domenica 30 maggio 2010

Nuova Azienda Agricola a Guardia Lombardi






















Anteprima della nuova Azienda Agricola di Guardia Lombardi.

Coltivazione di olivi e produzione di Olio Extravergine d'oliva biologico.

Sede in Guardia Lombardi (AV)

Impianto esistente in Carife
Nuovo impianto in Guardia Lombardi

e-mail: uliveto.agricola@gmail.com





sabato 15 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010

Fino al 29.VI.2010 Da Corot a Monet Roma, Vittoriano



Talvolta si pensa all’Impressionismo come a una teoria che si serve della natura per sperimentare scomposizioni e combinazioni cromatiche, ombre e luci. Il Vittoriano invece permette di allontanarsi dal riduzionismo, creando sviluppi capaci di incuriosire non solo il grande pubblico, ma anche lo spettatore esperto.
In principio è il bianco e nero. Luce, sagome d’alberi, riflessi dell’acqua: fotogrammi in sequenza che ritmicamente trasportano dentro la mostra, preparando la strada alla pittura. Lo si vede nelle fotografie di Cuvelier, dove rami nodosi e danzanti disperdono, come inchiostro nel latte, vene capillari in un cielo compatto. Troveremo le stesse movenze di braccia flessuose più avanti nelle piante de Il campanile di Bazincourt, di un Pissarro che sembra preannunciarevan Gogh. Mentre le giunchiglie spinte dal vento sul filo dell’acqua e le erbe animate dall’aria sembrano passare nelle ventose vedute di Corot, prima di arrivare a Pissarro e Monet.

Alcuni fotografi, come Vergier, si impressionano di Romanticismo; altri, comeFamin, si includono in una meditazione più novecentesca, umanizzata, consapevole del limite. È da qui che i nuovi pittori francesi entrano nella natura, non per dominarla né per sottomettersi a essa come a una sublime matrigna, ma con uno sguardo onesto e paritario che ne esalta la bellezza. Dalle opere sembra così di cogliere una relazione fra la natura e l’artista, una confidenza da collaboratori, un reciproco piacere, dell’una nel farsi ritrarre, dell’altro nell’assaporarla con tutti i sensi e comprenderla al punto da poterne riprodurre il vento, l’umidità, la quiete.
Il percorso della mostra segue questo viaggio di approfondimento e comunione con e dentro la natura. Di fronte a un’inondazione Sisley riesce così ad adottare una prospettiva insolita: prende le distanze dal disagio per l’uomo e dai toni di catastrofe, vedendo la calamità come momento di rigenerazione, l’acqua come alito di vita, fonte di una gioia che si esprime nei toni del lilla. Il cammino prosegue con i rosa violacei e i grigi tendenti all’arancio dei tramonti di Cazin, vedute vicine all’anima, che trasportano all’interno dell’opera.

Questa rappresentazione del paesaggio, sentito dapprima attraverso i sensi e poco a poco prendendo contatto con le emozioni, conduce fino a un Renoir“espressionista”, che palesa sulla tela il proprio godimento sensoriale e spirituale nel privato paradiso terreste della sua proprietà di Les Collettes. Il dialogo fra l’artista e la natura diventa intima fusione nelle Ninfee di Monet, dove soddisfatta ormai la curiosità realistica, placato il bisogno di esplicitare sensazioni, rimane l’astrazione: figure sospese senza prospettiva, colori soffusi senza chiara corrispondenza con gli elementi naturali, siano essi acqua, aria o terra.
Un momento di meditazione intimo sul quale il pittore lascia una porta aperta, un appiglio realistico, nei bordi grezzi della tela.

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anita fumagalli
mostra visitata il 5 marzo 2009


dal 5 marzo al 29 giugno 2010
Da Corot a Monet. La sinfonia della natura
a cura di Stephen F. Eisenman
Complesso del Vittoriano
Via di San Pietro in Carcere (zona Fori Imperiali) - 00186 Roma
Orario: da lunedì a giovedì ore 9.30-19.30; venerdì e sabato ore 9.30-23.30; domenica ore 9.30-20.30
Ingresso: intero € 10; ridotto € 7,50
Catalogo Skira
Info: tel. +39 066780664; museovittoriano@tiscali.it



