a Venezia, sino al suo capolavoro assoluto, l'imponente ciclo per il Santuario di Vicoforte, più di 5 mila metri quadri di finissimo affresco per la cupola ellittica più grande del mondo. l'affresco più grande mai dipinto, per dare immortalità al pantheon di Casa Savoia.

All'attività di frescante Bortoloni affiancò quella di grande autore di teleri, opere dove la necessità del racconto va di pari passo con una del tutto originale capacità interpretativa.

Per ovvi motivi è soprattutto questa importante produzione ad essere indagata dall'attesa mostra di Palazzo Roverella. Sono opere spesso studiate per la prima volta, attribuzioni inedite, tele mai svelate al pubblico e altre difficilmente visibili, opere che restituiscono a Bortoloni la fama, meritatissima, di cui godette al suo tempo, prima di trovarsi offuscato dalla magnificenza dell'arte tiepolesca.

In queste pale, Bortoloni si dimostra pittore dotato di estro e originalità. Sono composizioni impaginate in modo antiaccademico, ironico, talvolta irriverente, certamente in controtendenza rispetto alla pittura religiosa dell'epoca. La tela con San Tommaso di Villanova dell'Accademia dei Concordi rappresenta in questo senso uno degli esiti più alti: Bortoloni segna infatti il superamento della tradizione tardo seicentesca sorprendentemente in anticipo rispetto anche al grande Tiepolo e, come dimostrano i due teleri con l'Adorazione dei Magi e dei Pastori di Fratta Polesine (RO), in piena consonanza con le innovazioni del Pittoni e del Ricci.

Ciò che in mostra fisicamente non può esserci, ovvero i grandi cicli affrescati, vi compare in versione multimediale. La mostra si avvale infatti di un sistema integrato di tecnologie e apparati multimediali che esaltano la piacevolezza e l'interattività della fruizione: il visitatore avrà infatti modo di esplorare gli spazi e i contenuti espositivi in modo estremamente accattivante grazie all'utilizzo di tour e ricostruzioni virtuali, proiezioni 360°, installazioni multimediali con postazioni touch screen, integrandosi e arricchendo non solo le esistenti ambientazioni scenografiche e gli apparati museali ma anche dando la possibilità di collegamenti visuali e tematici a contenuti che non sono fisicamente esposti, nonché a illustrare con completezza il valore del progetto di valorizzazione culturale del territorio.

La mostra pone particolare attenzione anche ai visitatori sordi e non vedenti: sono stati infatti predisposti servizi ad hoc, con visite guidate con il linguaggio dei segni e una presentazione in braille per non vedenti con contenuti tratti dal catalogo.



BORTOLONI PIAZZETTA TIEPOLO: IL '700 VENETO
Dal 30 gennaio 2010 al 13 giugno 2010
Rovigo, Pinacoteca di Palazzo Roverella, via Laurenti 8/10
Informazioni: Pinacoteca di Palazzo Roverella
Tel. 0425 460093. Cell. 348 3964685;
www.palazzoroverella.com
info@palazzoroverella.com
Comitato Scientifico: Marisa Elisa Avagnina; Caterina Bon Valsassina; Marina Dell'Omo; Fabrizio Magani; Paola Marini; Giuseppe Pavanello; Giandomenico Romanelli; Leobaldo Traniello
Catalogo: Silvana Editoriale
Segreteria organizzativa: Anonima Talenti
Coordinamento Generale: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo - Area Comunicazione e Relazioni Esterne
Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI - Sergio Campagnolo Tel. 049 663499; www.studioesseci.net; info@studioesseci.net

sabato 16 gennaio 2010

Il Palazzo del Governatore a Parma riapre con oltre 1000 opere dalla collezione dello CSAC di Parma, per la prima volta in esposizione

NOVE100. Arte, Fotografia, Architettura, Moda, Design


dal 16 gennaio 2010 | palazzo del governatore - galleria san ludovico, scuderie della pilotta | parma


