Bergamo - dal 25 novembre 2012 al 6 gennaio 2013
Maurizio Bonfanti - Ezechiele trentasette
MUSEO ADRIANO BERNAREGGI
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Via Pignolo 76 (24121) |
+39 035248772 , +39 035215517 (fax) |
info@museobernareggi.it |
www.museobernareggi.it |
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una nuova esposizione di Maurizio Bonfanti commissionata dal Museo Bernareggi.
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orario: Martedì-venerdì ore 15-18 Sabato e domenica ore 9.30-13, 14-18 / Lunedì chiuso (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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vernissage: 25 novembre 2012. h 17.30 |
editore: SILVANA EDITORIALE |
autori: Maurizio Bonfanti |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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La Fondazione Adriano Bernareggi apre i suoi spazi a una serie di nuove opere realizzate ad hoc dall’artista bergamasco Maurizio Bonfanti. Figlio del pittore Angelo Bonfanti, dal 1978 espone le proprie opere in numerose mostre personali e collettive, partecipando a rassegne d’arte nazionali e internazionali (oltre che in terra bergamasca ha esposto a Milano, Mantova, Torino, Taiwan, Dublino, Londra). Da anni Bonfanti – artista classico al tempo del postumanesimo contemporaneo - fa del corpo e della carne il luogo della sua personale meditazione, oltre che della sua resistente affezione per la figura. Sollecitato dalla Fondazione Bernareggi, l’artista – come non succede quasi più nelle vite d’artisti – ha accettato di confrontarsi con il libro veterotestamentario di Ezechiele. Il libro fa parte di quella letteratura «apocalittica» che si interroga sulle sorti delle fragili e ardenti esperienze umane di fronte all’infernale tritacarne della storia: che destino hanno quei sogni di bene che la fede alimenta e che la storia mortifica? Il crocevia concreto di queste interrogazioni sembra essere il corpo dell’uomo. La visionaria parabola di Ezechiele trentasette, già intrisa di impressionante potenza cinematografica, immagina un’arida distesa di ossa, improvvisamente riavvolte della grazia della carne, riportate in vita da un metabolismo a ritroso messo in scena come l’unico modo per poter parlare del desiderio di perennità che anima l’esistenza umana. È il corpo a nutrire per noi l’irragionevole pretesa di durare, non l’anima.
Cimentandosi con questo testo di conturbante grandezza, il lavoro dell’artista tuttavia non nasce come invito a illustrare il tema. Le opere di questa mostra, costituita da acqueforti, stampe e disegni di grandi dimensioni, non sono il frutto discendente di una applicazione didascalica che si mette a servizio di un testo. Al contrario, sono state le predilezioni formali e tematiche di Maurizio Bonfanti, la sua inveterata frequentazione artistica della carne, a illuminare questa parentela con un testo assoluto della Scrittura.
Sostenitore ufficiale della Fondazione Bernareggi è la Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus.
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