venerdì 1 marzo 2013

Ciro Palumbo - Viaggi, Tempeste, Naufragi e Nuove Rotte


Scafati (SA) - dal 2 marzo al 14 aprile 2013
Ciro Palumbo - Viaggi, Tempeste, Naufragi e Nuove Rotte

GALLERIA D'ARTE BARBATO
Via Nazionale 327 (84018)
barbato.galleria@libero.it
www.barbatoarte.com/index.html


Mostra personale

vernissage: 2 marzo 2013. h 18.30
curatori: Alberto d'Atanasio
autori: Ciro Palumbo
genere: arte contemporanea, personale
email: markabinside@libero.it


comunicato stampa 
VIAGGI, TEMPESTE, NAUFRAGI E NUOVE ROTTE

mostra personale di Ciro Palumbo
a cura di Alberto D'Atanasio

dal 2 marzo al 14 aprile 2013

GALLERIA ARTE BARBATO
Corso Nazionale 247/249 Scafati (Sa)

Inaugurazione: sabato 2 marzo 2013 alle ore 18,30

con la partecipzione dell'artista ed una presentazione della mostra da parte del curatore

La mostra “Viaggi, Tempeste, Naufragi e Nuove Rotte” suona in questo contesto come un canto
rivoluzionario. Perché se si osserva bene ogni opera di questo artista è chiaro che si è come in una
fase precisa di un viaggio. O si parte quando Palumbo disegna un interno di uno spazio empirico da cui
s’intravede un orizzonte fantastico e immaginifico al di là di una finestra o si è durante il percorso e si vedono
memorie che ritornano con gli oggetti dell’infanzia, con i colori che conosce il nostro ragazzo interiore
che non conosce né tempo né tempi. Oppure c’è una barca che salpa verso terre o cieli perché nei nostri
“eterni ritorni”. Le sue opere nascono così con il desiderio che l’artista sente di dover dipingere, o scrivere
o musicare ciò che sente muoversi dentro. Palumbo fa nascere le sue opere con la sapienza antica dei
pittori tardo rinascimentali. È la stessa pittura di Tiziano Vecellio, realizzata con le essenze oleose per
velature, una pittura lenta, meditata come i concetti che reggono la trama iconografica. Ogni significante è
studiato per colore, per forma e per significato. La mostra che si tiene nella Galleria Arte Barbato non è solo
un’esposizione, ma un vero e proprio manifesto che vuole urlare un canto nuovo che sovrasti l’inedia degli
scettici e dei razionalisti incalliti e incrostati da quella filosofia moderna che ha prodotto diseguaglianza e
la dittatura del possesso piuttosto che conoscenza, comprensione e condivisione. L’arte di Ciro Palumbo
è come una strofa antica che ritorna alla memoria, ma non si può cantare con la bocca, perché attiene a
organi e a strumenti propri di chi sa superare la paura e l’ignoto e sa rivestirsi di Eros. Eros, Cupido, figlio
di Afrodite che per amore scese a baciare la mortale Psiche, l’Anima, e con un bacio la rese immortale
superando il Soma e la tenebra di Thanatos. Ciro Palumbo viene a dirci oggi, ora, a te che leggi e guardi
l’opera: “prima che il nulla tutti ci divori che venga, venga presto il tempo in cui ci s’innamori…”.

Alberto D'Atanasio

Per informazioni:

GALLERIA ARTE BARBATO: barbatoarte@virgilio.it - tel. 081.863.96.56 - cell. 3283924202

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