Più di 12 milioni di opere archiviate, il maggiore fondo sul Novecento esistente in Italia. E' la "Collezione infinita" dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma), il centro di documentazione creato da Arturo Carlo Quintavalle e Gloria Bianchino, che in questi decenni si è accresciuto moltissimo grazie - ed è un fatto unico per dimensioni e qualità in Italia - alle donazioni degli artisti che scelgono questa istituzione per renderla depositaria delle testimonianze del loro ingegno.
Nel colossale archivio è possibile trovare tutto il '900 nelle diverse discipline di espressione umana: arte, fotografia, architettura, moda, design. Ecco alcuni nomi: Schifano, Burri, Boetti, Fabro, Ceroli, Guttuso, Fontana, Sironi nell'arte; Armani, Versace, Ferré, Krizia nella moda; Man Ray, Jodice, Ghirri, Giacomelli nella fotografia; Sottsass, Munari, Castiglioni, Mari per il design; Ponti, Nervi, Scarpa, Gardella per l'architettura.
Citare i nomi di tutti gli artisti, stilisti, fotografi, designer, architetti le cui opere compongono la collezione dello CSAC significherebbe stilare un elenco lungo moltissime pagine. Basti dire che nell'Archivio ci sono tutti o quasi i nomi che hanno fatto la storia dell'arte, della fotografia, del design e della moda del secolo appena finito e dell'oggi. In Italia, ma non solo.
Si tratta di una miniera immensa di saperi e di creatività, una raccolta in continuo divenire: è uno dei grandi tesori di Parma che per la prima volta in assoluto viene organicamente presentato al mondo, grazie alla preziosa collaborazione tra Comune di Parma e Università degli Studi di Parma.
Luca Sommi, Assessore alla Cultura del Comune e Direttore del Palazzo del Governatore, dopo il grande successo della mostra su Correggio dello scorso anno (la mostra più visitata in Italia), ha chiesto al curatore Arturo Carlo Quintavalle, a Gloria Bianchino e a tutti i membri dello CSAC di selezionare, per questa grande mostra, una serie di opere di altissimo valore, che possano essere rappresentative dell'Archivio.
LA MOSTRA "NOVECENTO - ARTE, FOTOGRAFIA, ARCHITETTURA, MODA, DESIGN" - Per la prima volta in assoluto, dunque, sarà in mostra la collezione dello CSAC di Parma: così si inaugurerà un nuovo, prestigioso spazio espositivo della città: il restaurato Palazzo del Governatore, nella centralissima Piazza Garibaldi, nel cuore della città. Lo storico edificio riaprirà con questa esposizione e sarà interamente dedicato all'arte moderna e contemporanea. Il restauro ha consentito il recupero di oltre 3mila metri quadri di superficie espositiva, rendendo così il Palazzo uno spazio di grande prestigio, in grado di ospitare eventi espositivi di livello mondiale. Qui sarà ospitata la sezione "Arte e Fotografia" mentre nelle altre due sedi, Galleria San Ludovico e Scuderie della Pilotta, troveranno spazio rispettivamente le sezioni "Moda" e "Architettura e Design" (in allegato le schede di approfondimento per ogni sezione della mostra).
Un'appendice della mostra sarà inoltre alla Camera di Commercio, in via Verdi, dove saranno esposte alcune significative opere di grande formato.
Curatore della mostra è Arturo Carlo Quintavalle; il progetto d'allestimento è invece affidato a Didi Bozzini. Da sottolineare anche che Skira realizzerà due cataloghi di notevole livello qualitativo, a cura del professor Quintavalle.

ARTE
La sterminata raccolta di opere dello Csac rappresenta una fotografia panoramica di un secolo, il '900, nel quale l'arte ha conosciuto forse il punto estremo della propria libertà formale, sperimentando innumerevoli percorsi creativi, dai contenuti più disparati e dagli esiti spesso opposti. La mostra è organizzata in modo da fornire allo spettatore una serie di istantanee che testimoniano questa straordinaria proliferazione, in modo oggettivo. Si potranno così attraversare stanze nelle quali si trovano giustapposti un dipinto monumentale di Mario Sironi ed un totem astratto di Piero Consagra, una delicatissima scultura figurativa del giovane Lucio Fontana ed un vorticoso ritmo geometrico di Carla Accardi, un grande olio di Renato Guttuso dai toni malinconici ed un provocatorio acrilico di Mario Schifano. Rivivere le avventure della nascente Pop-Art e rivedere i momenti più felici dell'Espressionismo astratto, ripercorrere le vicende del Naturalismo e riscoprire i maestri dell'Informale, dai primi anni del Chiarismo fino ai giorni recenti dell'Arte Povera e della Transavaguardia. Da Valerio Adami a Michelangelo Pistoletto, da Toti Scialoja ad Atanasio Soldati, da Afro a Fausto Melotti, da Alberto Burri a Mario Ceroli, da Enrico Baj a Luciano Fabro, da Franco Gentilini ad Alighiero Boetti.

