venerdì 21 dicembre 2012

Giorgio Bellini - Paesaggi invernali


Cattolica (RN) - dal 22 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013
Giorgio Bellini - Paesaggi invernali

GALLERIA COMUNALE SANTA CROCE
Viale Giovanni Pascoli 21 (47841)
+39 0541967802 , +39 0541966603
museo@cattolica.net
www.cattolica.net


La pittura di Giorgio Bellini restituisce sotto una luce bianca e abbacinante per chiarore un paesaggio in dissolvenza, impalpabile e sfumato nei contorni. La caratteristica peculiare della sua arte, vale a dire la poetica della cosiddetta velatura, la ‘cerniera’ ideale tra paesaggio interiore e esteriore, è diventata distintiva del suo operare in questi ultimi anni. I suoi paesaggi, ammantati dal chiarore niveo di una luce totale che azzera tutti i toni, sembrano il distillato di un prestigiatore visionario che ha voluto nascondere i colori. Il mistero oltre lo sguardo si addensa, là dove la terra scompare all’orizzonte e l’anima delle cose riemerge con un potenziale evocativo tanto più forte quanto più nascosto.
orario: aperto sabato e domenica dalle 16 alle 19 il 26 dicembre e 1° gennaio 2013
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 22 dicembre 2012. h 17020
curatori: Annamaria Bernucci
autori: Giorgio Bellini
genere: arte contemporanea, personale

comunicato stampa 
Sabato 22 dicembre 2012 alle ore 17,30 si inaugura alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica (via Pascoli 21) la mostra del pittore Giorgio Bellini dal titolo Paesaggi invernali.
La pittura di Giorgio Bellini restituisce sotto una luce bianca e abbacinante per chiarore un paesaggio in dissolvenza, impalpabile e sfumato nei contorni. La caratteristica peculiare della sua arte, vale a dire la poetica della cosiddetta velatura, la ‘cerniera’ ideale tra paesaggio interiore e esteriore, è diventata distintiva del suo operare in questi ultimi anni. I suoi paesaggi, ammantati dal chiarore niveo di una luce totale che azzera tutti i toni, sembrano il distillato di un prestigiatore visionario che ha voluto nascondere i colori. Il mistero oltre lo sguardo si addensa, là dove la terra scompare all’orizzonte e l’anima delle cose riemerge con un potenziale evocativo tanto più forte quanto più nascosto.
I luoghi della Valmarecchia e della Valconca sono riconoscibili malgrado l’avvolgente sfumatura che tutto ricopre come una coltre: i confini e la percezione nitida delle cose sono occultati da un velo sottile, i paesi aggrappati alle colline, il digradare delle valli e dei campi all’orizzonte, i tetti di Verucchio o di Montefiore i profili di Cerreto o di Saludecio. Come scrive Francesco Rinaldini nell’introduzione del catalogo della mostra “...la neve apparente che sembra ricoprire ogni cosa offuscandola, rarefacendone i contorni, rappresenta una sorta di invito all'affinamento razionale dello sguardo. Di fronte all'immagine che cela e rivela, nell'impossibilità permanente di mettere a fuoco, vive l'esortazione a guardare meglio, a forzare l'occhio per cogliere, nelle cose così come appaiono, la loro verità”.
Il gusto pittorico di Bellini è maturato sulla conoscenza dei paesaggisti che hanno fatto la storia della pittura romagnola e riminese in particolare, come Emo Curignani, Edoardo Pazzini, e soprattutto Luigi Pasquini di cui fu allievo; la sua crescita si deve anche grazie ai contatti con sensibili intenditori come Gerardo Filiberto Dasi a cui negli anni si sono aggiunti nomi importanti come Antonio Paolucci e Luca Cesari. Bellini continua a piegare il suo pennello e la sua sensibilità al tema della terra e del paesaggio, da privilegiato conoscitore di scorci e vedute, quasi a volerne fermare e perciò conservare nel tempo la memoria.

Note biografiche
Giorgio Bellini, pittore e scultore, è nato a Vergiano (Rn) nel 1937. Nel 1969 ha tenuto la prima mostra personale presentata dal pittore e giornalista Luigi Pasquini, (Rimini, Galleria del Vicolo Gomma). Numerosissime le sue esposizioni, anche in collettive, in Italia e all’estero. Annovera tra gli interventi critici, a partire dagli anni ’60, i contributi di Aureliano Casali, Paolo Zauli, Rosanna Ricci, Franco Ruinetti, Amedeo Montemaggi, cui si sono aggiunti negli anni recenti i nomi di Rita Giannini, Ivo Gigli, Enzo Dall’Ara, Gabriello Milantoni, Bianca Arcangeli, Manlio Masini, Manuela Ricci, Annamaria Bernucci, Luca Cesari, Gerardo Filiberto Dasi, Alessandro Giovanardi, Stefano Pivato, Gianni Conti, Antonio Paolucci, Vittorio Sgarbi. L’insieme dei testi costituisce una corposa antologia critica che è a corredo dei suoi numerosi cataloghi. Il suo nome figura in numerosi repertori e dizionari dell’arte del ‘900 italiano. E’ membro di numerose accademie ed istituzioni culturali italiane e straniere.

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