Roma - dal 23 febbraio al 2 aprile 2013
Alessia Iannetti - Daphne Descends
comunicato stampa
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La mostra Daphne Descends Ad occhi chiusi e piedi bagnati la pelle sfiorata da foglie fresche sulle guance, entriamo nella luce per rifugiarci nella penombra, mentre le labbra conservano il profumo del silenzio. È la quiete dell’alba, dell’inizio di ogni cosa quando i sogni e i pensieri si rifugiano in un giardino di carta e le pagine della storia volano al vento come farfalle. La mostra Daphne Descends prende il titolo dalla canzone degli Smashing Pumpkins e ripercorre il mito di Apollo e Daphne. Dieci opere inedite, dalla cifra stilistica inconfondibile, realizzate in grafite, acquarello e china su tavola e su carta, ci guidano attraverso l’estasi di una surreale fusione con la natura. La fanciulla si trasforma in albero, le radici le scorrono sotto la pelle, spezzano l’incarnato diafano, sul corpo della bella bambola di porcellana, appaiono le crepe come su un guscio… Una metamorfosi si sta compiendo, è l’unico modo per salvarsi, per sopravvivere a quell’Amore fatto di cenere, e restituire ad esso altra vita, nascondendosi dentro un ricordo mai stato, da custodire in segreto, nel silenzio dove diventa leggero e volatile. Ora l’amore è sublimato, è l’eterno fantasma di se stesso e può durare per sempre al centro di un universo originario e incontaminato, come in una leggenda, un mito, o una fiaba.
** Per Alessia e i suoi disegni...di notte e di giorno La morfologia del disegno filtra e seduce lo sguardo, attraversa i pori della carta o le vene del legno. Si scioglie tra rosei marshmellow zuccherini e arterie pulsanti tra Ovidio, Carroll e la figlia perduta di Elisabeth Siddal. Le foglie del bosco sono fitte e sospese nei fogli di Alessia tra la cieca bellezza dei volti e la consapevolezza di ferite suturate da stormi di colibrì multicolori. È importante che il tempo non ci indichi la fine del libro e si perdano così le date dal calendario dei sogni dove il desiderio bucolico di Daphne si sottrae alle bramosie della carne inverandosi nel desiderio di una purezza ineffabile e assoluta come nelle verità dell’infanzia quando il libro della vita volta inesorabilmente ... pagina! Omar Galliani, Udine 3 Febbraio 2013.
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