Tegna () - dal 19 settembre al 24 ottobre 2010
Pier Daniele La Rocca - Miti e riti
Pier Daniele La Rocca - Miti e riti
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'arte contemporanea ha definito in nuovi termini il rapporto dell'opera con lo spazio che l'accoglie.
Pittura, scultura e nuovi media ricercano il loro dialogo con il luogo e la figura dell'osservatore perfeziona poi l'intero percorso estetico.
Costruire una spazialità " emotiva " è sempre stato per Pier Daniele La Rocca il primo passo nel progetto dell'esposizione ( il secondo è chiaramente il tessuto narrativo e l'equilibrio delle singole opere ).
La mostra “MitiRiti” si inserisce in questa prospettiva ponendosi come un'unica installazione. Le nuove venticinque opere di piccola e media dimensione di Pier Daniele La Rocca
occupano infatti il perimetro di una sola stanza della Galleria Carlo Mazzi a Tegna.
Come testimoni al centro del campo visivo pitture e sculture raccontano la loro storia. Libri di legno con nascoste pagine dipinte tracciano il mistero dei miti, frammenti su tavola guidano all'immaginaria geografia di Atlantide e del regno di Saba, una isolata assemblea primordiale-" Corte nera scegli un re o una regina "- attraverso figure in ferro e schegge di colore parla di antichi riti cerimoniali.
Se il mondo moderno cerca la sua anima antica non c'è limite alla creatività e tutti possiamo camminare lungo l'infinita Via dei segni.
E' questo il titolo del lavoro più grande in mostra quasi a voler segnalare a tutte le altre opere il cammino percorso.
Qui trovano il loro punto d'incontro l'alfabeto di Babele, una piastra in lamiera e tre finestre di colore riunendo così mistero del linguaggio, genesi della materia e passaggio di territorio: il perenne triangolo che delinea la storia degli uomini nell'arte e nella vita.
Pittura, scultura e nuovi media ricercano il loro dialogo con il luogo e la figura dell'osservatore perfeziona poi l'intero percorso estetico.
Costruire una spazialità " emotiva " è sempre stato per Pier Daniele La Rocca il primo passo nel progetto dell'esposizione ( il secondo è chiaramente il tessuto narrativo e l'equilibrio delle singole opere ).
La mostra “MitiRiti” si inserisce in questa prospettiva ponendosi come un'unica installazione. Le nuove venticinque opere di piccola e media dimensione di Pier Daniele La Rocca
occupano infatti il perimetro di una sola stanza della Galleria Carlo Mazzi a Tegna.
Come testimoni al centro del campo visivo pitture e sculture raccontano la loro storia. Libri di legno con nascoste pagine dipinte tracciano il mistero dei miti, frammenti su tavola guidano all'immaginaria geografia di Atlantide e del regno di Saba, una isolata assemblea primordiale-" Corte nera scegli un re o una regina "- attraverso figure in ferro e schegge di colore parla di antichi riti cerimoniali.
Se il mondo moderno cerca la sua anima antica non c'è limite alla creatività e tutti possiamo camminare lungo l'infinita Via dei segni.
E' questo il titolo del lavoro più grande in mostra quasi a voler segnalare a tutte le altre opere il cammino percorso.
Qui trovano il loro punto d'incontro l'alfabeto di Babele, una piastra in lamiera e tre finestre di colore riunendo così mistero del linguaggio, genesi della materia e passaggio di territorio: il perenne triangolo che delinea la storia degli uomini nell'arte e nella vita.
Nessun commento:
Posta un commento