Sarconi (PZ) - dal 19 al 25 settembre 2011
Michele Giocoli - De rebus quae manent
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19-25 Settembre 2011
C/o Sala Canonica di Sarconi
Vernissage: 19 Settembre 2011, Ore 18.30
Catalogo on-line
http://issuu.com/giocoli/docs/giocoli
La mostra “De rebus quae manent” dell’artista Michele Giocoli, partita con successo da Montemurro il 17 luglio 2011, si sposta domani 19 Settembre a Sarconi presso la sala Canonica.
L'orario di apertura é fissato alle 18.30 alla presenza dell'artista, rimarrà a Sarconi sino al 25 Settembre. L'evento rientra nel progetto “Un Caffè Letterario itinerante per la Val d’Agri”, inaugurato il 25 marzo 2011 a Spinoso.
“D. R. Q. P.” nasce come un esperimento su parte del ciclo artistico di Michele Giocoli, quello più recente, che lo ha portato dalla semplice bidimensionalità pittorica ad una sorta di bassorilievo. Ricercatore di forme, macchie, luci e ombre l’artista ha nella sua attività dei punti, anzi degli oggetti che appaiono come simbolici o fondanti della sua quotidiana ricerca del bello, oggetti che permangono. Attività questa sicuramente anacronistica, in fondo un esteta oggi ha più senso se applicato al mondo della moda e della comunicazione, che al mondo dell’arte contemporanea, però lo spirito di Michele Giocoli ha una soliditità e una voglia diversa, ma soprattutto una sua etica tutta classica. La sua attività artistica é fatta di azioni quotidiane, ripetute nel tempo che poco a poco portano alla luce nuove visioni che dalla pittura giungono alla scultura, per poi arrivare sino all’antica pratica dell’intarsio, che rivisitato nella tecnica contemporanea al posto del legno e dei suoi colori delicati, diventa in plexiglass con toni forti e contrastanti. “De rebus quae permanent” é per una parte un richiamo al fare arte di prima mano, fatta di sapienza quasi artigianale e per l’altra é un modo per rafforzare le idee quasi pure che Giocoli individua nelle forme concentriche e calcolate, come quello di un filo raggomitolato meccanicamente o di una pigna cosí precisa nelle sue armoniose geometrie. All’interno di questa ricerca artistica lo stesso titolo in latino della mostra é un obbligo, un modo per chiarire ancora una volta un gioco di formule sedimentate nella pratica artistica che nonostante il loro costante e lento variare, permangono sempre diversi, ma costantemente presenti.
La mostra “De rebus quae manent” dell’artista Michele Giocoli, partita con successo da Montemurro il 17 luglio 2011, si sposta domani 19 Settembre a Sarconi presso la sala Canonica.
L'orario di apertura é fissato alle 18.30 alla presenza dell'artista, rimarrà a Sarconi sino al 25 Settembre. L'evento rientra nel progetto “Un Caffè Letterario itinerante per la Val d’Agri”, inaugurato il 25 marzo 2011 a Spinoso.
“D. R. Q. P.” nasce come un esperimento su parte del ciclo artistico di Michele Giocoli, quello più recente, che lo ha portato dalla semplice bidimensionalità pittorica ad una sorta di bassorilievo. Ricercatore di forme, macchie, luci e ombre l’artista ha nella sua attività dei punti, anzi degli oggetti che appaiono come simbolici o fondanti della sua quotidiana ricerca del bello, oggetti che permangono. Attività questa sicuramente anacronistica, in fondo un esteta oggi ha più senso se applicato al mondo della moda e della comunicazione, che al mondo dell’arte contemporanea, però lo spirito di Michele Giocoli ha una soliditità e una voglia diversa, ma soprattutto una sua etica tutta classica. La sua attività artistica é fatta di azioni quotidiane, ripetute nel tempo che poco a poco portano alla luce nuove visioni che dalla pittura giungono alla scultura, per poi arrivare sino all’antica pratica dell’intarsio, che rivisitato nella tecnica contemporanea al posto del legno e dei suoi colori delicati, diventa in plexiglass con toni forti e contrastanti. “De rebus quae permanent” é per una parte un richiamo al fare arte di prima mano, fatta di sapienza quasi artigianale e per l’altra é un modo per rafforzare le idee quasi pure che Giocoli individua nelle forme concentriche e calcolate, come quello di un filo raggomitolato meccanicamente o di una pigna cosí precisa nelle sue armoniose geometrie. All’interno di questa ricerca artistica lo stesso titolo in latino della mostra é un obbligo, un modo per chiarire ancora una volta un gioco di formule sedimentate nella pratica artistica che nonostante il loro costante e lento variare, permangono sempre diversi, ma costantemente presenti.
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