martedì 10 febbraio 2009

"Cromofobie". Una mostra di pittura a Pescara per esaltare il bianco e il nero


All'ex Aurum di Pescara, struttura progettata da Giovanni Michelucci negli anni Trenta, ospita, dal 14 febbraio, la mostra "Cromofobie, percorsi del bianco e del nero nell'arte italiana contemporanea". La mostra, curata da Silvia Pegoraro, e' realizzata dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Pescara nell'ambito di un progetto pilota della Parc - Direzione generale per la qualita' e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, intitolato "Sensi Contemporanei", con la collaborazione del Ministero per lo Sviluppo Economico e della Biennale di Venezia. L'idea della mostra dedicata ai "Percorsi del bianco e del nero nell'arte italiana contemporanea" e' nata dalla fascinazione esercitata sulla curatrice dal grande "Tunnel" optical di Getulio Alviani, presente all'interno dell'Ex Aurum di Pescara.
Si tratta di una grande opera-ambiente, fondata su una semplicissima e complessa interazione ottico-mentale tra il bianco e il nero. "Mi auguro - scrive Silvia Pegoraro - che questo grande lavoro di Alviani, racchiuso nel cuore dell'edificio di Michelucci, anzi, ormai parte di esso, possa essere universalmente e durevolmente interpretato come il segno e il simbolo della vocazione artistica di questo luogo: della sua splendida vocazione ad ospitare eventi d'arte e cultura di grande valore e di ampio respiro. Eventi che superino il corto raggio degli interessi e delle competenze di una sia pur vivacissima provincia. Perche' la forza di un territorio si misura dal suo sapersi idealmente allargare, fino ad abbracciare cio' che e' apparentemente lontano, cio' che sta oltre l'ambito locale (o localistico), catturandone, sapientemente, l'attenzione, l'energia, le risorse."
La mostra vuole essere una panoramica significativa della presenza del bianco e del nero nell'arte italiana contemporanea, dal dopoguerra ad oggi, a partire cioe' da espressioni storicizzate del bianco e del nero nell'arte, sia iconica che aniconica, sino ad arrivare agli sviluppi piu' attuali delle ricerche sul bianco e il nero, nelle giovani generazioni. Saranno presenti 76 artisti, ed esposte circa 130 opere, per costruire un percorso storico-tematico che vada, appunto, da lavori gia' "storicizzati" ai lavori di artisti delle ultime generazioni. Solo per citarne alcuni: Enrico Baj, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Caporossi, Gino De Dominicis, Lucio Fontana, Ezio Gribaudo, Piero Manzoni, Gastone Novelli, Giuseppe Santomaso, Angelo Savelli, Mario Schifano, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato e Emilio Vedova. Non dimenticando Carla Accardi, Domenico Bianchi, Luigi Boille, Nicola De Maria, Omar Galliani, Jannis Kounellis, Fabio Mauri, Gianfranco Notargiacomo, Nunzio, Oliviero Rainaldi, Giuseppe Spagnulo, Marco Tirelli e Gilberto Zorio, e fra i giovani Andrea Chiesi, Paolo Grassino, Luca Pancrazzi e Gino Sabatini Odoardi.
Il bianco e il nero possono significare l'assenza o la somma di tutti i colori, e nel Novecento assurgono a simbolo della tautologia, categoria fondamentale e fondante di tanta arte del XX secolo, tutta piu' o meno legata a una radice "concettuale" in senso lato, dal Quadrato bianco su fondo bianco di Malevi? al bianco "assoluto" di Ryman, ai neri di Burri e di Reinhardt. Molti artisti contemporanei usano il bianco e il nero con una forte consapevolezza della tensione che questi non-colori determinano, perche' di fronte al vuoto o al silenzio lo spettatore e' preso da una sorta di vertigine che puo' sgomentare oppure puo' innescare uno stimolante meccanismo di ricerca, inconscia o consapevole, tale da mettere in moto tutte le sensibilita' emotive e logiche, evocative e mnemoniche, come in una sorta di percorso iniziatico.
Fonte: adnkronos

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...