giovedì 22 novembre 2012

Agostino Arrivabene - Theoin

 Agostino Arrivabene, Mystai (Demetra Epopteia), 2012, olio su lino, cm 120x90.

Roma - dal 22 novembre al 19 dicembre 2012
Agostino Arrivabene - Theoin

FIRST GALLERY
Via Margutta 14 (00187)
+39 063230673
info@firstgallery.it
www.firstgallery.it


Il mito antico e le suggestive atmosfere arcane che popolano i lavori di Agostino Arrivabene vengono presentati per la prima volta al pubblico romano alla First Gallery. In mostra circa quaranta opere che documentano il percorso intimo e personale oltre che artistico di Agostino Arrivabene.
orario: da martedì a sabato ore 11-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 22 novembre 2012. ore 18.30
catalogo: in galleria. a cura di Carolina Lio
curatori: Carolina Lio
autori: Agostino Arrivabene
genere: arte contemporanea, personale



comunicato stampa 
Il mito antico e le suggestive atmosfere arcane che popolano i lavori di Agostino Arrivabene vengono presentati per la prima volta al pubblico romano alla First Gallery. Nelle ultime opere di Agostino Arrivabene continua la sua ricerca sui miti e sul senso del sacro a cui aggiunge una nuova dimensione barocca, adorna di oro e di luce, simbolo di una rivelazione conciliatrice con l'universo. Il Theoin è, infatti, la manifestazione del divino, ovviamente intesa nel senso metaforico di una crescita spirituale che permette di trascendere il dolore di vivere e la paura della morte, lasciando il posto a un senso di meraviglia davanti al tutto. In mostra circa quaranta opere che documentano-attraverso dipinti e vari studi- questo percorso intimo e personale oltre che artistico. Con il superamento del suo più forte limite/limen interiore, infatti, Arrivabene sviluppa parallelamente una nuova fase della sua pittura. Resta la mitologia, il forte legame con la cultura dell'Antica Grecia, la sacralità, restano le anamorfosi e le atmosfere cupe, ma stavolta emerge soprattutto un legame uomo-dio e una conoscenza misterica che consente all'uomo di liberarsi ed emanciparsi dai suoi lati più deboli. Come scrive il curatore della mostra, Carolina Lio:"Agostino Arrivabene ora non si identifica più nel ratto forzato di una Persefone angustiata e impaurita dal suo viaggio nell'Ade, ma pensa invece a un Ganimede rapito dalla passione di Zeus che, sotto forma di aquila, lo porta via dal mondo per dargli un posto nell'Olimpo. Il Ganimede di Agostino Arrivabene viene attratto verso l'alto e si stacca dalla terra restando sospeso a mezz'aria grazie a una forza soprannaturale. Sopra di lui una nube di luce e di materia, una fonte sfolgorante di energia, si impossessa del corpo che, abbandonato a questa manifestazione divina, si lascia trasportare verso una nuova dimensione trascendente e di verità. Qui non esiste la paura della morte e il morbo è finalmente vinto".



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