sabato 15 dicembre 2012

Domenico Riccardo Peretti Griva e il pittorialismo in Italia

 Domenico Riccardo Peretti Griva Bambina sul prato, ante 1929 gelatina al bromuro d’argento Coll. Privata, Firenze

Modena - dal 15 dicembre 2012 al 7 aprile 2013
Domenico Riccardo Peretti Griva e il pittorialismo in Italia

FONDAZIONE FOTOGRAFIA - EX OSPEDALE DI SANT'AGOSTINO
Largo Porta Sant'Agostino 228 (41121)


Negli spazi dell’ex Ospedale Sant’Agostino, Fondazione Fotografia-Fondazione Cassa di Risparmio di Modena presenta la ricerca di uno dei grandi interpreti della fotografia italiana di inizio Novecento, Domenico Riccardo Peretti Griva (1882-1962).
orario: martedì-venerdì 11-13 e 15.30-19
sabato e domenica 11-20
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: € 7,00 intero
€ 5,00 ridotto (under 25, over 65, gruppi min. 12 persone)
gratuito (under 12, scuole, disabili con accompagnatore)
vernissage: 15 dicembre 2012. ore 18.30
catalogo: in galleria.
curatori: Chiara Dall'Olio
autori: Domenico Riccardo Peretti Griva
genere: fotografia, personale





comunicato stampa 
Dal prossimo 15 dicembre al 7 prile 2013 è in programma a Modena un appuntamento con la fotografia storica. Negli spazi dell’ex Ospedale Sant’Agostino, Fondazione Fotografia-Fondazione Cassa di Risparmio di Modena presenta la ricerca di uno dei grandi interpreti della fotografia italiana di inizio Novecento, Domenico Riccardo Peretti Griva (1882-1962). La mostra, curata da Chiara Dall’Olio, arricchisce il ciclo avviato nel 2010 dal Fotomuseo Giuseppe Panini, dedicato alla corrente artistica del pittorialismo, già indagata attraverso il lavoro di esponenti italiani (Salvatore Andreola) e internazionali (Yasuzo Nojima).
In anteprima nazionale sarà presentato un album inedito dell’autore, composto da 42 fotografie, autografato e datato 1929, proveniente da una collezione privata in deposito a Modena dal 2009. La mostra sarà inoltre arricchita da una selezione di 15 preziose fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino che, dal 2011, grazie alla donazione della figlia del fotografo Maria Teresa Peretti Griva e della nipote Giovanna Galante Garrone, conserva tutto il vasto archivio di positivi e negativi di Peretti Griva.

Tra suggestivi paesaggi naturali e ritratti di persone comuni, la mostra presenta il lavoro dell’artista piemontese. Attratto dal bello ed educato alla scuola positivista di Benedetto Croce, Peretti Griva regala immagini dai contorni evanescenti, ritratti pastorali e atmosfere rarefatte costituite da semplici altenanze di luci ed ombre. Nelle sue fotografie tutto è fermo e tranquillo, lontano dalla frenesia della vita moderna e dalle sperimentazioni estetizzanti del modernismo o del futurismo. “Le immagini di Peretti Griva – spiega la curatrice Chiara Dall’Olio – trasmettono quella pace e serenità, a tratti un po’ artificiosa, ricercata fortemente da chi era immerso come lui nella complessità della vita reale. Le sue fotografie sono spesso state accusate di essere un fuga dalla realtà, ma per Peretti Griva, di professione magistrato rigoroso ma anche “ribelle” nell’espletamento del suo ruolo, esse rappresentano il controaltare alla meschinità incontrata quotidanamente nelle aule della Corte d’appello di Torino di cui fu primo presidente dal 1945 al 1952.”

Attraverso le preziose stampe dell’autore, realizzate al bromolio ma anche con la più moderna tecnica della gelatina d’argento, la mostra conduce alla scoperta di uno stile spesso dimenticato, ma che è rimasto fino ai primi anni Sessanta il canone visivo di riferimento di molti circoli fotografici in Italia e all’estero. Le immagini pittorialiste di Domenico Riccardo Peretti Griva – annoverato negli anni Cinquanta tra gli autori italiani maggiormente presenti nelle esposizioni internazionali – sono espressione di un gusto estetico diffuso, nella scelta dei soggetti come nelle tecniche utilizzate.

Il catalogo, edito da Franco Cosimo Panini, conterrà tutte le immagini presenti in mostra, un saggio critico di Chiara Dall’Olio sul lavoro dell’artista e un approfondimento di Roberta Russo sulle tecniche di stampa usate dal fotografo.


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