Lacerazioni II, 1960
Milano - dal 2 ottobre al 3 novembre 2012
Agenore Fabbri - Il dramma e la speranza
ASSOCIAZIONE CULTURALE RENZO CORTINA
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Via Mac Mahon 14 (20155) |
+39 0233607236 |
artecortina@artecortina.it |
www.artecortina.it |
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Violenza e lotta di sopravvivenza, lotta e scontro caratterizzeranno per diverso tempo la sua produzione. Ma, verso la fine della vita, Fabbri ritorna a sperare, con opere in cui pare attenuarsi la tensione drammatica in favore di un’evocazione poetica più marcata.
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orario: da martedì a sabato ore 10-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì mattina e domenica (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 2 ottobre 2012. ore 18.30 |
catalogo: in galleria. a cura di Stefano Cortina, Cortina Arte Edizioni |
curatori: Stefano Cortina |
autori: Agenore Fabbri |
note: in collaborazione con Fondazione VAF |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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Agenore Fabbri (Pistoia, 1911 – Savona, 1998) è uno degli scultori più importanti del ‘900 italiano. Dopo aver frequentato gli studi artistici a Pistoia e a Firenze, nel 1930 inizia la sua attività artistica, con la modellazione e dopo pochi anni assume il ruolo di operaio modellista di ceramiche in Albisola, luogo che diventerà noto a livello internazionale per questa forma d’arte. Ad Albisola lavorerà per quasi vent’anni. Dalla metà degli anni ’30 inizia a esporre in importanti mostre in Italia e all’estero (New York e Filadelfia). Dal 1962 si trasferisce a Milano. La sua ricerca è narrativa, con accenti espressionisti molto drammatici, ma anche con un ricordo della tradizione popolare toscana. La sua scultura è spessa lacerata, strappata, martoriata, con inserimenti cromatici che accentuano una tragicità esistenziale ancor più evidente negli anni del dopoguerra. Violenza e lotta di sopravvivenza, lotta e scontro caratterizzeranno per diverso tempo la sua produzione. Ma, verso la fine della vita, Fabbri ritorna a sperare, con opere in cui pare attenuarsi la tensione drammatica in favore di un’evocazione poetica più marcata. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo: il monumento alla resistenza in Piazza Martiri della Libertà a Savona e il bassorilievo in ceramica “Battaglia” custodito presso il Museo “Manlio Trucco” di Albisola Superiore. La rassegna presenta un breve excursus antologico con sculture e dipinti dalla fine degli anni ’60 sino agli ultimi lavori degli anni ’90.
Catalogo in galleria con testo critico di Flaminio Gualdoni e un’intervista di Susanne Capolongo, Cortina Arte Edizioni
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