“Frammenti di Attila József” - 2012 fusione in bronzo su lastra di acciaio corten
Milano - dal 4 al 20 ottobre 2012
Péter Orbàn - Malgrado tutto
SPAZIO SOLFERINO
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Via Solferino 25 (20124) |
+39 3382823376 , +39 3333526903 |
info@spaziosolferino.it |
www.spaziosolferino.it |
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Personale di Péter Orbàn
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orario: dal lunedì al sabato dalle 10,30 alle 19,00 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 4 ottobre 2012. ore 19,00 |
curatori: Elena Belloni, Marco Teseo |
autori: Péter Orbán |
genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa
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MALGRADO TUTTO Péter Orbán
Inaugurazione 4 ottobre 2012 ore 19.00
Galleria Spazio Solferino espone le opere di Péter Orbán e celebra la sua genialità artistica, una personalità poliedrica espressa nei lavori di scultura e su tela dove i materiali e le lavorazioni rappresentano una profonda cultura espressiva capace di impressionare il pubblico che le osserva. La materia è plasmata da una sensibilità poetica, l’arte diventa un racconto manifesto e, come parole sulla carta, definisce un concetto nello spazio, trasmesso come una voce narrante percepita però da un altro senso: la vista. Le opere di Péter Orbán delineano una dimensione diversa perché nate da uno studio appassionato che racconta una personale visione creativa, abbracciando diverse manifestazioni artistiche. Le parole, i pensieri, trasformano lo spazio e diventano segni, schizzi, disegni e sculture. La natura è fonte ispiratrice con i suoi moti e la matericità che determina le sue manifestazioni. La materia è vivente: nelle sculture dove bronzo, rame, acciaio e pietra lavica convivono in un unicum artistico, traspare un messaggio che colpisce il pubblico. La complessità della realizzazione definisce un disegno apparentemente ordinato che ha la natura dei sogni, dei desideri e pensieri dell’artista, saldati e impressi nella realtà. Il valore artistico è un linguaggio che emerge dalle sensazioni percepite da chi osserva. Le opere, scultoree e su carta, rappresentano un percorso differente di volta in volta. I metalli, le tele, vengono plasmati, levigati, patinati, possiedono già una storia e ne inventano un’altra, come se la mano della natura li plasmasse con il linguaggio delle intemperie.
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