Napoli - dall'undici al 20 settembre 2010
L’Emigrazione: la valigia dei sogni
L’Emigrazione: la valigia dei sogni
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Entropyart|in|progress è lieta di presentare “L’Emigrazione:la valigia dei sogni” di Sergio Capone.
L’importanza del territorio campano sui movimenti migratori, per l’artista, è quanto di più “paradigmatico” esista al riguardo nella contemporaneità culturale europea.
Il progetto di Sergio Capone prevede la creazione di un’opera d’arte pubblica, molteplice e continuativa nel tempo e nei luoghi prevedendo tre tappe, la prima già realizzata nel palazzo de Conciliis (Torchiara), la seconda tappa al Relais Corte delgli Aragonesi (Ischia), e la terza tappa all’ Istituto italiano di cultura a San Paolo (Brasile), incentrata sulla migrazione e diretta ad indagare e a rappresentare il territorio campano in patria e all’estero dove le comunità di origine italiana sono a più riprese migrate tra il XIX e il XX secolo.
La proposta culturale dall’artista, in sintesi, prevede un percorso incentrato sulla riscoperta “esperienziale” delle comunità rurali e territoriali prima e dell’identità nazionale poi attraverso le modalità emotive “forti” e psicologicamente “di pancia” proprie della tradizione campana.
Le intenzioni dell’artista e del suo lavoro sono quindi dirette a riscoprire “col cuore” il giacimento culturale sulla migrazione presente sul territorio clentano attraverso il valore dell’emotività utilizzata come strumento di conoscenza e condivisione della identità analitica, costruzionista o genealogica dei singoli individui che storicamente e genealogicamente appartengono tutti ad una società che ha attraversato una “epopea sociale” qual è quella della “migrazione di massa” di intere comunità, per non dire di un popolo.
L’artista provvederà a scegliere e a manipolare, i materiali reperiti sul territorio o concessi in uso o regalati trasformandoli in strumenti dialogici con il territorio. Il materiale scelto e filtrato dall’artista presentato “in mostra” prevede una installazioni dirette a creare un racconto culturalmente interessante per le comunità presenti sul territorio a cui aggiungerà una azione artistica unica e diretta al pubblico presente all'inaugurazione (una performance).
Lo stesso percorso “sostanzialmente emotivo” verrà poi proposto, all’estero presso le comunità di italiani disponibili al confronto dove questa “riproposizione” del racconto narrato in Italia diverrà nuovamente, ma diversamente, “mostra” in istallazione e performance.
Sponsorizzata da:
CARPISA
SEGRETI DI NATURA
L’importanza del territorio campano sui movimenti migratori, per l’artista, è quanto di più “paradigmatico” esista al riguardo nella contemporaneità culturale europea.
Il progetto di Sergio Capone prevede la creazione di un’opera d’arte pubblica, molteplice e continuativa nel tempo e nei luoghi prevedendo tre tappe, la prima già realizzata nel palazzo de Conciliis (Torchiara), la seconda tappa al Relais Corte delgli Aragonesi (Ischia), e la terza tappa all’ Istituto italiano di cultura a San Paolo (Brasile), incentrata sulla migrazione e diretta ad indagare e a rappresentare il territorio campano in patria e all’estero dove le comunità di origine italiana sono a più riprese migrate tra il XIX e il XX secolo.
La proposta culturale dall’artista, in sintesi, prevede un percorso incentrato sulla riscoperta “esperienziale” delle comunità rurali e territoriali prima e dell’identità nazionale poi attraverso le modalità emotive “forti” e psicologicamente “di pancia” proprie della tradizione campana.
Le intenzioni dell’artista e del suo lavoro sono quindi dirette a riscoprire “col cuore” il giacimento culturale sulla migrazione presente sul territorio clentano attraverso il valore dell’emotività utilizzata come strumento di conoscenza e condivisione della identità analitica, costruzionista o genealogica dei singoli individui che storicamente e genealogicamente appartengono tutti ad una società che ha attraversato una “epopea sociale” qual è quella della “migrazione di massa” di intere comunità, per non dire di un popolo.
L’artista provvederà a scegliere e a manipolare, i materiali reperiti sul territorio o concessi in uso o regalati trasformandoli in strumenti dialogici con il territorio. Il materiale scelto e filtrato dall’artista presentato “in mostra” prevede una installazioni dirette a creare un racconto culturalmente interessante per le comunità presenti sul territorio a cui aggiungerà una azione artistica unica e diretta al pubblico presente all'inaugurazione (una performance).
Lo stesso percorso “sostanzialmente emotivo” verrà poi proposto, all’estero presso le comunità di italiani disponibili al confronto dove questa “riproposizione” del racconto narrato in Italia diverrà nuovamente, ma diversamente, “mostra” in istallazione e performance.
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