Paolo De Cuarto, Vespa 1959, 2010, cm 100 x 140
Matera - dal 23 marzo al 29 aprile 2013
Paolo De Cuarto - Tracce
COMPLESSO DI SANTA LUCIA E AGATA
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Porta Pistola (75100) |
Sasso Caveoso |
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Frammenti di vecchie rèclame, che hanno fatto la storia della pubblicità, dall’Olivetti alla Pepsi per arrivare al mito della Vespa, sono i protagonisti della mostra. L’artista riporta su tela piccoli brandelli di pubblicità degli anni ’50 e ’60, epoca in cui grandi marchi, rimasti confinati per decenni a una dimensione provinciale, si affermano e s’impongono sullo scenario mondiale. Il marchio diviene immediatamente riconoscibile, idea e oggetto si sovrappongono fino a diventare una cosa unica. Ecco perché, a distanza di anni, nelle opere di De Cuarto è sufficiente riproporre solamente il carattere del logo o una sfumatura di colore per riconoscere all'istante il marchio raffigurato. L’artista, nei suoi lavori, si sofferma sulle tracce che il tempo ha depositato su quei marchi, che possono anche assumere le sembianze di slogan, e che continuano a far risuonare nelle menti del pubblico analogie e rimandi. Egli decontestualizza l’immagine dal contesto originale per trasformarla in un’opera d’arte grazie a un linguaggio creativo e semplice, operando per sottrazione, togliendo, sgrossando e lasciando vivere solo i tratti essenziali.
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orario: Tutti i giorni 10.00 – 13.00; 17.00 - 20.30 Chiuso festivi e il lunedì (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 23 marzo 2013. ore 18.00 |
catalogo: Prefazione al catalogo di Achille Bonito Oliva |
ufficio stampa: SPAINI & PARTNERS |
curatori: Achille Bonito Oliva, Umberto Scrocca |
autori: Paolo de Cuarto |
patrocini: Comune di Matera |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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Dal 23 marzo al 29 aprile 2013, presso il complesso di Santa Lucia e Agata a Matera, si terrà la mostra “Tracce” di Paolo De Cuarto, a cura di EAC di Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca.
Frammenti di vecchie rèclame, che hanno fatto la storia della pubblicità, dall’Olivetti alla Pepsi per arrivare al mito della Vespa, sono i protagonisti della mostra. L’artista riporta su tela piccoli brandelli di pubblicità degli anni ’50 e ’60, epoca in cui grandi marchi, rimasti confinati per decenni a una dimensione provinciale, si affermano e s’impongono sullo scenario mondiale. Il marchio diviene immediatamente riconoscibile, idea e oggetto si sovrappongono fino a diventare una cosa unica. Ecco perché, a distanza di anni, nelle opere di De Cuarto è sufficiente riproporre solamente il carattere del logo o una sfumatura di colore per riconoscere all'istante il marchio raffigurato. L’artista, nei suoi lavori, si sofferma sulle tracce che il tempo ha depositato su quei marchi, che possono anche assumere le sembianze di slogan, e che continuano a far risuonare nelle menti del pubblico analogie e rimandi. Egli decontestualizza l’immagine dal contesto originale per trasformarla in un’opera d’arte grazie a un linguaggio creativo e semplice, operando per sottrazione, togliendo, sgrossando e lasciando vivere solo i tratti essenziali.
Note biografiche
Paolo De Cuarto (all’anagrafe Paolo Scozzafava) nasce a Catanzaro nel 1972, è il quarto di cinque figli maschi (da qui lo pseudonimo De Cuarto). La prima tappa della sua formazione ha luogo in Calabria, dove inizia la sua ricerca sull’utilizzo della materia e della plasticità dell’immagine. Nel 1994 De Cuarto si trasferisce a Milano, dove frequenta gli ambienti artistici dell’Accademia di Brera e dello storico Bar Jamaica, e dove inizia ad affinare la sua passione per tutte le forme artistiche espressive che lo portano a trasferirsi, per motivi di ricerca e studio, per tre anni in Spagna. Ritornato, più maturo e consapevole, a Milano, inizia a collaborare come assistente artistico nello studio del Maestro Mimmo Rotella. Da questa esperienza nasce un grande sodalizio intellettuale con il Maestro e la sua “vera formazione artistica”, come ama ricordare. La collaborazione tra i due finisce alla fine del 2002 quando Paolo inizia a percorrere autonomamente la sua strada nel mondo dell’arte. Le sue opere sono conservate all’interno d’importanti collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero.
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