Fino al 28.VI.2010 Ryan Mendoza Napoli, Madre



Innocenza e perversione sono i due estremi all’interno dei quali si dibatte la cultura puritana, cultura dalla quale Ryan Mendoza (New York, 1971; vive a Napoli), americano d’origine, non può prescindere. Il tema dell’innocenza infantile è tutt’altro che nuovo: dalla Alice in Wonderland di Carroll alle ragazzine di Dickens, piccoli angeli che inteneriscono, alla provocante lolita di Nabokov, sono tutti personaggi nati sullo sfondo alquanto sgradevole di una civiltà nella quale il sesso è sempre stato vissuto come conflitto e dove la società insiste a negare all’infanzia l’intero ambito della conoscenza e, a maggior ragione, qualsiasi preoccupazione sessuale.
L’inconsapevolezza erotica delle adolescenti di Balthus si arricchisce qui di una sfumatura più torbida, come se la verginità fosse un limite da attraversare con lo sguardo. Mendoza analizza i moti sconcertanti dell’animo umano superando questo livello imposto dalla morale puritana, in cui la presunta innocenza degli uni si contrappone alla supposta perversità degli altri, trovando che questi due aspetti piuttosto convivono all’interno di una persona, con una irrequietezza tutta contemporanea.

C’è quindi una maggior introspezione e un più evidente distacco rispetto ai temi trattati ai suoi esordi, quando la violenza era un soggetto per imporsi all’attenzione e per cavalcare l’onda del sensazionale, e questo non può che testimoniare una sua avvenuta maturità. Lo stesso si avverte nell’elaborazione della materia pittorica, che ha imboccato una svolta imprevedibilmente classica: alla crudezza e all’approssimazione della pittura in cui lo spazio si confondeva con le cose, dove i colori erano più lividi e le pennellate appena abbozzate, ha sostituito una pittura più elaborata, meditata, fatta di stratificazioni, dove comunque è possibile leggere piccoli frammenti dello strato inferiore che affiora alla superficie.
Mendoza si allontana deliberatamente dalle linee di ricerca dell’arte contemporanea per ricollegarsi ai grandi esempi della pittura del passato, e lo fa con la coscienza di chi non li assume come modello ma ha necessità di portare il discorso pittorico fino in fondo, per giungere a un realismo crudele e forse anche un poco sordido, molto più contemporaneo, e che appartiene di fatto alla sua epoca e alla sua età.

Andare da nessuna parte, fare niente, C’è una ragazza dentro la casa, Fragore e lamento dimostrano che i rapporti di relazione che tengono avvinti i personaggi uno all’altro sono permeati da una irrealtà e una stranezza irriducibili, dove il senso di realismo naufraga fino a perdere il suo rigore. E questo è l’opportuno correttivo per sfuggire al pericolo di rappresentare una forma irrevocabilmente attardata e nostalgica, quale sarebbe quella di una pittura ancora debitrice alla concezione mimetica e illusoria. La realtà, invece di “spiritualizzarsi”, si corrompe; il male è sottinteso, appena tratteggiato dalle situazioni. Si può anche far finta di non averlo percepito, ma è su di esso che l’artista ha concentrato la sua visione.

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maya pacifico
mostra visitata il 13 marzo 2010


dal 6 marzo al 28 giugno 2010
Ryan Mendoza - Posseduti
a cura di Vincenzo Trione
MADRE - Museo d
'Arte Donna REgina
Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli
Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24; martedì chiuso
Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero
Catalogo Electa
Info: tel. +39 08119313016;
www.museomadre.it



Crudele e sanguinolento. È l’incontro napoletano fra Nitsch e Caravaggio


Entrambi portiamo avanti una guerra contro il classicismo. Ognuno di noi cerca un realismo crudele e sanguinolento. Un naturalismo psicologico ci unisce e la forza espressiva spinge il nostro lavoro fino al limite della rappresentazione”.
Nessuna falsa modestia, nessun timore reverenziale. Da pari a pari Hermann Nitsch “sfida” Caravaggio, andando ad esporre in uno dei templi del rivoluzionario pittore seicentesco, il Pio Monte della Misericordia a Napoli. Una doppia esposizione ed un calendario di appuntamenti promosso, nell'ambito delMaggio dei Monumenti, dal Museo Nitsch e dalla Fondazione Morra in collaborazione con la stessa pinacoteca del Pio Monte.
Proprio col capolavoro caravaggesco Le sette opere di misericordia dialogherà l'installazione appositamente realizzata da Nitsch nella Sagrestia, “in un incontro epocale e intenso che sottolinea la complessità ideologica e artistica di entrambi gli artisti”. Per tutto il mese di maggio inoltre il Museo Hermann Nitsch esporrà nei nuovi spazi della Biblioteca libri, articoli, video e documenti per approfondire l'opera dei due maestri.


Dal 1 al 30 maggio 2010
Pio Monte della Misericordia
Via dei Tribunali 253 - Napoli
Info: 0815641655 -
info@fondazionemorra.org


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