FOTOGRAFIA
Fondata sulla base di alcuni grandi archivi (Studio Stefani, Publifoto, FSA), la collezione dello Csac abbraccia oltre cento anni di fotografia, dal dagherrotipo al digitale. La sua formidabile estensione temporale permette di constatare l'evoluzione di questa disciplina (e della sua percezione), che in origine non fu considerata, né praticata, come una forma d'arte. La mostra presenta all'incirca 600 immagini scelte per documentare diversi passaggi di questo lungo cammino. Cominciando dai dagherrotipi e dalle opere di Nadar, il percorso si snoda attraverso i primi anni del secolo con le foto dei fratelli Alinari, prosegue con i documenti dello Studio Stefani e dell'agenzia Publifoto, attraversa il periodo fra le due Guerre con gli esperimenti di Man Ray e Florence Henry, illustra il dopoguerra con Mario Giacomelli e giunge fino agli anni più recenti con i lavori di Luigi Ghirri e Mimmo Jodice. Centinaia di immagini per centinaia di soggetti, dal ritratto al paesaggio, dalla foto di costume alla foto d'arte, firmate da grandi personaggi come Barbieri, Basilico, Evans, Lange, Migliori, Shahn, White..

ARCHITETTURA E DESIGN
Tutti i nomi più significativi dell'architettura italiana del '900 appaiono in questa rassegna articolata e ricca di suggestioni. Dal cucchiaio alla città e dal primo decennio del secolo ad oggi, si potranno vedere opere firmate dai protagonisti dei diversi dibattiti, non solo stilistici, ma anche e soprattutto sociologici, che hanno segnato la storia recente del nostro paese e marcato l'evoluzione dei nostri modi di vita. In mostra progetti, disegni, plastici ed oggetti di: Marcello Nizzoli, Ottavio Cabiati, Giuseppe De Finetti, Ignazio Gardella, Pier Luigi Nervi, Gio Ponti, Renzo Zavanella, Figini e Pollini, Bruno Munari, Alberto Rosselli, Alberto Samonà, Enzo Mari, Archizoom, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass.

MODA
Nella raccolta dello Csac è conservato un numero enorme di disegni, documenti, riviste, fotografie, abiti ed accessori, tale da richiedere non una, ma decine di occasioni espositive, per potere essere presentati al pubblico. La sintetica, ma non esigua (circa 200 pezzi), selezione operata in questa mostra permetterà di concentrare lo sguardo su un preciso momento della storia della moda : il passaggio dalla Couture al Prêt à porter. Protagonista indiscusso ne è Walter Albini. Attorno alle sue creazioni , si potranno vedere disegni, modelli ed accessori di Valentino, Armani, Archizoom, Sorelle Fontana, Ferré, Krizia, Versace...



NOVE100. Arte, Fotografia, Architettura, Moda, Design
Dal 16 gennaio al 25 aprile 2010
Palazzo del Governatore
Galleria San Ludovico, Scuderie della Pilotta - Parma
www.palazzodelgovernatore.it
Apertura: tutti i giorni tranne il lunedì (ad eccezione del lunedì di Pasqua).
Orari: 10 -19. Sabato 10 -24 (ultimo ingresso ore 23).
Prezzi: intero 8 euro; ridotto 5 euro (minori di 18 anni, maggiori di 65, studenti universitari con tesserino, gruppi di adulti oltre le 15 persone, convenzionati). Ridotto Scuole 3 euro. Ridotto Ikea Family 5 euro, nucleo familiare in possesso di Ikea Family 8 euro. Ridotto soci Coop 5 euro.
Prenotazioni: 199 199 111
Info: 0521/218889; 0521/218929.

Con il sostegno di: CAMERA DI COMMERCIO
Con il contributo di: ASCOM, BARILLA SPA, CHIESI, FONDAZIONE CARIPARMA, FONDAZIONE MONTE DI PARMA, PARMACOTTO, PARMAMOTORS, PINKO, REALE MUTUA ASSICURAZIONE, SMEG, UPI
sponsor tecnici: IL COLLE, ENIA, TECTON; in collaborazione con IKEA, COOP.


sabato 9 gennaio 2010

Daniela Caciagli - Silenzi

Avellino - dal 18 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010

BANCA SELLA SUD ARDITI GALATI
Corso Europa 8g (83100)

