1994 - Cefalea - olio su tela - cm165x120
Legnago (VR) - dal 12 maggio al 30 giugno 2012
Claudio Olivieri - L'urgenza di accadere
FERRARIN LIBRERIA MONDADORI
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Dopo il successo della personale di Marcello Morandini, nuovo appuntamento presso lo spazio eventi - Libreria Ferrarin Mondadori con la pittura analitica. "L'urgenza di accadere", questo è il titolo della mostra che Claudio Olivieri inaugurerà il 12 maggio presso lo Spazio Eventi libreria Ferrarin
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orario: da lunedì a sabato 9 – 12.30 15.30 19.30 chiuso lunedì mattina (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 12 maggio 2012. |
catalogo: in galleria. catalogo con testi di Giovanni Maria Accame |
curatori: Giorgio Ferrarin |
autori: Claudio Olivieri |
genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa |
| Dopo il successo della personale di Marcello Morandini, nuovo appuntamento presso lo spazio eventi - Libreria Ferrarin Mondadori con la pittura analitica. "L'urgenza di accadere", questo è il titolo della mostra che Claudio Olivieri inaugurerà il 12 maggio presso gli accoglienti spazi della Libreria Ferrarin Mondadori a Legnago di Verona. Quasi una presagio per un evento che più volte è stato differito ma che la pervicacia dell'artista e di Giorgio Ferrarin hanno finalmente portato a compimento. E fra le piatte suggestioni della “bassa” padana sembra stabilirsi un fil rouge fra i trascorsi mantovani dell'artista e l'evento legnaghese. Anche se Olivieri, romano di Milano, cerca di disconoscersi una provenienza, salvo riconoscere di essere stato folgorato, poco più che ventenne, dall'arte greca, dove la scultura ha forma ma non ombra, in quanto la luce è interna. Al punto che la sua ricerca lo ha portato ad affermare che “Il mondo ci appare fatto di corpi che hanno ombra, ma con la pittura è l'ombra che ci restituisce un corpo”. L'evento si colloca quale ulteriore anello dell'entusiasmante percorso lungo una linea immaginaria che unisce gli artisti delle corrente “analitica”, iniziata con Gianfranco Zappettini e proseguita poi con Claudio Verna e Riccardo Guarneri. La mostra è un'antologica che copre un lunghissimo periodo dell'artista dal 1960 al 2011, quasi a suggello della coerenza e continuità che caratterizzano l'opera di Claudio Olivieri. Quattro biennali, innumerevoli personali non hanno minimamente intaccato l'entusiasmo e la fecondità di questo artista, la cui opera è stata approfondita dal compianto Giovanni Maria Accame, giunto così a descrivere la sua pittura “… non rappresenta, non indica, non simboleggia, resta nel movimento che l'alimenta e la sottrae a quanto le è estraneo …” Sicchè essa nasce come evento, solingo per connotazione, dapprima proteso quasi a far solo intuire sulla superficie del quadro i colori, le sensazioni che esso trattiene nel suo interno. Poi nel suo percorso la superficie comincia lentamente a squarciarsi, dando luogo a esplosioni di luci, a sdoppiamenti, ad una profondità che sembra quasi di poter leggere. Per cui - secondo l'auspicio dell'artista - il colore dovrà diventare il quinto elemento, dopo la terra, l'acqua, l'aria e il fuoco. I suoi sono quadri di profonda emozionalità, a volte compagni di un intimo dialogo a volte portatori di elegante irruenza, ma comunque quadri forti, di impatto, che non possono lasciare indifferente l'astante. Tant'è che egli non ha voluto che il supporto sia ricettore passivo, bensì qualità sensibile in sé, di spazio e di colore. E il risultato è un trionfo del colore nello spazio, intriso di una luce che comunque prescinde dalle tonalità pittoriche utilizzate.
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