giovedì 17 gennaio 2013

Cristina Pancini - A casa

 E' permesso, 2012, tecnica mista su carta, 31x39 cm

Milano - dal 17 gennaio al 2 marzo 2013
Cristina Pancini - A casa

ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Via Solferino 44 (20121)
+39 0229060171 , +39 0229060171 (fax)
info@colomboarte.com
www.colomboarte.com


Antonio Colombo è lieto di presentare la personale di Cristina Pancini (Arezzo, 1977), a cura di Matilde Martinetti.
orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19
sabato 15-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 17 gennaio 2013. ore 18:30
catalogo: in galleria.
curatori: Matilde Martinetti
autori: Cristina Pancini
genere: arte contemporanea, personale



comunicato stampa 
A casa propone un nuovissimo corpo di lavori che esplora la dimensione “domestica” del vivere. Per questa occasione, l'artista ha trasformato il contesto espositivo nella rappresentazione di una casa. Immagini e spazio si nutrono a vicenda, per dare corpo ad un percorso che va dall'esterno (il cortile, rappresentato al piano superiore della galleria, dove si apre una processione di animali), all'interno (il piano inferiore, dove è invece ricreato il nucleo abitativo). Ne risulta una sapiente narrazione visuale, che “costruisce” una casa dalla posa della prima pietra alla sedimentazione della dimensione più intima e inviolabile dello spazio vissuto: la Memoria.
Come di consuetudine nella prassi di Cristina Pancini, una molteplicità di suggestioni (letterarie, visive, e oltre) si fondono ad una dimensione più intima e privata per dare corpo all'ossatura della mostra e, al tempo stesso, alimentare la complessità di senso di ogni sua singola componente. Complessità di senso che il nuovo taglio compositivo di questi ultimi lavori rimarca. Un ampio spazio bianco, infatti, avvolge i soggetti per astrarli da qualsiasi riferimento spazio-temporale così che, sebbene parte di un progetto corale, ogni elemento metta in risalto anche la sua precisa funzione nel quadro della narrazione/mostra. Che si tratti di mani (anziane o giovani, ci parlano della casa come scambio osmotico tra memoria e proiezioni future), o di animali (nel cortile, ad esempio, il lupo è portatore di equilibrio, mentre il gatto rappresenta la concentrazione). E così via. Incardinati in un unico nucleo tematico, tutti i soggetti del piano superiore convergono verso quello inferiore, dove è ormai evidente come la dimensione installativa sia entrata a pieno titolo nel lavoro di Cristina Pancini. Armadi, scrivanie, specchi e mobili vari impongono la loro presenza, accolgono i disegni, ne condizionano le dimensioni (e il senso), e contribuiscono ad alimentare quel concetto di casa, teso tra passato, presente e futuro che informa di sé tutta la mostra. Concetto che, qui, al piano inferiore, diventa sintesi, praticabile, di spazio abitativo/abitato e spazio simbolico.
Rimane un dubbio rispetto al senso di quel “a” casa, se si tratti di un andare verso (un moto a luogo), o di un esserci (uno stato in luogo). Ma, tutto sommato, è un dubbio irrilevante.
Il termine “casa” agisce comunque sul nostro vissuto, per sollecitarci ad accogliere un invito. Ovvero, rispolverare (per condividere?) le nostre memorie. E i nostri sogni. Proprio quelle cose, appunto, custodite, gelosamente, nei cassetti.
In galleria sarà disponibile il catalogo della mostra con un testo di Matilde Martinetti.


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