In questa sede verranno presentati gli ultimi lavori dell’Artista toscana, frutto della sperimentazione artistica degli ultimi due anni che l’ha vista impegnata in una duplice ricerca.
orario: Lunedì al venerdì 8:30/13:30; 14:45/15:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 18 dicembre 2009.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Daniela Caciagli
telefono evento: +39 3204571690
genere: arte contemporanea, personale
email: monnalisa.salvati@tiscali.it
web: www.associazionestudio7.it

martedì 5 gennaio 2010

Vulcanico Barocco

Una storia infinita e ricchissima, quella degli studi su Napoli e il Barocco. Quasi un romanzo, nel quale giunge ora a scrivere il suo capitolo questa grande mostra, che segna il congedo dello storico soprintendente Nicola Spinosa. Sei musei, trecentocinquanta opere, un secolo e mezzo di storia. E tutta la città che tira a lucido una delle sue mille sfaccettature…




Cifre da kolossal e titolo futuribile. È Ritorno al Barocco, la mostra più attesa dell’anno a Napoli, ultimo cadeau dell’ex soprintendente Nicola Spinosa, confezionato prima di cedere le chiavi del regno partenopeo a Lorenza Mochi Onori, da settembre scorso nuovo responsabile per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico.
Sono sei i musei coinvolti, con trecentocinquanta opere in esposizione, ventisette itinerari a Napoli e sedici nella regione, per testimoniare i progressi conoscitivi compiuti negli ultimi trent’anni di attività. Un impegno che pone il museo di Capodimonte come fulcro di un pacchetto sul Barocco, dove entrano in gioco numerosi artisti, suddivisi cronologicamente e nei “generi” di soggetto storico, sacro e profano.
La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, centro gravitazionale e starting point delle novità naturalistiche a Napoli dal 1606, è in mostra insieme a Battistello Caracciolo – il primo seguace -, Massimo Stanzione e Andrea Vaccaro, più classici nelle loro scelte, per passare poi alla fioritura barocca diMattia Preti e Luca Giordano, fino al settecentesco Francesco Solimena. Le soluzioni adottate dal Rococò saranno poi testimoniate da Domenico Antonio Vaccaro e Francesco De Mura in pittura, daSolimena e Corrado Giaquinto nei disegni.
Con una sola fermata di funicolare, invece, si potranno timbrare ben tre ingressi: a Castel Sant’Elmo, dove saranno esposti dipinti e oggetti provenienti da chiese e musei freschi di restauro, insieme alle fotografie di Luciano Pedicini (autore di numerosissimi scatti apparsi nei cataloghi negli ultimi anni); e alla Certosa e Museo di San Martino, gioiello in marmi policromi dove, osservando le vedute di Didier Barra, Gaspar van Wittel e Antonio Joli, se da un lato si rimpiangerà la skyline ormai deturpata da un’edilizia a tutto tondo, dall’altro si respirerà un’inaspettata calma nel chiostro disegnato da Cosimo Fanzago.
All’interno del bellissimo parco della Floridiana c’è il museo della ceramica Duca di Martina, dove saranno allestiti quattro tipi di interni di dimore nobili e alto borghesi, con tanto di arredi e oggetti decorativi. L’itinerario del Ritorno conduce poi a Villa Pignatelli, spazio sul mare di Chiaja dove dipinti inediti esploreranno il genere della natura morta, dai primi esperimenti nel solco della linea caravaggesca di Luca Forte a Giovan Battista Recco. Sarà infine a Palazzo Reale che si chiuderà il cerchio, con uno scivolamento nel Barocco più diluito, giunto fino al 1759, quando Carlo III di Borbone partì per la Spagna e lasciò una “villetta di campagna” come la reggia di Caserta, progettata da Luigi Vanvitelli in diretta competizione con Versailles.
I palazzi dei nobili, dalle alte mura, che fungono da recinti di cortili ricchi di vegetazione, le scale “a tenaglia” di Ferdinando Fuga e Ferdinando Sanfelice, accompagneranno all’ultimo snodo della mostra, verso le chiese, le quadrerie e i teatri che ospiteranno spettacoli, concerti, mostre d’arte contemporanea. Per un inverno di fasti barocchi che arriverà fino ai primi raggi di primavera…


RITORNO AL BAROCCO.
DA CARAVAGGIO A VANVITELLI

MUSEO DI CAPODIMONTE Via di Miano, 2
CERTOSA E MUSEO DI SAN MARTINO Largo San Martino, 5
CASTEL SANT’ELMO Via Tito Angelini, 20 (zona San Martino)
MUSEO DUCA DI MARTINA Villa Floridiana – via Cimarosa 77
MUSEO PIGNATELLI Via Riviera di Chiaia, 200
PALAZZO REALE Piazza del Plebiscito, 1
NAPOLI
tel. 0815808111
sbappsae-na@beniculturali.it
Catalogo: Arte’m
DAL 12 DICEMBRE 2009 ALL’11 APRILE 2010



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