Fratello Sole sorella Luna
Correggio (RE) - dal 9 marzo al 14 aprile 2013
Bruno Novelli Fontanesi - Legàmi
MUSEO IL CORREGGIO
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Corso Camillo Benso Conte Di Cavour 7 (42015) |
+39 0522691806 , +39 0522641105 (fax), +39 0522693296 |
museo@comune.correggio.re.it |
museo.comune.correggio.re.it |
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La mostra rappresenta un punto di congiunzione tra passato, presente e futuro. Attraverso più di 60 opere si rivive lo stato emotivo del pittore, dove astrattismo e figurazione convivono come parti della stessa visione eludendo all’antico conflitto
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orario: Sabato 15.30 - 18.30, domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 9 marzo 2013. ore 17 |
curatori: Nadia Melotti |
autori: Bruno Novelli Fontanesi |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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La Fondazione Aldo Morelato presenta la mostra Legàmi di Bruno Novelli Fontanesi a cura di Nadia Melotti. QUANDO: dal 9 marzo 2013 al 14 aprile 2013. Inaugurazione Sabato 9 marzo 2013 alle ore 17:00. DOVE: Museo Il Correggio Palazzo Principi in collaborazione con la casa del Correggio - Art Home, c/o Palazzo Principi, Corso Cavour 7 a Correggio (Reggio Emilia). ORARI: Sabato 15.30 - 18.30, domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Per visite in giorni feriali contattare il Museo al numero 0522-691806. Legàmi è la personale dell’artista Bruno Novelli Fontanesi* in memoria del padre, un dono ai suoi figli. Generazioni a confronto in un tempo nel quale i legàmi affettivi vengono a volte trascurati, parole non dette siano perle e il silenzio non prenda il sopravvento. Quel silenzio che lo stesso pittore definisce “la vera essenza delle cose della nostra vita, vissuta e forse non vissuta”. Nelle sue opere Bruno Novelli Fontanesi vuole che “i sentimenti che ci appartengono, ci plasmano e ci modellano nel corso della vita, vivano nel quadro, mostrando se stessi riflessi nell’intimo profondo di chi lo realizza, e di chi lo guarda.” La mostra rappresenta un punto di congiunzione tra passato, presente e futuro. Attraverso più di 60 opere si rivive lo stato emotivo del pittore, dove “astrattismo e figurazione convivono come parti della stessa visione eludendo all’antico conflitto”. “Ogni opera sembra vivere nel silenzio vibrante della memoria come se il tempo non riuscisse a narrarne la storia, ma si presentasse come unico testimone di uno sguardo che annulla l’inutile a favore del mistero. Alcune opere sono ricche di espressività materica, dato l’uso di stoffe cucite e colorate con toni luminosi, altre dialogano più semplicemente con superfici la cui corporeità serve a stabilire una moltitudine di visioni all’interno dello stesso quadro.” L’artista rappresenta poliedriche visioni dei propri ricordi e delle cose vissute, portando a considerare “l’esistenza come qualcosa di indicibile e inafferabile”. Bruno Novelli Fontanesi ha realizzato per la Fondazione Aldo Morelato, da sempre attenta promotrice dell’arte, alcune sculture esposte al MAAM (Museo delle Arti Applicate nel Mobile) che verranno presentate durante la mostra Legàmi. L’artista aveva già collaborato con la FAM nella personale del 2011 a lui dedicata “Quel che ci unisce”. *Bruno Novelli Fontanesi nasce a Roma nel 1951. Compie i suoi studi a Roma dove frequenta il Liceo Artistico, l'Accademia di Belle Arti e la Scuola Libera del Nudo. Negli stessi anni vive una stagione ricca di fermento. Frequenta l'ambiente artistico del quartiere dei Lillà (via di Ripetta e dintorni) e la libreria Ferro di Cavallo, cenacolo della cultura degli anni ’60 - ’70. Uno dei suoi maestri più importanti è stato Giulio Turcato con il quale ha stabilito un legame artistico e culturale. L'amore per il colore, invece, (matrice inconfondibile della sua pittura) lo deve all’incontro e allo studio di maestri come Walter Lazzaro, Gentilini, Perilli, Gastone Novelli, il grande Afro ed altri ancora. Nel 1978 si trasferisce a Verona dove diventa titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale. La vicinanza di Venezia lo porterà spesso a visitare le famose fornaci del vetro di Murano, subendo il magico fascino di questo materiale e il suo impalpabile colore. Lo studio di questa antica arte veneziana influenzerà gran parte della sua produzione artistica di questi anni. In seguito concentrerà la sua ricerca pittorica in ambito materico senza però tralasciare la sua matrice colorista, che non lo abbandonerà mai ma si affinerà e si sintetizzerà nel tempo.
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