lunedì 10 settembre 2012

Alberto Burri - Rosso, nero e oro


Cesena () - dal 10 settembre al 30 ottobre 2012
Alberto Burri - Rosso, nero e oro

GALLERIA COMUNALE D'ARTE - PALAZZO DEL RIDOTTO

Corso Giuseppe Mazzini 1 (47023)
+39 0547355727 , +39 0547355711
cesenacultura@comune.cesena.fc.it


I pezzi in mostra, esposti l'ultima volta alla grande mostra monografica dedicata a Burri alla Triennale di Milano nel 2009, rappresentano una testimonianza della produzione di uno dei maggiori artisti contemporanei che, diventato famoso per le sue ricerche sull'utilizzo del fuoco e le combustioni sui materiali di recupero e su quelli delle produzioni industriali, trasferì gli esiti di questa ricerca estetica anche nelle opere su carta e in alcuni cicli di multipli, come la bella serie di opere in cartoncino nero e foglia oro che saranno esposte in mostra
orario: martedì, giovedì, venerdì, domenica h. 16.30-19.30, mercoledì e sabato 09.30-12.30, lunedì chiuso
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 10 settembre 2012. ore 18
ufficio stampa: PRIMAPAGINA
curatori: Silvia Arfelli
autori: Alberto Burri
patrocini: Fondazione Burri
genere: arte contemporanea, personale


comunicato stampa

“Alberto Burri
Rosso, nero e oro”

A Cesena, alla Galleria Comunale d'Arte di Palazzo del Ridotto fino al 30 ottobre una mostra dedicata all’artista umbro che ne omaggia l'intera produzione partendo da una riflessione sui colori



Una trentina di opere di Alberto Burri sono esposte a Cesena alla Galleria Comunale d'Arte di Palazzo de Ridotto alla mostra "Alberto Burri. Rosso, nero e oro", promossa dall'Assessorato ai Servizi e alle Istituzioni Culturali del Comune di Cesena, aperta al pubblico fino al 30 ottobre prossimo.

I pezzi in mostra, esposti l'ultima volta alla grande mostra monografica dedicata a Burri alla Triennale di Milano nel 2009, rappresentano una testimonianza della produzione di uno dei maggiori artisti contemporanei che, diventato famoso per le sue ricerche sull'utilizzo del fuoco e le combustioni sui materiali di recupero e su quelli delle produzioni industriali, trasferì gli esiti di questa ricerca estetica anche nelle opere su carta e in alcuni cicli di multipli, come la bella serie di opere in cartoncino nero e foglia oro che saranno esposte in mostra.
Per alcune serie dei primi anni '80, la tecnica risulta poi del tutto innovativa: escludendo l'intervento dello stampatore, l'artista realizza da sé gli esemplari con l'assemblaggio di cartoncini fustellati applicati su cellotex, materiale privilegiato in quegli anni per l'opera unica.

Curata dal critico d'arte Silvia Arfelli, organizzata dall'agenzia di eventi d'arte La Maya Desnuda di Forlì e patrocinata dalla Fondazione Burri, la mostra "Alberto Burri. Rosso, nero e oro" porta per la prima volta in mostra a Cesena l'opera del grande Maestro contemporaneo partendo da una riflessione sui colori che ne omaggi l'intera produzione: il rosso del fuoco, i colori bruciati delle terre, il nero inteso nelle mille sfumature delle combustioni, l'oro come campo d'azione di una reazione alchemica dagli esisti estetici sempre nuovi.


“Può sembrare paradossale che la prima mostra monografica allestita a Cesena, dedicata al maestro Alberto Burri, muova da un omaggio al colore, proprio nei confronti di un artista dalla tavolozza tanto scarna e severa – sottolinea la curatrice della mostra, Silvia Arfelli – Eppure in questa breve ma tutt’altro che insignificante esposizione ci premeva ricondurre il profilo di questo grande maestro del ‘900 a quella parte di sua produzione che, pur non così nobile e conosciuta come i sacchi o i cretti, possa comunque vantare un proprio ruolo di rilievo nelle sperimentazioni materiche e formali dell’artista”.

La grande dignità che Burri attribuì a queste sue sperimentazioni sulla grafica rispondevano al principio per cui la materia, come la pittura, non rappresentano ma “sono”; il che giustifica l’attenzione spasmodica che l’artista riservò ai materiali anche relativamente all’opera grafica, in cui la selezione di carte molto spesse, estremamente materiche e porose, consentì la totale trasposizione dei suoi criteri espressivi in una produzione ingiustamente considerata minore.
L’artista aveva dato il nome di “cellotex” alle grandi opere che costituiscono uno dei cicli più interessanti della sua produzione, realizzato a partire dagli anni ’70 fino alle ultime fasi della sua attività. Si tratta di pannelli forgiati su una base di materiali compressi per uso industriale, che il maestro ha scarnito e dipinto creando grandi campiture di colore.


Ingresso: gratuito
Apertura: martedì, giovedì, venerdì, domenica h. 16.30-19.30
mercoledì e sabato 09.30-12.30
lunedì chiuso


L’artista e le opere
Le opere in mostra - una trentina - coprono un arco temporale che va dalla fine degli anni ‘70 alla fine degli anni ’80; furono in parte visibili l’ultima volta alla grande esposizione monografica dedicata a Burri alla Triennale di Milano nel 2009. Sono le ultime realizzate dall’artista umbro, che morirà ottantenne a Nizza, lasciando un’eredità caratterizzata dalla sperimentazione di materiali inediti che non mancheranno di suscitare scandalo. Laureato in medicina e fatto prigioniero, come ufficiale medico, dagli Alleati in Tunisia nel 1943, era stato invitato nel campo di Hereford in Texas. Qui aveva iniziato a buttar giù disegni su pezzi di carta rimediati per caso, per tenere lontana l’angoscia della guerra e della prigionia.
Ma la sua vera carriera comincia all’inizio degli anni ’50 con la produzione dei “sacchi”, che provocarono un enorme sconcerto al pari delle serie successive, dai “legni” alle “Plastiche”, anche se la critica più avveduta ne segnalò da subito l’avvincente bellezza. L’opera astratta di Burri si suddivide in due grandi blocchi: il primo caratterizzato dall’attenzione alla superficie dei dipinti, accidentata e irregolare, a volte scoscesa, che mette in evidenza la vita delle diverse materie, dai sacchi ai legni, dai ferri alle plastiche. Il secondo, in cui la superficie diventa più livellata e regolare, intrecciando al colore le trame della materia che si presenta più uniforme, pur mantenendo un aspetto ruvido e poroso. Nel corso degli anni ’70 questo mutamento si coglie nel passaggio dalle superfici scabrose e frammentate dei “cretti” alla spazialità più distesa dei “cellotex”, dove il colore prende il sopravvento con i rossi, i blu e i neri profondi.







Ufficio Stampa Agenzia PrimaPagina
Maurizio Magni – Carlotta Benini
via Sacchi 31 – 47521 Cesena (FC)
tel. 0547 24284 – fax 0547 27328 – cell. 338 6732047
comunicazione@agenziaprimapagina.it


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...