Marco Formisano, Untitled, 2011, bitume, resina, olio su lastra di acciaio zincato, 130x50 cm
Milano - dal 17 gennaio al 3 marzo 2013
Marco Formisano - Il corpo separato
STUDIO D'ARTE CANNAVIELLO
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Via Antonio Stoppani 15 (20129) |
+39.02.87213215 , +39.02.87213216 |
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Lo Studio d'Arte Cannaviello è lieto di presentare la prima personale di Marco Formisano.
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orario: da martedì a domenica ore 10-13.30 e 15.30-19.30 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 17 gennaio 2013. ore 18.00 |
autori: Marco Formisano |
genere: arte contemporanea, personale |
comunicato stampa
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La mostra propone una selezione di lavori realizzati tra il 2008 e il 2012 con varie tecniche: disegni a carboncino, chine e pitture su lastre metalliche. Verranno presentate inoltre una serie di opere frutto di una ricerca sperimentale iniziata da Formisano nel 2008.
Caratterizzati da un tratto deciso e personale, i disegni sono legati, secondo quanto lo stesso artista dichiara, alla rappresentazione del proprio vissuto e alludono alla narrazione di relazioni personali, evitano la retorica narrativa e vanno alla ricerca di ritmi ed equilibri sfuggenti. I gesti e le linee esprimono il carattere profondo e il pathos della loro origine. Il suo lavoro è un ragionare continuo sul tempo e sui processi mentali. Evitando manierismi il segno diviene mero protagonista e s’impone nello spazio con la sua portata emotiva. L’artista non parte da un’idea precisa ma risolve tutto nel fare. Disegnare, per lui, è segnarsi la pelle. È un atto autolesionistico su un corpo altro ed è allo stesso tempo un gesto catartico ed evolutivo, è la traccia della corrispondenza più diretta e sincera tra due corpi separati. Sia col carboncino che con le chine Formisano incide il foglio per ferirlo volutamente, per scavare e cercare la massima profondità senza reciderne la superficie.
Per l’installazione delle opere sperimentali verranno presentati dipinti su supporto metallico inseriti in teche di plexiglass, precedentemente riempite di acqua, in cui verranno versati durante l’inaugurazione, acido nitrico o cloruro ferrico. In questo modo l’acido inizierà ad intaccare l’opera, aggredendone il supporto e interagendo con la materia pittorica, innestando un processo di distruzione e al contempo di vivificazione del quadro che subirà delle trasformazioni legate alle tempistiche proprie della vita umana. La trasformazione dell’opera potrà concludersi solo con il suo totale disfacimento a causa della corrosione o potrà essere bloccata tramite un intervento esterno (del pubblico o di un eventuale compratore). Questo tipo di lavoro si innesta nella ricerca dell’artista sul concetto di fragilità e unicità dell’opera che viene compromessa da sostanze corrosive, come atto iconoclasta e distruttivo.
L’artista si avvale del contributo dei chimici Austin Nevin del CNR e Sara Goidanich, docente presso il Politecnico di Milano Si prevede in futuro la realizzazione di un progetto in collaborazione con lo stesso Politecnico di Milano.
Marco Formisano è nato a Napoli nel 1983 e ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Dal 2011 vive e lavora a Milano.
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