Annamaria Targher - Uomo che scrive, 2009, olio, pastello grasso e collage su tela, cm 120x145
Lavarone (TN) - dal 13 aprile al 20 settembre 2013
Annamaria Targher - PianiAlti – AltiPiani: open space
MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI ALTIPIANI CIMBRI
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Frazione Gionghi 107 (38046) |
+39 0464/784170 , +39 0464/780899 (fax) |
www.altipianicimbri.tn.it |
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Già sede, in passato, di importanti esposizioni, questo luogo sembra voler continuare così la sua intrinseca vocazione, innalzando, contemporaneamente, un luogo di lavoro a forte impatto decisionale a momento di riflessione sullo stato dell’arte contemporanea.
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orario: lun. – ven.: 9.00 – 12.00 merc.: 13.30 – 16.30 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 13 aprile 2013. ore 18.30 |
curatori: Karin Cavalieri |
autori: Annamaria Targher |
patrocini: Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri (TN) |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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All’ultimo piano della struttura in cui è ospitata l’esposizione dell’artista folgaretana Annamaria Targher si trova la nuova sede della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri: uno spazio la cui concezione architettonica mette in relazione continua la pragmatica suddivisione in vani, tanto da determinare, a tutti gli effetti, un vero e proprio open space. Un ambiente aperto in cui le varie competenze relegate ai vari uffici trovano compimento nel loro mettersi in relazione, nelle loro visibilità e trasparenza. Già sede, in passato, di importanti esposizioni, questo luogo sembra voler continuare così la sua intrinseca vocazione, innalzando, contemporaneamente, un luogo di lavoro a forte impatto decisionale a momento di riflessione sullo stato dell’arte contemporanea attraverso la lettura che ne può dare una rappresentante di quella comunità che questa sede tenta di incarnare.
L’artista ha così pensato di proporre tre riflessioni nelle opere dislocate nei diversi ambienti e visibili, però, in un colpo d’occhio solo. Una legata all’armonia che si auspicherebbe negli ambienti lavorativi: la serie Flowers, implementata con l’aggiunta di lavori inediti fatti nell’anno in corso. Un’altra più realistica e, quindi, mimetica: persone al lavoro, alla scrivania edulcorate, però, in colori vivaci e sostenute da un segno imperterrito che sembra poter prospettare una fuga. L’ultima, più ludica e prepotentemente identitaria: Capre della contemporaneità che collimano con la dimensione umana. Quest’ultima serie, presentata nella sua interezza nel 2012, ha visto la collaborazione di un allevatore locale nella definizione caratteriale e comportamentale dell’animale. A tutti gli effetti, le Capre altro non sono che dei tentativi di auto - ritrarsi da parte dell’artista che ravvisa in questa specie un carattere tenace ed estremamente solidale: delle peculiarità che Annamaria Targher vorrebbe fossero anche proprie e, perché no, di tutti.
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